martedì 31 maggio 2011

DOMANDE (VOSTRE) E RISPOSTE (MIE) (POST n.8. o n. 9.) 10? BOH?

1. Gli stagisti sono pagati? Comprarsi il libro no, eh (almeno l'ebook che costa meno....)? Il pagamento di un rimborso spese non è  certo un obbligo e difatti nel 2010 su 500.000 stage, più della metà erano del tutto gratuiti (e così abbiamo (ri)chiarito uno dei criteri per distinguere uno stage "buono" da uno "cattivo":  l'esistenza di un rimborso spese adeguato.

2. Quanto conta il voto di laurea in giurisprudenza? Dipende, ci sono grandi società di consulenza / grandi studi legali che per principio selezionano soltanto neolaureati con il 110 e lode. Nella più parte dei casi però il voto di laurea è soltanto uno dei criteri considerati dal selezionatore / dalla selezionatrice. Nessuno assume un voto, tutti cercano di assumere una persona (competenza professionale + carattere + personalità + aspirazioni).

3. Nel CV metto il titolo della tesi? Comprarsi il libro no, eh (almeno l'ebook che costa meno....)? E' ovvio che devi mettere il titolo della tesi. Come dico nelle presentazioni che faccio in giro per Università, e come ho appena ribadito sopra, il voto di laurea è uno dei criteri. Io però ho sempre guardato il titolo della tesi. Che tipo di tesi hai fatto? Una tesi su un argomento di attualità che può interessare ad un potenziale datore di lavoro, oppure una tesi iperteorica o su un qualche oscuro argomento che a parte il Professore che te l'ha assegnata non interessa a nessuno?

E ricordo che il 10 Ottobre 2010 ho pubblicato un post dedicato al voto di laurea, ed in particolare al 110 e lode ("Il 110 e Lode serve per trovare il primo lavoro dopo esserti laureato?".

lunedì 30 maggio 2011

IL BLOGGER E LE FERIE

Solo per informare i lettori che il 30 Maggio sono a Firenze, a Giurisprudenza, per una presentazione di "Mi sono laureato! e adesso?" dopodichè faccio qualche giorno di ferie in Toscana.  Ho programmato la pubblicazione di alcuni post per la prossima settimana ma il blog ritorna pienamente operativo attorno al 10 Giugno

venerdì 27 maggio 2011

LA DOMANDA DI FEDERICO: “MA COME SI TROVA IL LAVORO CHE “CI PIACE”, IL LAVORO CHE FA PER NOI”?

La risposta è complessa ed è necessariamente diversa a seconda di come ognuno di noi considera il lavoro.
PREMESSA - Il lavoro, di per sé stesso, non è, o non dovrebbe essere, un fine, quanto piuttosto un mezzo per raggiungere quello che ci aspettiamo dal futuro. Detto questo ognuno di noi ha delle aspettative diverse. Giovanni voleva far carriera e guadagnare e aveva deciso che il modo migliore era quello di fare il leccapiedi del capo. Non cercava un lavoro che gli piacesse, cercava un capo che apprezzasse i leccapiedi.  Paolo cercava uno stipendio, magari non tanti quattrini ma per un lavoro tranquillo, senza stress e che gli lasciasse tanto tempo libero per dedicarsi ai suoi molteplici interessi extralavorativi. Grazie al cielo Federico, e tanti altri e tante altre come lui, cercano un lavoro che, sempre come dice Federico, “li faccia svegliare volentieri al mattino e coricarsi felici, che soddisfi i loro "bisogni esistenziali", che soddisfi le loro ambizioni, che valorizzi i loro punti forti persona”.
AVVERTENZA – Magari quando poi finalmente per la prima volta lo provi sul campo, il lavoro che sognavi non ti piace. Io mi sono laureato in giurisprudenza convinto che avrei fatto l’Avvocato Civilista. Ci ho provato. Una noia mortale, la cosa più eccitante che ho fatto è stata una ricerca sulla definizione di “piano attico” nella giurisprudenza in materia di equo canone. Dopo nove mesi sono scappato e sono finito a fare il giurista d’impresa, prima al Corriere della Sera e poi in Fiat (e ho trovato un lavoro che mi piaceva.)
RISPOSTA: Credo che sia difficile individuare a priori, senza averlo mai provato, il lavoro  ideale. Te ne accorgi quando ci sei dentro e scopri che:
  • Quel lavoro lo fai bene (e di solito questo succede con un lavoro in qualche maniera connesso e conseguente alla tua carriera universitaria, quando scopri che riesci a coniugare teoria e pratica); 
  • Il lavoro che fai ti dà soddisfazione, ti gratifica. Attenzione però non è abbastanza: non puoi guardarti allo specchio la sera e congratularti di come sei bravo. Bisogna che anche gli altri quelli che ti stanno attorno (colleghi, clienti e magari da ultimo, ma soltanto in questo contesto,  anche il tuo capo) si accorgano che sei bravo, che lavori bene. Di solito te ne accorgi perché tornano da te anche se non sono obbligati (“il lavoro crea lavoro”);
  • Il lavoro che fai ti stimola intellettualmente, lo vivi un po’ come una sfida e ti senti carico di adrenalina.  Quando negoziavo all’estero, la negoziazione spesso diventava una sorta di sfida intellettuale tra me e il capo del team della controparte. Sai che soddisfazione quando ti accorgevi di aver vinto o anche soltanto di aver pareggiato con uno molto più vecchio e famoso di te;
  • L’ambiente di lavoro è piacevole, i colleghi diventano quasi degli amici ed il capo non è male. Fai parte di un team che ti piace;
  • Va bene che ti apprezzano e ti danno pacche sulle spalle e ti raccontano quanto è bello averti nel team ma poi ti arrivano anche delle tattili Gratificazioni (quattrini – promozioni).

ATTENZIONE: Come ho già detto in un mio post precedente (“ma se il tipo di lavoro che mi propongono non mi piace che faccio? lo accetto o no?) in molti casi il lavoro che ti da soddisfazione, quello che ti consente di costruirti una carriera lo abbranchi solo dopo alcuni anni dopo esseri laureato.

mercoledì 25 maggio 2011

ESISTE IL LAVORO IDEALE? DOMANDE DI NEOLAUREATI ALLA RICERCA DI IMPIEGO

Pubblico volentieri il mail che ho ricevuto da Federico. Condividendo le considerazioni, mi sembra utile pubblicare tutto il mail (e non solo la domanda alla fine). La domanda richiede una risposta articolata e ad essa dedicherò un post "ad hoc".

Gentile Dott. Bianchi,
Ho scoperto recentemente il suo blog, ho 25 anni e mi sto per laureare in Economia Aziendale.
Innanzitutto, la ringrazio per rivolgersi a noi giovani con un linguaggio sincero e diretto, privo di quei formalismi che spesso impediscono la comunicazione tra generazioni. Le persone con cui abbiamo quotidianamente a che fare sono in gran parte accademici che molto spesso, purtroppo, non sono disposti a raccontarci in maniera schietta cosa succede là fuori. Forse, nemmeno loro lo sanno. Dunque, preferiscono semplicemente fare il loro lavoro, ovvero fare scienza e divulgarla.
Sin da quando siamo bambini ci chiedono cosa vogliamo fare da grandi. Noi rispondiamo che vogliamo fare i pompieri, gli attori, i piloti di aereo, perché ovviamente non sappiamo ancora cosa sia un Attuario, un' esperto di C++ o un broker di titoli a reddito fisso.
Poi, quando iniziamo a diventare uomini (o donne), ci pongono la stessa domanda, ma stavolta con tono più serio, come a pretendere di ricevere una risposta più concreta; tuttavia, la nostra visione del mondo, nel frattempo, non si è arricchita più di tanto. La situazione rimane invariata fino al momento in cui ci laureiamo ed il crudo mondo del lavoro ci impone di uscire dalla "bolla". A quel punto, un po' tardi purtroppo, ci rendiamo conto di cosa siamo, cosa vogliamo e quale posto dobbiamo occupare in questo mondo.
Ecco, io credo che questo sia un fenomeno molto italiano per cui l' istruzione è intesa come sophia e non come tekne. Ma non voglio dire che è male, non voglio denigrare il nostro sistema educativo per pura esterofilia.
Vengo alla domanda: esiste il lavoro ideale? Esiste quel lavoro per il quale possiamo dire "mi piace", che ci fa svegliare volentieri al mattino e coricarci felici, che soddisfi i nostri "bisogni esistenziali", che soddisfi le nostre ambizioni, che valorizzi i punti forti della nostra persona, insomma il lavoro "che fa per noi"? Se si, dov'è? Come trovarlo? Perché credo che, prima di cercare lavoro, bisogna capire cosa cercare, per evitare di finire a "prendere quello che si trova".
Grazie per l' attenzione,
Federico"

giovedì 19 maggio 2011

CBA SELEZIONA 8 LAUREANDI/LAUREATI IN GIURISPRUDENZA/ECONOMIA

Visto che gli appelli dei neolaureati in giurisprudenza che frequentano il blog sono frequenti segnalo che lo Studio Legale CBA sta selezionando 8 laureandi/laureati in giurisprudenza / Economia e Commercio (x sediMilano, Roma, Padova, Venezia e Monaco di Baviera. (ho visto solo adesso l'annuncio ........)
Lo so che sono solo 8, ma la segnalazione la faccio comunque:
Requisiti:
  • Laureati o Laureandi entro il 31 luglio 2011
  • Età 24 - 27 anni
  • Ottimo Inglese (+ seconda lingua, meglio se tedesco)
  • Voto di Laurea 105/110 (o x laureandi media 27/30) 
Per partecipare bisogna inviare, entro il 31 Luglio 2011, un elaborato di 30.000 battute (spazi inclusi). Potete scegliere tra  Acquisizioni di partecipazioni azionarie e abuso di diritto e norme antielusive elusive ( i titoli esatti e le ulteriori informazioni li trovate sul sito qui sotto)

 www.toplegal.it/cbagotalent

ANCORA SUL VOTO DI LAUREA BASSO

I Post che ho dedicato al voto di laurea basso sono tra i più letti ed ho già spiegato qual'è il mio pensiero. Qualche ulteriore commento.
  • ENTRO CERTI LIMITI IL CONCETTO DI VOTO BASSO E' RELATIVO - Ci sono certe aziende che per principio, o per snobismo, o perchè se lo possono permettere, che assumono soltanto neolaureati con il 110 e Lode (nella mia esperienza alcune delle Multinazionali della Consulenza, alcuni grandi Studi Legali Internazionali). Ne esistono tantissime altre che si accontentano di meno e magari guardano al voto, ma anche alle caratteristiche personali ed al carattere dei candidati che hanno di fronte, ed allora basta anche un 100 o un 95, quindi è tutto abbastanza relativo e molto dipende dalla percezione / esigenze di chi fa la selezione.
  • NESSUNO METTE IN FILA I CV CHE HA DI FRONTE BASANDOSI SOLO SUL VOTO DI LAUREA (110 E LODE, 110, 109, 108 ecc). Certo più scendi e più lo sguardo del  selezionatore può incupirsi.
  • PIU' VAI AVANTI NELLA TUA CARRIERA PROFESSIONALE E MENO CONTA IL VOTO DI LAUREA. A 35 anni conta quello che hai fatto negli ultimi 10 anni,  il tuo voto di laurea "PESA" SEMPRE MENO ....
PUBBLICITA' PROGRESSO
Da oggi è possibile acquistare "Mi sono laureato! E adesso?" in versione e-book dal blog. Vi basta cliccare sull'immagine del libro pubblicata sulla colonna di destra della pagina che state visualizzando adesso e vi collegate con ultimabooks dove potete comprare il libro da scaricare (costa una cifra, € 7,99)

mercoledì 18 maggio 2011

MA SE IL TIPO DI LAVORO CHE MI PROPONGONO NON MI PIACE CHE FACCIO? LO ACCETTO O NO?

Durante l'ultima presentazione che ho fatto a Bergamo una neolaureata mi ha chiesto che fare se le avessero sì offerto un lavoro, ma diverso da quello che immaginava di fare quando era ancora all'Università.
Ovviamente l'ipotesi era quella di un lavoro che comunque aveva un contenuto professionale. Semplicemente non era quello che lei avrebbe dovuto trovare fuori dall'Università.

CHE FARE DUNQUE? In realtà ognuno di noi poi fa quel che gli sembra giusto ....:
  • In realtà quando usciamo dall'Università spesso pensiamo che un dato lavoro sia quello che farà per noi (ma in realtà ovviamente non ne abbiamo alcuna esperienza). Non infrequentemente,  se anche riusciamo a fare quel lavoro, poi scopriamo che non era come ce lo eravamo immaginati e che magari non ci divertiamo come avevamo immaginato. Dopo un po' passiamo a fare altro .......
  • Nell'attuale situazione economica non è che rifiuti un lavoro e ne trovi subito un altro. A parte l'ovvia considerazione che se rifiuti un'offerta e non te ne arriva un'altra ti ritrovi disoccupato o costretto ad accettare stage "cattivi" (senza rimborso o con un rimborso nominale e con scarso contenuto professionale), c'è un altro problema. Se appena dopo l'università fai un lavoro che non è proprio il tuo ideale, ma che comunque, facendoti acquisire esperienza, ti arricchisce il CV, non ti ritrovi più in quella che nel mio libro chiamo una "Catch 22 situation": quella in cui ti ritrovi quando vedi una offerta di lavoro del tipo "CERCHIAMO UN NEOLAUREATO CON UNO-DUE ANNI DI ESPERIENZA". "E bravi, sono neolaureato ma se nessuno mi assume perchè non ho esperienza, come faccio a farmi esperienza per farmi assumere?". Magari ti fai un anno di lavoro così-così e poi, "neolaureato con esperienza" riesci ad abbrancare finalmente il tipo di lavoro che desideravi. 
  • Ultimo commento: in molti casi il lavoro che ti da soddisfazione, quello che ti consente di costruirti una carriera lo abbranchi solo dopo alcuni anni dopo esseri laureato. Io ho cambiato tre posti di lavoro (2 anni e mezzo in tutto) prima di trovare il lavoro che mi piaceva e mi avrebbe permesso di fare carriera).

    lunedì 16 maggio 2011

    "TECNICHE DI REDAZIONE DEI CONTRATTI INTERNAZIONALI"

    PUBBLICITA' CULTURALE PROFESSIONALE

    E' uscito il mio muovo libro (non sul post-laurea). Si intitola "Tecniche di redazione dei contratti internazionali", Editore Ipsoa. E' in prevendita sul sito Ipsoa ed esce in libreria il 25 Maggio

    (Mica per niente, sono un Avvocato e negli ultimi 20 anni ho girato il mondo a negoziare contratti internazionali, 1300 voli aerei poi ho smesso di contarli, un atterraggio di fortuna dagli scivoli dell’aereo, Aeroporto di Hong Kong, ecc. ecc.)

    domenica 15 maggio 2011

    COME FARE DOMANDE AL BLOGGER (I.E. MARCO BIANCHI, I.E. A ME)

    Come farmi domande, indicare degli argomenti in tema di post-laurea, tirocini, CV, neolaureati alla ricerca di un primo lavoro ecc.  a cui vorreste che dedicassi un post?

    Semplice, mi scrivete all'indirizzo mail

    marcobianchi2011@gmail.com

    Rispondo compatibilmente con tutte le cose che ho da fare, fermo restando che:
    (a) rispondo nei limiti di quel che so, e sulla base della mia esperienza. Offro un'opinione e non un "verità assoluta". Si può dissentire;
    (b) evitate di farmi domande per cui ho già offerto le (mie) risposte nel libro (per esempio: esempi di curriculum, domande da fare nei colloqui di selezione). Compratevi il libro (c'è anche in versione e-book) leggetevelo, e dopo fate le domande per cui ancora non avete una risposta;
    (c) per domande del tipo "mi sa indicare un posto dove mi assumono di certo" non ho risposta, segnalo stage o aziende che trovo sul web e che mi sembrano interessanti, ma di solito domande di questo genere mi fanno cadere in uno stato di simil-depressione perchè non ho una soluzione immediata.

    Se le domande volete farmele di persona faccio una presentazione a Padova il 25 Maggio (h. 18.00) al Centro Universitario di Via Zabarella, mentre il 30 Maggio (ore 14-16) sono a Firenze, a Giurisprudenza in Aula D4 102. 

    sabato 14 maggio 2011

    DUE DOMANDE SU TIROCINI STAGE

    1. TIROCINIO FORMATIVO DOVE LO METTO NEL CURRICULUM VITAE? Tanto nel caso di un tirocinio curriculare (prima di laurearsi) che di un tirocinio / stage (termini che sono sinonimi, anche se nella pratica usiamo più frequentemente il termine stage, mentre "tirocinio formativo" è il termine utilizzato nella Legge che li regolamenta (1997) IO LO INSERIREI NELLA SEZIONE ATTIVITA' LAVORATIVE (se non ce l'hai creala apposta, semprechè il tirocinio non sia durato solo due settimane....).E RICORDATI di scrivere non soltanto DOVE hai fatto il tirocinio ma anche DESCRIVI chi te lo ha offerto (società con X dipendenti, fatturato 2011 € XXX), CHE COSA hai fatto  e CON CHI (la mattina entravi in ufficio e chi incontravi con chi interagivi)
    2. STAGE E TIROCINIO. C'E' DIFFERENZA' No come ho detto sono sinonimi, il termine del legislatore è "tirocinio formativo" e  non comportano l'instaurazione di un rapporto di lavoro

    giovedì 12 maggio 2011

    "QUESTO LIBRO E' MOLTO ISTRUTTIVO ANCHE SE A VOLTE E' DEMORALIZZANTE"

    Martina ha lasciato un commento su FB "Questo libro è molto istruttivo anche se a volte è demoralizzante". Non credo che dopo averlo letto, il lettore debba sentirsi, solo per questo, demoralizzato. I motivi per essere demoralizzati sono altri (ma ci sono anche altre persone che sono demoralizzate, oltre che ai lettori). Poi ci sono anche dei motivi per essere ottimisti
    DEMORALIZZATI (Voi) perchè negli ultimi due anni il tasso di disoccupazione giovanile ha continuato ad aumentare; 
    DEMORALIZZATI (VOI) perchè spesso oggi un neolaureato è contento se riesce ad acciuffare non tanto un lavoro vero (i.e. un lavoro a tempo indeterminato) ma anche solo un tirocinio di quelli "buoni", con un rimborso spese decente);
    DEMORALIZZATI (VOI) perchè spesso uno scopre che con la Laurea uno pensa di essere arrivato ma non si capisce dove è arrivato e soprattutto dove deve andare poi
    DEMORALIZZATI (VOI) perchè quando almeno si trova un tirocinio che sembra interessante troppo spesso si scopre che è di quelli che io considero "cattivi", i.e. senza rimborso spese.DEMORALIZZATO (IO) perchè continuo a pensare che il neo-laureato medio quando esce dall'Università sa poco o niente di quello che c'è li fuori, del mondo del lavoro 
    DEMORALIZZATO (IO) perchè continuano a collegarsi al blog neolaureati in giurisprudenza (come me tanti anni fa) che cercano tirocini / opportunità di lavoro in Italia e/o all'estero e io anche a girare il web in lungo ed in largo trovo quasi niente (a parte il solito praticantato) 
    OTTIMISTI (VOI) perchè vi siete comprati il libro, lo avete letto e comunque qualcosa di più sul mondo del lavoro lo avete capito (come scrivere un CV, l'importanza di un tirocinio buono, le domande che dovete fare al selezionatore durante un colloquio di selezione)
    OTTIMISTI (NOI, IO e VOI) perchè sembra che ci sia una piccola incerta / ripresa e se il mercato riprende a tirare ripartono le assunzioni (anche quelle dei neolaureati). E comunque aziende che assumono ce ne sono (magari non abbastanza), ma ce ne sono.... 

    mercoledì 11 maggio 2011

    URGENTE! STAGE (PAGATI) ALLA NATO (BRUXELLES).

    Navigando su Internet ho scoperto (sul sito dell'Università di Trento!) che la NATO offre dei tirocini pagati a Bruxelles (dovrebbero essere circa 40)

    http://stage-placement.unitn.it/news/nato-internship-programme-2012-nona-edizione9th-edition 

    In sintesi le condizioni sono le seguenti:
    • Rimborso Spese: 800 Euro mese (al lordo delle tasse) - Viaggio di andata e ritorno pagato + giorni di ferie pagati
    • Durata 6 mesi
    • Requisiti: Laureandi / Neolaureati da max 12 mesi (Political Science, International Relations or Security Studies,  Economics, Finance, or Human Resources, Information Technology, Web or Graphic design, or Library Sciences, Aeronautics or Engineering, Media, or Journalism)
    ATTENZIONE L'APPLICATION VA FATTA ON LINE ENTRO IL 20 MAGGIO!
    Maggiori informazioni sul sito Nato - vedi link qui sotto:
    http://www.nato.int/cps/en/natolive/72041.htm
    Se accettano la vostra application, prima di prendervi definitivamente dovrete avere una Security Clearance emessa dalle autorità Italiane ( James Bond insegna...)
    Il sito NATO vi rimanda anche a quello della Rappresentanza Italiana alla Nato ma se cliccate "opportunità di stage" c'è solo un bando del 2009....
    http://www.rappnato.esteri.it/Rapp_Nato_Bruxelles

      martedì 10 maggio 2011

      "MI SONO LAUREATA LAVORANDO"

      Buonasera ignota laureata che sei arrivata al mio blog digitando "Mi sono laureata lavorando".
      Mi compiaccio. Anch'io. Nel senso che anch'io mi sono laureato lavorando (poi avevo anche messo su una Radio Privata, facevo politica, e poi si MI SONO LAUREATO FUORI CORSO, e allora?).

      Quando l'Ufficio Legale del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera si è messo a cercare un neolaureato in giurisprudenza, tra i tanti candidati (uno si era presentato con la mamma e con la zia e, ovviamente, è stato fucilato sul posto) mi sono presentato anch'io. Hanno assunto me, con il mio 100 su 110, i miei anni di fuoricorso. Però:
      • sapevo coordinare un ufficio di segreteria;
      • sapevo gestire una riunione con terzi, esterni all'azienda;
      • sapevo scrivere una lettera commerciale;
      • sapevo che i problemi  andavano risolti, e che se li risolvevo io era meglio...
      "Mi sono laureato lavorando". Anch'io.