sabato 30 ottobre 2010

A SILVIA CHE HA COMMENTATO IL POST "MA SONO TUTTI RACCOMANDATI. ECCO PERCHE' NON MI CHIAMANO!!!!"

Cara Silvia,

grazie a te per il tuo commento che ritrascrivo qui per tutti i tuoi colleghi che dovessero inavvertitamente "saltarlo" (come se fossero importanti solo i post e non anche i commenti.

Salve,sono anche io una neolaureata che oggi ha acquistato il suo libro e l'ha letto tutto d'un fiato in poche ore.Grazie per aver scritto questo libro per noi poveri scellerati che ancora ingenuamente credono che basti la buona volontà ed una formazione adeguata per trovare (almeno uno straccio di) lavoro!
Ciò che ha scritto ha fatto sorridere e riflettere su vari errori che credo un po' tutti noi novellini facciamo.Diciamo che ci ha chiarito le idee su "tutto quello che avremmo voluto sapere ma nessuno ci ha mai detto"!Spero che questo terzo mese di disoccupazione sia uno degli ultimi:metterò a frutto i suoi consigli!


Sono contento che il libro possa esservi utile. Non ho scritto "Mi sono laureato! E adesso?" a caso, scegliendo tra vari possibili argomenti. Al contrario l'ho scritto per esprimere la frustrazione e la rabbia che mi montava dentro continuando ad intervistare neolaureati
  • che non avevano la più pallida idea di come furnzionava il mondo del lavoro
  • che non si rendevano conto, di come io, dopo averli assunti, dovessi impiegare tempo per spiegar loro l'ABC di come trasformare le loro conoscenze in competenze utili per l'azienda,
  • che il loro 110 o il Master figo non erano dei "passaporti automatici"  per trovare un posto di lavoro e per fare carriera.
Auguri per la tua "recherce" Silvia, e come ho detto ad una volta ad una mia tirocinante, "se fra 20 anni avrai fatto carriera non trasformarti in un losco figuro che al potenziale stagista dice - Caro è ovvio che non le diamo un Euro, è lei che dovrebbe pagarci perchè le insegniamo il mestiere...-  Fagli da tutor, caccia un po' di euro e ricordati di quando tu eri nelle sue condizioni".

MARCO BIANCHI

mercoledì 27 ottobre 2010

VOGLIO LAVORARE ALL'ESTERO!! COME SCRIVO IL CURRICULUM?

Bella domanda. All'estero dove? Probabilmente ogni nazione ha il suo modo di scrivere il CV (poi magari i contenuti più o meno sono gli stessi...) Come già detto niente CV Europass (a meno che la application dobbiate presentarla ad un qualche ufficio dell'Unione Europea). Nel libro (cap.6) trovate degli esempi di Curriculum in Inglese (che però sono stati originalmente  pensati per essere inviati a multinazionali Italiane con attività internazionali)

Allego a mo' di ulteriore esempio un CV fatto da un' applicant Inglese (il CV è vero -  cambiato in maniera  da rendere non riconoscibile la candidata e l'ho un po' ridotto (altrimenti più che un post postavo il padre di tutti i post)
JENNIFER RILEY                      
                                                Address / Tel  / Email /  Dob: 18/9/71
                                               Admitted as a Solicitor in March 1999

ACADEMIC BACKGROUND


1996                      University of Birmingham  Master of Laws
                               (LLM Commercial Law)Banking Law, Intellectual Property Law,                          European Union Law, Domestic and International Trade.           
               
1990-1991           College of Law, Guildford  Passed Law Society Finals
1987-1990           University of  London  LLB (Hons) Second Class Lower
1983-1985/86      Archbishop Blanch School, Liverpool  3 A’ Levels
               

CAREER HISTORY

May 2001 to July 2001      London Borough 

Commercial Contracts Solicitor

Dealing with various aspects of commercial contracts including IT,  Telecommunications, CCTV, Intellectual Property licences, Standard Terms of Business, Taxi Contracts, Park Signage Contracts, Media Consultancy, Taxi  & Courier Contracts, Publishing Agreements

April 1999 to March 2001   Insurance Ltd, London
Commercial Solicitor
Insurance Ltd. is a market leader in legal expenses insurance for small businesses.  Recently won a contract with the Law Society to manage its Accident Line service in -house.
Most of its clients are members of the Federation of Small Businesses, National Federation of News Agents, West Midlands Police Federation, The Giftware Association, National Association of Shop Keepers, Medicover, The Horticultural Traders Association

Areas of specialisation
International Trade - contractual disputes and remedies over payment of freight, loss and damage to goods, banker’s commercial credit.  About 5 cases to date
Competition Law – advising on the impact of the EC competition laws and the Competition Act 1998 on exclusive dealership agreements, predatory behaviour, offering discounts to traders, price discrimination, refusals to supply etc. Advice includes inspecting agreements, modification of conduct, correspondence between the parties.  2 0 cases to date.  I prepared a booklet on the impact of the Competition Act on small businesses early this year.  Currently registered on my company’s web site.
Intellectual Property Law – Trade Marks, Passing off, designs and Copyright law. Advising on rights and remedies. Cases confined to trade names, domain names, products, advertising/ Internet advertising.  Over 400 cases to date
Others - Contracts, Commercial agency agreements) Consumer law, company, partnership and insolvency, building and construction.

I also offer private tuition in International Trade Law to foreign students taking the English Bar Examinations.

1997 - 1999   Bishops & Co, London
Trainee Solicitor
Serving 15 months in articles (nine months dispensation awarded by the Law Society).

Property - residential and commercial landlord & tenant property (disrepair, rent arrears, statutory nuisance, repossessions. adverse possession, illegal evictions and subsidence claims).
Civil Litigation - contracts, personal injuries, civil actions against the police.             Work includes court appearances.  I built up and part managed this department with my supervising principal, particularly civil action against the police.
Conveyancing - residential, commercial and business leases.

Examples: transfer of assets from subsidiary companies to parent companies, sale of restaurants and patisseries, application to court for relief from forfeiture under the Landlord and Tenant Act 1954, advising and negotiating the terms of business leases.

1994- 1995  Property Services,
Sales Negotiator/ Introducer Representative.  Negotiating the purchase and sale of residential property.  Mortgage advice.  I acquired excellent marketing skills.

SKILLS  
Information technology.
Marketing
Legal Writing- Booklet on the impact of the Competition Act 1998 on small businesses and property matters
Lectureship in law


INTERESTS

Member of the Law Society, Lawyers in Commerce and Industry and the Association of Women Solicitors.
Business promotion, travelling, public speaking, water sports and Latin American dancing.  Librarian (Abbey Legal Protection).

 References are available on request


© marco bianchi – riproduzione riservata

"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua …. Manuale di sopravvivenza per
neolaureati alla ricerca del primo lavoro; Curriculum Vitae, Master, Tirocini e colloqui di 
selezione” è la seconda edizione, rivista ed aggiornata, di “Mi sono laureato! E adesso?”
pubblicata nel 2010 da Vallardi.


Il libro si può acquistare solo sui principali bookstore (basta cliccare sui link ad alcuni siti di 
librerie on line qui accanto). Versione cartacea e e-book le trovate su Amazon, Streetlib, Libreria
universitaria, IBS,  la Feltrinelli. Solo l’e-book su Hoepli, Mondadori,  Kobo, Mondadori, 
libreriabook.it e ebooklife.it.  Costo? 14,99 la versione cartacea e 10,99 l’e-book

martedì 26 ottobre 2010

CURRICULUM VITAE E ADESSO CHE L'HO SCRITTO A CHI LO MANDO?

Assumiamo che abbiate finito di scrivere il vostro Curriculum e che il risultato vi soddisfi. E adesso? A chi lo mando?. Vediamo un po' quali sono le possibilità:
  • JOB PLACEMENT UNIVERSITA':   se è ben organizzato sul suo sito trovi periodicamente, avvisi di aziende che cercano (anche se per la verità spesso offrono soltanto tirocini formativi ("stage") e più raramente contratti di lavoro veri e propri).  Se trovi qualcosa che ti sembra interessante cmandi direttamente il CV all'azienda / lo Studio che ha fatto l'inserzione
  • NETWORKING: Parenti, amici e conoscenti conosceranno qualcuno che già lavora ed al quale sia possibile sporgere il CV (il che non ha niente a che fare con le raccomandazioni). Mal che vada così facendo hai delle buone possibilità che il tuo CV arrivi sul tavolo giusto, ovverosia quello del tipo / della tipa che si occupa di selezione di neolaureati)
  • AGENZIE DI LAVORO INTERINALE: Io non ci credevo ma apparentemente potrebbe servire, almeno nelle grandi città. Delle mie collaboratrici che avevavo avuto un contratto di lavoro interinale  sono state poi contattate dall'Agenzia da cui dipendevano che ha offerto loro altre opportunità di lavoro (sempre sul precario / tempo determinato ma meglio che niente)
  • SITI INTERNET: A pag 84 del mio libro ho inserito una serie di siti dove potete postare il vostro CV (in alcune sono pubblicate anche offerte di lavoro). Se guardate su Intenet ne trovate ancora. Qui probabilmente è la quantità di CV postati. Anche AlmaLaurea (http://www.almalaurea.it/) pubblica CV di neolaureati ma candidamente dichiara di avere una bamca dati di 1.700.000 CV. Io ho provato ad immaginare la complessità dei criteri di ricerca da adottare per selezionare 1 neo-laureato sceglienfdolo tra i 1.700.000 CV di Alma Laurea...
  • DISSEMINAZIONE MIRATA: seleziono un tot di aziende / studi che potrebbero interessarmi e spari a tutti. Più ne mandi e più la statistica dovrebbe favorirti (ma non mandare fotocopie del CV)
  • RISPONDI AD INSERZIONE SPECIFICHE SU GIORNALI / RIVISTE SPECIALIZZATE: Perchè no? Ma valuta se è il caso di modificare il tuo CV per renderlo più aderente ai requisiti richiesti
  • POSTI IL TUO CV NEL SITO WEB DELLE AZIENDE CHE OFFRONO UN CAMPO "LAVORA CON NOI". Le poche volte che ci abbiamo provato con qualcuno dei miei (tutti laureati in Giurisprudenza" è venuto fuori un messaggio del tipo grazie non ci servi" (vedi nota 10 a pag.30 del libro) 

sabato 23 ottobre 2010

"MA SONO TUTTI RACCOMANDATI. ECCO PERCHE' NON MI CHIAMANO!!!!"

Avevo appena finito di scrivere il titolo di questo post e mi ero messo a navigare sul sito Internet de LA STAMPA dove mi sono imbattuto in un post di Walter Passerini (il blog è "lavori in corso") dal titolo "Il lavoro ora si cerca sul web ma vincono amici e raccomandati"
A mio modo di vedere, almeno per quel che riguarda il settore privato, il titolo è "misleading" è può spingere  i neo-laureati, alla ricerca di un primo impiego che non trovano, a commiserarsi e demoralizzarsi.

IN SINTESI
  • in una azienda privata normalmente assumi (a) perché il lavoro è aumentato e le risorse che hai a disposizione non sono più sufficienti a far fronte alle richieste dei clienti / alla mole di lavoro che arriva (b) se hai un budget ed hai convinto la Direzione del Personale che effettivamente hai bisogno di una persona in più;
  • A questo punto, tra le decine, o a volte centinaia, di CV di neolaureati tu cosa fai? Cerchi di assumere il/la candidata migliore (percorso universitario + caratteristiche  personali) o assumi il/la raccomandata "capra"?.
  • Se assumi il raccomandato incapace (a) chi fa fronte al lavoro aggiuntivo?, e (b) come pensi che reagisca il tuo team? Il clima si deteriora ed il leader / capo del team perde credibilità.
  • Non confondiamo la raccomandazione con il networking / il passa parola: se avvii una ricerca per selezionare un neolaureato, oltre alle decine di Cv che ti arrivano per le vie normali te ne arrivano anche da colleghi, amici, mamme e zie ecc. Ma a te che ti frega. Tanto il tuo target è quello di non sbagliare ed assumere il candidato migliore ...  
Certamente se l'Amministratore Delegato della società una volta tanto vuole assumere un raccomandato / una raccomandata lo fa tranquillamente (se no che A.D. è?). Stesso discorso il capo di una grande unità organizzativa che assume decine di neolaureati. Come dice il proverbio "un raccomandato non fa primavera" (o erano le rondini?).

CONCLUSIONE

Vale quello che ho scritto sul libro in merito all'argomento: "Tranquillizzati.... nella vita .. le raccomandazioni.... possono essere utili, ma alla fine di solito il datore di lavoro ti paga e ti apprezza per quello che sai fare, per la tua professionalità, la tua creatività e la capacità di risolvere i problemi".   

mercoledì 20 ottobre 2010

MASTER E TIROCINI. QUANTO VALGONO SE HANNO DECISO DI ASSUMERTI?

SITUAZIONE IPOTETICA: Non solo il tuo Curriculum non è finito nel tritura-documenti  ma ti hanno pure convocato per un Assessment Session (E CHE E'? vedi Cap. 5 par.1. di "Mi sono laureato! E adesso?"), sei sopravvissuto e ti hanno pure convocato per uno o più colloqui di selezione (ISTRUZIONI PER L'USO: sempre al Cap.5).

Ti chiamano ancora e scopri che vogliono assumere proprio te (contratto a tempo indeterminato). E qui viene il bello quanto ti offrono? Quanto "pesano" per la Direzione del personale che deve decidere quale livello di inquadramento e quale stipendio offrirti? 

Ovviamente l'approccio varia da azienda ad azienda comunque nella megamultinazionale dove ho lavorato fino a due mesi fà ("Ahi libertà si bella e riconquistata") la Direzione del Personale ragionava così:
  • PRIMA MACRODISTINZIONE DEI GIOVANI NEO ASSUNTI: "Neolaureati punto e basta" V. "Giovani Esperienziati";
  • NEOLAUREATI CON MASTER: Di solito accomunati ai "Neolaureati punto e basta" ("Ma Avvocato Bianchi un master non è mica un lavoro"), a meno di lotte furibonde ingaggiate da me in presenza di Master particolarmente qualificati e noti (anche alla Direzione del Personale che dovendo assumere laureati in Ingegneria, Economia, Giurisprudenza ecc. non distingueva i master buoni  da quelli cattivi a cui avevano partecipato i neo-laureati delle varie discipline).
  • NEOLAUREATI CHE AVEVANO FATTO UN PERIODO DI PRATICANTATO IN VISTA DELL'ESAME DI STATO (Giurisprudenza esempio classico): tendenzialmente vicinissimi ai "Neolaureati punto e basta" con queste eccezioni:
    •  Praticantato svolto per un periodo sufficientemente lungo presso uno Studio di quelli famosi che oltretutto dava un rimborso spese non simbolico;
    • Nel CV prima e poi nel colloquio di selezione eri riuscito/a  a dimostrare che durante il praticantato avevi lavorato con sufficiente autonomia su determinati argomenti e che quindi avevi già acquisito una qualche competenza professionale
  • NEOLAUREATI CON TIROCINIO: Tendenzialmente eleggibili per la categoria "Giovani Esperienziati"  alle seguenti condizioni:
    • Tirocinio sufficientemente lungo (tre mesi non bastavano)
    • Tirocinio presso Studio o Azienda sufficientemente noti
    • Dal CV e dal colloquio si era capito che avevi già una dimestichezza con il mondo del lavoro.

MI SONO LAUREATO! E ADESSO? E' NATO PRIMA IL LIBRO O E' NATO PRIMA IL TITOLO (CON SONDAGGIO FINALE.....)?

In realtà è nato prima il titolo, che per la verità non era quello attuale. Il primo titolo che mi era venuto in mente era un altro, ovvero: 

MI SONO LAUREATO CON 110 E LODE E NON MI HANNO NEPPURE INSEGNATO A SCRIVERE UN CV

La scritta ha campeggiato nell'angolo a destra in alto sulla lavagna che stava nel mio ufficio per quasi un anno. Poi, guardandola tutti i giorni, mi sono reso conto  che non si trattava soltanto di un sarcastico commento ai miei tirocinanti ed ai CV che mi avevano presentato al loro arrivo, ma del titolo di un libro che dovevo assolutamente scrivere. Al titolo avevo aggiunto anche un sottotitolo:


(con ampie digressioni sul futuro lavorativo dei neolaureati italiani, nonché su Master di Alta Formazione, tirocini in azienda e colloqui di selezione e brevi notazioni di cultura generale)

Perchè ho cambiato il titolo? Dubbi dell'Editore ("ma così lo comprano solo quelli che hanno preso 110 e Lode....") su cui il mio personale Club dei Lettori (vedi la prefazione del libro a pag. 7) si era pure diviso. Ed alla fine , parla, discuti, emaila ci siamo accordati sul titolo ed il sottotitolo attuali:

MI SONO LAUREATO! E ADESSO?
Manuale di sopravvivenza per neolaureati alla ricerca di impiego. Riflessioni e suggerimenti su curriculum, master, tirocini e colloqui di selezione.

Chiariamo una cosa : se adesso qualche neo-laureato che si è beccato meno di 110 e Lode non compra il libro perchè pensa che non lo riguarda potrei anche provare una qualche delusione (è un eufemismo...).

E quindi?

SONDAGGIO
I lettori del libro e del blog sono pregati di esprimere la loro preferenza per uno dei due titoli:
(110 e lode contro Mi sono Laureato) Premio? Trattaemento preferenziale nel rispondere ad eventuali domande..

MI SONO LAUREATO CON 110 E LODE E NON MI HANNO NEPPURE INSEGNATO A SCRIVERE UN CV

martedì 19 ottobre 2010

SEZIONE HOBBY E INTERESSI EXTRAPROFESSIONALI. LA INSERISCO O NO NEL CURRICULUM?

La domanda mi è stata fatta ieri sera da Elena, perplessa perchè una sua amica, nel suo Curriculum, aveva saltato a piè pari la sezione. Ho esaminato la questione con maggior dettaglio nel paragrafo 6 del Capitolo 2 di "Mi sono laureato! E adesso?". Comunque due brevi indizi, sotto forma di domande:  

DOMANDA 1:  ma credi veramente che il selezionatore che rigira perplesso tra le mani il tuo CV sia interessato soltanto al tuo voto di laurea ed al tuo percorso formativo? Credi veramente che non cerchi di capire anche chi si porta in casa? Magari professionalmente sei bravissimo/a ma caratterialmente sei una jena oppure quando ti relazioni con il prossimo (i.e. per il selezionatore: i tuoi potenziali colleghi..) con la tua mancanza di flessibilità combini dei casini pazzeschi. Oppure più semplicemente hai presentato un Curriculum soltanto perchè ti serve lavorare per guadagnare dei quattrini per finanziare la tua vera passione: lo studio dei lepidotteri piuttosto che diventare una cantante famosa. 
DOMANDA 2: Considerata la concorrenza mostrousa che il tuo CV deve sconfiggere DEVI TROVARE IL MODO DI DIFFERENZIARE IL TUO CURRICULUM DA QUELLO DEGLI ALTRI. Magari non mi ricordo il tuo nome ma mi ricordo qualcosa dei tuou hobby ("E dove caspita è finito il Curriculum di quella che amava cucinare ma solo torte salate? E quello che faceva l'enologo dilettante (un'attività affascinante, almeno per me? E la tipa che cantava da mezzo soprano che si è esibito in mezzo Europa, quella almeno probabilmente lo sa già cosa vuol dire lavorare in team...) 

"MA PERCHE' SCRIVERE UN LIBRO DEDICATO AI NEOLAUREATI, AI CURRICULUM, AI TIROCINI ECC."

La domanda mi è stata rivolta da un gruppo di laureandi che ho incontrato per organizzare un dibattito sul post-laurea, ed indirettamente su "Mi sono Laureato! E adesso?".

La risposta è stata lapidaria ma  vera: " mi ero stancato di correggere / rifare tutti i Curriculum delle mie tirocinanti / dei miei tirocinanti", di dibattere con loro i pro ed i contro di questo o quel Master "di Alta Formazione", o di fare le prove generali del colloquio di selezione a cui erano stati chiamati (e quest'ultima cosa accadeva purtroppo spesso, tutte le volte che non ero  riuscito a convincere la mia azienda ad offrire una "continuazione" ai miei tirocinanti ...)

lunedì 18 ottobre 2010

MA QUANTO GUADAGNA UN NEO-LAUREATO?

La crisi dei sub-prime, Lehman Bros che fallisce, la globalizzazione che, già che c'è, globalizza pure la recessione, le imprese in difficoltà per il lavoro che manca e perchè le banche, nonostante le dichiarazioni di facciata, hanno stretto i cordoni del credito.Tutte cose che ormai, di questi tempi, fanno parte della quotidianità, e quindi anche del quotidiano dei laureandi e dei neo-laureati, che sono quelli che più hanno subito il peso della crisi. 
Vediamo i dati:
  1. Neet - Not in education, employment or training: più di un quinto dei giovani al di sotto dei 29 anni (Rapporto Annuale Istat - La situazione del paese nel 2009.
  2. Occupazione e guadagni mensili medi post-laurea (fonte Alma Laurea XII Indagine)
    • Ad un anno (Laurea di secondo livello): 62,8% (2008), 56,7 (2009)
    • A cinque anni (Laure pre-riforma): 84,6% (2008), 81,9%
    • Guadagni netti ad un anno: € 1178 (2008), € 1115 (2009)
    • Guadagni netti a cinque anni: € 1343 (2008), € 1328 (2009)
OCCHIO che per AlmaLaurea "occupati" sono tutti quelli che guadagnano quattrini con qualsiasi tipo di contratto di lavoro, lavori precari inclusi (esclusi tirocinanti, praticanti, dottorandi). Quelli con il vecchio caro contratto a tempo indeterminato (2009):33,6%  ad un anno, e 48,1% a cinque anni-

Per i laureandi e neo-laureati della Facoltà di Economia di Torino: Guadagno medio ad un anno: € 1248 (per il 62,2% dei neolaureati che, avendo un ingegno brillante ed avendo letto "Mi sono laureato! E adesso?" un qualche lavoro sono riusciti a beccarlo).

PUBBLICITA' PROGRESSO
Da oggi è possibile acquistare "Mi sono laureato! E adesso?" in versione e-book dal blog. Vi basta cliccare sull'immagine del libro pubblicata sulla colonna di destra della pagina che state visualizzando adesso e vi collegate con ultimabooks dove potete comprare il libro da scaricare (costa una cifra, € 7,99)

giovedì 14 ottobre 2010

MA A COSA SERVE IL CURRICULUM VITAE CV

Per un/a neolaureato/a il Curriculum Vitae è uno strumento per ....

- Cercare di entrare in contatto con il mondo del lavoro e delle imprese,
- Differenziarsi rispetto a tutti gli altri neo-laureati che, come te, stanno cercando un posto di lavoro,
- Cercare di immaginare il proprio ruolo professionale futuro........

e soprattutto per convincere il maledetto selezionatore / la maledetta selezionatrice a convocarti per un colloquio  

mercoledì 13 ottobre 2010

STAGE BUONI E STAGE CATTIVI?

DEFINIZIONE: Li chiamiamo tutti "stage" (che è un termine francese, in Inglese si chiamano internship) ma la definizione "ufficiale" è  quella di "tirocini formativi, introdotti dall'art. 18 della L. 24 giugno 1997 n. 196 e disciplinati dal  successivo D.M. 25 marzo 1998 n.142. secondo cui lo scopo dei tirocini formativi è quello di "realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro".
CHIARIMENTO PRELIMINARE: Probabilmente lo sapete già, ma l'art.2. del D.M.142 chiarisce che i tirocini formativi, gli stage insomma non costituiscono rapporti di lavoro. In altre parole se partecipate ad uno stage non vi vengono versati contributi previdenziali, non avete diritto alle ferie pagate o alla tredicesima mensilità ed in realtà neppure a dei quattrini (la corresponsione di un eventuale rimborso spese  è invece una scelta discrezionale dell'azienda che ti ospita e comunque ci paghi le tasse). Non sta scritto da nessuna parte.
QUANTI SONO OGGI GLI STAGE IN ITALIA? Personalmente, quando lavoravo in una nota multinazionale che fabbricava autoveicoli, io ho iniziato ad offrire stage (pagati.... e pagati il giusto) nel 1992 (cinque anni prima che uscisse la legge che ufficializzava i "tirocini formativi"). Tirocini allora ce n'erano pochini pochini (anche perché allora di posti di lavoro a tempo indeterminato invece ce n'erano molti più di adesso).  Poi i tirocini sono andati via via aumentando di numero. Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere nel 2008 nel settore privato gli stage sono stati 305.000 (ma altre fonti danno numeri ancora più elevati).
Motivi dell'aumento degli stage? Due: con i tempi che corrono per un neo-laureato a volte è comunque un successo agguantare non dico un lavoro a tempo indeterminato ma un semplice stage, di quelli "buoni" ovviamente. Poi un sacco di imprese si sono messe ad utilizzare i tirocini per avere mano d'opera a costo zero (e questi sono gli stage che io definisco  "cattivi").
COME FACCIO A TROVARE UNO STAGE? E QUANDO  L'HO TROVATO COME FACCIO A  DISTINGUERE UNO STAGE "BUONO" DA UNO "CATTIVO"?  
Allora per trovare uno stage per prima cosa  puoi informarti presso il Job Placement dell'Università dove ti sei laureato/a. Poi puoi navigare su internet, per esempio sui siti di sportello stage ( http://www.sportellostage.it/ ) e della repubblicadeglistagisti (www.repubblicadeglistagisti.it ) dove sono pubblicati annunci di aziende che offrono tirocini.
Su sportellostage trovi poi un elenco di società virtuose (quelle che hanno meritato il "bollino verde" di sportello stage, che peraltro sono ancora poche, seppur quasi tutte importanti). Che fare se l'azienda che ti offre uno stage non è tra quelle consigliate da sportellostage? Qui di seguito una tabella che può esserti di aiuto.  

STAGE “BUONO”
STAGE “CATTIVO”
Rimborso Spese
SI:  minimo 500 € mese ma le aziende più virtuose arrivano a superare i 1000 € mese
NO: il rimborso spese è inferiore a 500 €. -  Uno “stage “cattivissimo” è quello in cui il figuro che ti sta davanti non solo ti dice senza alcun imbarazzo che non ti danno un  Euro e poi ti spiega che sei tu che dovresti pagarli perché ti insegnano un mestiere (balla colossale vedi sotto)
Benefits Aggiuntivi
SI: per esempio buoni mensa, notebook, flessibilità nell’orario di lavoro
NO: Non ti danno un minimo di rimborso spese e ti aspetti che ti diano dei benefits aggiuntivi?
Tutor
Compatibilmente con il suo carico di lavoro, cerca di insegnarti il lavoro, nella speranza che tu impari alla svelta così da sobbarcarti in relativa autonomia una piccola parte del suo carico di lavoro
Il Tutor  c’è anche qui (lo prevede la legge). In realtà non gliene frega niente di insegnarti qualcosa e, siccome non ti insegna niente, ti abbandona a te stesso e ti affida dei lavori privi di un reale contenuto professionale   
Tipologia di attività
Un’attività con un contenuto professionale che ti consente di iniziare a provare a mettere in pratica tutte le conoscenze acquisite in università
Un attività a basso / nullo contenuto professionale
Durata
Da 6 a 12 mesi. Nei primi mesi capisci come funziona l’azienda e cosa vogliono da te capo, colleghi e clienti interni dopodiché inizi a muoverti con autonomia e ad acquisire competenze (le conoscenze le hai già sono quelle dell’Università)
Da 1 a 3 mesi. Troppo poco per imparare qualcosa. Quando hai appena cominciato a comprendere come girano le cose  lo stage finisce
“Fa Curriculum”
SI: Ovviamente conta anche la notorietà di chi ti ha offerto il tirocinio ma nel CV ricordati di evidenziare quello che pensi di aver imparato (Come si fa te lo spiego in un prossimo post)
 Ovviamente conta anche la notorietà di chi ti ha offerto il tirocinio ma poi ti chiamano per un colloquio di selezione probabilmente poi si rendono conto che lo stage era un bidone e non hai acquisito nessuna reale esperienza

lunedì 11 ottobre 2010

CURRICULUM EUROPEO EUROPASS (I)

Nella mia non breve carriera mi è capitato di vedere centinaia di Curriculum di neolaureati, Italiani o stranieri. Moltissimi candidati Italiani (e ben pochi stranieri) avevano redatto il loro Curriculum utilizzando il formato Europass (il c.d. CV Europeo).
Personalmente io odio il CV Europass (e posso assicurare che tanti altri che, come me, stanno "dall'altra parte della scrivania", proprio non amano il Curriculum Europeo).
SPIEGAZIONE
DOMANDA A che cosa serve il CV che un neolaureato / una neolaureata alla ricerca di un primo impiego dissemina un po' dappertutto?
RISPOSTA  Serve per convincere il maledetto selezionatore / la maledetta selezionatrice a convocare per un colloquio di selezione proprio te, tra tutti quelli che gli hanno inviato un CV. Serve per farti emergere, per differenziarti dagli altri.  
IL PROBLEMA DEL SELEZIONATORE: Ammettiamo che il tuo Curriculum arrivi sulla scrivania di un selezionatore che sta effettivamente cercando un neo-laureato / una neo-laureata. Se l'azienda ha fatto sommessamente girare la voce che sta pensando di assumere qualcuno (a prescindere dalla tipologia di lavoro offerta) puoi essere certo che sulla sua scrivania si è rapidamente formato un cumulo d Curriculum,. Il selezionatore, che di solito non svolge soltanto quella mansione, non ha molto tempo per cercare di distinguere i CV "buoni" da quelli "meno buoni". Di solito, visto il poco tempo a disposizione e la montagna di Curriculum sulla scrivania, si fa una prima scrematura, eliminando, a torto o a ragione visto il poco tempo a disposizione, i CV "che non convincono". Compito arduo e con un maggior rischio di sbagliare se la maggioranza dei CV sono fatti utilizzando il format Europass, in quanto:

  • I CV Europei formalmente sono tutti uguali, appiattiti,  e talmente ripetitivi da apparire  burocratici .Se il candidato / la candidata hanno una spiccata personalità è difficile coglierla immediatamente.
  • se, per esempio, hai deciso di inserire tutta una serie di lavori temporanei / lavori precari che hai svolto durante la tua carriera universitaria e decidi di seguire in tutto e per a necessità di ripetere sulla colonna di sinistra, con assoluta monotonia, le stesse identiche voci (Date / Lavoro o posizione ricoperti/Principali attività e responsabilità/ Nome e indirizzo del datore di lavoro – Date / Lavoro o posizione ricoperti/ Principali attività e responsabilità/ Nome e indirizzo del datore di lavoro -  Date / Lavoro o posizione ricoperti/Principali attività e responsabilità/ Nome e indirizzo del datore di lavoro – Date / Lavoro o posizione ricoperti/Principali attività e responsabilità/ Nome e indirizzo del datore di lavoro). Un mare di parole a sinistra, ma la colonna di destra, quella che devi compilare tu, è l’unica che conta….  E magari hai sprecato una pagina del tuo CV per spiegare che hai fatto l'animatore turistico in cinque diversi villaggi vacanze, o la hostess per cinque diverse società che organizzano eventi, quando sarebbe bastato scrivere una frase del tipo "Durante il periodo universitario, allo scopo di garantirmi una qualche indipendenza economica dalla mia famiglia, ho fatto l'animatore turistico in diversi villaggi vacanze / la hostess per diverse società che organizzavano eventi". Se sei un neo-laureato   in cerca di un primo impiego probabilmente dovresti cercare di "vendere" al selezionatore / alla selezionatrice non tanto i tuoi trascorso di animatore / pizzaiolo / hostess quanto il fatto che ti sei sbattuto per guadagnare dei quattrini (alla faccia dei bamboccioni).
  • Se poi vai a guardare bene l'esempio di CV  pubblicato sul sito ww.europass.cedepop.europa.eu,  il Curriculum Europass della candidata virtuale Anna Paola Conte scopri che non è prevista l'indicazione di due informazioni che, almeno per noi in Italia, non sono poi così banali. Quali? Il voto di laurea ed il titolo della tesi.......
In conclusione, molto meglio preparare un curriculum "ad hoc" che, più breve e più semplice da leggere, piacerà di più a chi lo riceve. Oltretutto, se il CV lo scrivete bene  dimostrate di essere creativi e  di non aver bisogno di moduli prestampati da compilare (anche perchè se poi riuscite ad agguantare il vostro primo impiego di moduli che vi guidano nel fare il vostro lavoro non ce ne sono più tanti.....)

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Ma il 110 e Lode serve per trovare il primo lavoro dopo esserti laureato?

Mi rendo conto di dare una qualche delusione a tutti i neolaureati che hanno conseguito un così brillante voto di laurea, ma il 110 e Lode non vi attribuisce un vantaggio sostanziale su tutti i vostri colleghi che, anche loro sono in caccia del primo impiego, e vi fanno concorrenza.
Prima di tutto bisogna considerare che, di questi tempi,le offerte di lavoro ("qualsiasi tipo di lavoro, precario, a tempo determinato, a tempo indeterminato, datemi almeno uno stage con un rimborso spese decente..") sono quelle che sono, mentre di neolaureati che ti inviano il loro curriculum ce ne sono un'infinità, e tanti di loro si presentano con il loro bel 110 e lode (che quindi da solo non basta per far emergere il tuo Curriculum dalla catasta di CV che il selezionatore / la selezionatrice si ritrova sulla scrivania.
Altro  problema. Nella mia carriera mi è capitato di selezionare tantissimi neo-laureati, da assumere o a cui offrire un tirocinio (di quelli buoni). Tutte le volte che mi trovavo di fronte un 110 e Lode mi facevo sempre la stessa domanda: ma chi c'è dietro il 110 e Lode? Un neo-laureato / una neo-laureata brillante e determinato/a al quale posso affidare fin da subito, oppure un ragazzo / una ragazza che ha passato tutto il suo periodo in Università chiuso/a in casa o in biblioteca nella convinzione che l'unica cosa che contava era il 30 e Lode.
In azienda nessuno ti da i voti (almeno formalmente) e certamente nessuno ti lascia tutto il tempo necessario per sentirti pronto a rispondere alle domande che ti hanno fatto / ad eseguire l'incarico che ti è stato affidato. Magari in università magari eri tu che decidevi quando ti sentivi pronto per dare l'esame- In azienda i  tempi te li danno gli altri (il capo, i colleghi, i clienti).
Ulteriore problema: quando mi trovo di fronte un CV con un 110 e Lode normalmente la prima cosa che faccio è guardare il titolo della tesi di laurea. Se l'argomento è, per così dire, di attualità tutto bene. Se invece mi ritrovo una tesi dal titolo "Gli statuti medioevali della città di Castelseprio" piuttosto che "Lo sviluppo dell'industria tessile nel Comasco durante la prima metà dell'800" le mie angosce aumentano. Paradossalmente potrei preferire convocare un candidato con un voto di laurea un po' più basso ma che
CONSIGLIO IN SINTESI: Non affidarti  ciecamente al tuo 110 e Lode. Quando scrivi il tuo Curriculum  cerca di far capire che non sei un "topo di biblioteca" (parla per esempio dei lavori che hai fatto per raggranellare un po' di quattrini / delle attività che hai svolto / dei tuoi tanti interessi personali. E se ti chiamano per un colloquio di selezione preparati a spiegare perché, tra tutti gli argomenti possibili, ti sei scelto proprio gli statuti medioevali o l'industria tessile dell'800 e non piuttosto qualcosa di più attinente al mondo del lavoro in cui vorresti entrare.