lunedì 28 novembre 2011

DOMANDE: A COSA SERVE UN MASTER? A COSA SERVE UNO STAGE?

Turna? (in Torinese significa, "di nuovo, ancora"). Mi rendo conto  che Internet o su FB ci abituano a digitare una domanda e aspettare una risposta (o veder comparire sul video una infinità di possibili risposte). Quando poi inizi a lavorare ti rendi conto che, sul lavoro, per trovare una risposta ai problemi che ci presentano, o per raggiungere gli obiettivi che ci hanno dato, non basta schiacciare un tasto e aspettare la risposta. Bisogna sbattersi, essere creativi, andare a cercarsi le informazioni che ci servono per trovare una risposta o per pensare a come raggiungere l'obiettivo, imparare a interagire con gli altri, i colleghi che hanno le informazioni o quelli che colleghi non sono ma sono clienti, fornitori, distributori, partner ...

E se  cominciassimo fin da ora? Non è che le risposte alle due domande non  le abbia già date, nel libro e, in parte, anche su questo blog. Basta cercarle ...

Quindi qui risposte telegrafiche:
UNO STAGE SERVE ... per farti una esperienza nel mondo del lavoro, così quando vedi  un annuncio di lavoro "cerchiamo neolaureati con uno o due anni di esperienza" puoi dire "Io ce l'ho, io ce l'ho (quasi)
UN MASTER SERVE .... per "re-indirizzare", in tutto o in parte, il tuo background universitario. In tutto, se pensi di fare un lavoro che non ha una diretta attinenza con tua laurea (avete in mente i post che ho fatto per chi vuole lavorare nella Direzione del Personale? ). In parte se ti serve per approfondire una qualhe materia che non rivestiva una particolare importanza nel tuo piano di studi universitari /ma che invce potrebbe essere importante per la tua ricerca di un primo lavoro)
UN MASTER SERVE .... per farti conoscere e notare dai docenti del Master (se sono manager e simili, gente che lavora al di fuori dell'università e che potrebbe avere bisogno di assumere qualcuno...)

NE' IL MASTER NE' LO STAGE SONO UN PASSAPORTO AUTOMATICO PER TROVARE UN POSTO DI LAVORO

 
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venerdì 25 novembre 2011

DOMANDA: MA NEL CURRICULUM EUROPASS DOVE LO METTO IL VOTO DI LAUREA, E COME INSERISCO I SETTE DATORI DI LAVORO PER CUI HO FATTO LA HOSTESS?

Ancora il Curriculum Europass!?! Ma è assurdo, inefficace ecc. ecc. Va be', ognuno ha la sua opinione, e poi c'è ancora qualcuno che il Curriculum lo vuole in formato Europeo.

1. Come non mi stanco di ripetere nel modello di CV Europass non è previsto l'inserimento del voto di laurea e del titolo della tesi. Nella prima pagina del Modello vai alla Sezione “Istruzione e formazione”, dopodiché alla riga dedicata a “Titolo della qualifica rilasciata” (anche se nelle istruzioni nulla si dice in merito) scrivi“Laurea in XXXXX  con votazione xxx/XXX – Tesi in XXXXX “<inserite il Titolo della tesi>”.

2. Teoricamente, se seguissimo le istruzioni, dovresti scrivere "dal <mese/anno> al <mese/anno>", descrivere quello che normalmente fa una Hostess "supporto partecipazione ad eventi, manifestazioni, fiere con mansioni di hostess congressuale ecc. ecc.", dopodichè inserire la denominazione della Società per cui lavoravi con tanto di indirizzo e di Cap. Se per avventura, hai lavorato come hostess per sette aziende diverse, dovresti ripetere la tiritera sette volte. Alla fine ti ritroveresti probabilmente con un CV Europass di tre pagine di cui una pagina e mezza dedicata al tuo passato di hostess.
Se il selezionatore non ha richiesto espressamente il CV Europass, guarda il tuo faticando a capire quello che c'è di interessante ..... Come menzionare tutte le esperienze da hostess pur utilizzando il CV Europass? Vai alla sezione esperienze professionali e scrivi "dal <anno> al <anno> ho lavorato come hostess congressuale per svariate società (tra cui la XY S.p.A. di Milano e la ZZ S.r.l. d Monza", il chè mi ha consentito di ottenere una mia seppur minima indipendenza economica" (e probabilmente per il selezionatore quest'ultimo commento è l'unica cosa degna di nota....) 


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giovedì 24 novembre 2011

STORIA DI A. NEOLAUREATO CHE DUE GIORNI FA HA TROVATO UN LAVORO

QUESTA E' LA STORIA DI A., NEOLAUREATO IN GIURISPRUDENZA CHE DUE GIORNI FA HA TROVATO UN LAVORO A TEMPO INDETERMINATO. COMINCIA AL CAREER DAY DELL'UNIVERSITA' .....

"I Career Day sono occasioni importanti, ma difficili da sfruttare bene. Innanzitutto bisogna essere laureati o molto prossimi alla laurea: presentare un curriculum quando mancano ancora anni di studi è sostanzialmente inutile. In secondo luogo, se si vuole davvero concludere qualcosa, bisogna partire carichi di energie e preparati ad una giornata stancante. Infatti, se si vogliono consegnare 15-20 curriculum, è necessario fare un numero analogo di file e poi in pochi minuti guadagnarsi la simpatia e l’apprezzamento di una persona che ha già sentito decine di storie molto simili alla tua. Bisogna avere molto chiari quali sono i punti di forza del proprio CV e farli risaltare subito, sperando per la teoria dei grandi numeri di trovare qualcuno di interessato; consegnare il curriculum è scappare via non è una tattica vincente.


L’ultimo Career Day in Università è stato organizzato in maniera sicuramente più razionale rispetto agli anni passati. In una università che ha la sua punta di diamante nella facoltà di giurisprudenza, sono stati invitati per la prima volta quindici studi legali tra i più importanti. Quindi tutti noi aspiranti giuristi ci siamo dati battaglia intorno ai loro tavoli, pigiati a centinaia sotto al tendone predisposto. Il mio percorso di studi è improntato al diritto internazionale, e poiché tutti gli studi presenti erano studi legali d’affari, le conoscenze richieste erano quelle del diritto commerciale, bancario, tributario e fallimentare.

Quindi quando ho parlato con i responsabili ho fatto risaltare altre caratteristiche del mio CV: l’ottima conoscenza di due lingue (inglese e tedesco), l’alto voto di laurea (dovevo laurearmi 3 settimane dopo e avevo segnato indicativamente 108, anche se il voto effettivo è stato poi 110), le esperienze all’estero (un anno di erasmus in Germania e uno stage in studio legale a Bratislava) e le abilità organizzative e di problem solving sviluppate facendo parte per anni di una associazione studentesca molto attiva. In ogni caso, la prima cosa che viene guardata è sempre il voto di laurea e la conoscenza dell’inglese. Il voto di laurea è l’ovvio primo parametro sul quale decidono chi hanno di fronte: non conoscendo la persona, devono fidarsi del giudizio che qualcun altro ne ha dato. L’inglese è altrettanto importante: se si indica un livello di conoscenza “scolastico” le possibilità si abbassano sensibilmente.


Dopo aver ripetuto la stessa storia ad una dozzina abbondante di studi legali ho deciso di fare un giro fra le aziende, dove inoltre un profilo internazionale può essere più apprezzato. Ed infatti è stata proprio una azienda a ricontattarmi.

Ho dovuto attraversare numerose fasi di selezione: la prima è completamente in mano alla azienda, che sceglie fra i curriculum che ha raccolto. La seconda è una semplice intervista telefonica, che serve più che altro a presentare l’offerta e a chiedere approfondimenti su alcune parti del CV.

La terza è il colloquio di gruppo. Quello che ho affrontato io prevedeva un test di inglese al computer, una simulazione di gruppo (in cui bisognava decidere come allocare le risorse ottenute da un piccolo comune), un colloquio individuale e una prova individuale scritta, mirata a testare le capacità organizzative della persona. È indispensabile, oltre ovviamente a dare il massimo nelle prove, mostrarsi propositivi, attenti, non prevaricare gli altri ma nemmeno restare in silenzio limitandosi ad annuire. Mi è anche capitato, durante una breve presentazione, di accennare alle mie passioni; credo possa aiutare a “farsi ricordare” in mezzo al gruppo di altri candidati, soprattutto se si tratta di hobby insoliti".

OGGI COME OGGI LI' FUORI E' CERTAMENTE DIFFICILE TROVARE UN LAVORO. MA AZIENDE CHE ASSUMONO CI SONO ANCORA ..... E VOI? ALTRE STORIE DI NEOLAUREATI CHE SONO RIUSCITI AD AGGUANTARE UN'OPPORTUNITA' DI LAVORO E VOGLIONO METTERE IN COMUNE LA LORO ESPERIENZA? SCRIVETELE E IO LE PUBBLICO SUL BLOG ......
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POST-SCRIPTUM AL POST DEDICATO A QUANTO GUADAGNA UN CFO, UN CONTROLLER, UN SALES EXPORT MANAGER

Il post precedente ha avuto un imprevisto picco di visualizzazioni, segno che la domanda, e auspicabilmente la risposta, sono di attualità e di particolare interesse.

Per quelli che non se ne sono già accorti (avevo fatto un post mesi fa) segnalo che sul sito della michael page internation, una delle principali società di recruiting sono disponibili una serie di studi dove sono indicati le retribuzioni medie in vari settori professionali. Qui sotto vedete l'elenco.

Attenzione non si tratta di retribuzioni di neolaureati, cominciano da quanti lavorano e hanno cinque - sei anni di esperienza. Non vi servono adesso ma per farvi capire, nel momento in cui riuscite ad agguantare un lavoro, quali potrebbero essere i vostri obiettivi di crescita professionale / di carriera.  
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mercoledì 23 novembre 2011

DOMANDA: MA QUANTO GUADAGNA UN CFO, UN CONTROLLER, UN EXPORT SALES MANAGER ECC.

La domanda così come è fatta è mal posta: lo stipendio non dipende tanto e soltanto dalla figura professionale che andiamo a ricoprire, quanto piuttosto da altri parametri, in primo luogo la qualifica aziendale che ci viene attribuita all'atto dell'assunzione e la grandezza dell'azienda (in termini di dipendenti e di fatturato). Capite bene che un conto è fare il Direttore Finanziario (ma in questo caso sarebbe più comune parlare di Direttore Amministrativo) in un azienda con 100 dipendenti. Altra cosa (e altro stipendio) se si è il Chief Financial Officer di una Società quotata piuttosto che  di una società che quotata non è ma ha 10.000 dipendenti e fattura centinaia di milioni di Euro.

Vediamo invece quali sono le "categorie dei prestatori di lavoro" (ex art. 2095 Cod. Civ.), i.e. lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato:
. operai
- impiegati
- quadri
- dirigenti
In realtà le due categorie operai / impiegati prevedono al loro interno divesi livelli. Dove lavoravo gli impiegati (a parte qualche 5° livello, tipo segretarie neo assunte) appartenevano al 6° livello, che però era suddiviso in più sottolivelli). Se da neolaureati ci assumono dunque con 6° livello non è che alla prima promozione diventiamo quadri ed alla seconda dirigenti. Gli scalini da salire sono molti di più. Per fare un esempio se partiamo con un 6° livello base e siamo bravi, l'azienda nel frattempo non è entrata in crisi ecc, la promozione sarà a 6° livello "intermedio", e la successiva a 6° livello "alto" e non è detto che non ci sia anche un 6° livello altissimo, tanto per allungare i tempi (ogni contratto collettivo ha le sue denominazioni per i vari sottolivelli, ma il concetto è quello che ho esposto).

Fatto questa premessa, è per venire al senso della domanda:
1. Perlomeno nella grande Multinazionale metalmeccanica dove lavoravo i neolaureati venivano assunti con il 6° livello base (nessuna esperienza lavorativa) o con il 6° intermedio (una qualche limitata esperienza lavorativa, a condizione di roiscirea convincere la Direzione del Personale .....).
2. Torniamo al CFO ed alle altre figure professionali. Se comportano la qualifica di dirigente qui di seguito trovate gli stipendi minimi (CCNL Dirigenti Aziende Industriali)
A valere dal 2012:
- € 61.000 Lordi per dirigenti con anzianità e qualifica di dirigenti  da meno di sei anni;
- € 76.000 Lordi per dirigenti con anzianità e qualifica di dirigenti da più di di sei anni.
A valere dal 2013 si passa rispettivamente a 63.000 e 80.000 €.
ATTENZIONE questi sono i MINIMI: gli stipendi salgono poi in funzione del ruolo professionale, dalla grandezza dell'azienda e dalle politiche retributive che l'azienda pratica. 
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lunedì 21 novembre 2011

DOMANDE: 1. COLLOQUIO CON ACCENTURE IL 23 2. RISPOSTE AD UN COLLOQUIO DI LAVORO

Unisco queste due domande che riguardano entrambe il colloquio di selezione, quello che affrontate se il vostro CV ha passato la prima scrematura battendo  la concorrenza.

Intanto complimenti per chi ha il colloquio il 23 con Accenture.

PREMESSA: Ragazzi le risposte alle due domande ci sono già nel libro che ho scritto, dove ho messo tutto quello ho imparato in tutte le selezioni che ho fatto negli ultimi 20 anni e il libro non l'ho scritto per guadagnare, se fosse stato quello il mio target avrei scritto un libro di cucina, l'ho scritto perchè ero incazzato (sorry per il termine eclettico) 1. nel vedere la fatica che facevano i neolaureati a trovare nel mondo del lavoro con contratti decenti e 2. nel constatare che i neolaureati solitamente  non avevano la più pallida idea di come funzionava il mondo del lavoro e di come "presentarsi" alle aziende che cercavano gente come loro. Quindi la cosa più furba che potete fare (una delle cose furbe che potete fare, almeno nella mia opinione) è andare a comprare il libro (o se ne trovate uno analogo comprate quello, non importa), lo leggete e lo usate come una bussola per la vostra ricerca. In fin dei conti era quello che facevate all'Università: ogni esame presupponeva la lettura di uno o piu testi.. O no?

Fatta questa lunga premessa, e visto che comunque il colloquio con Accenture è il 23, cerchiamo comunque di fare il punto sulle domande di un colloquio di selezione.

Nello specifico non conosco le domande che i selezionatori della Accenture sono soliti fare, ma ritengo che molte di esse siano nella sostanza analoghe a quelle di tutti i selezionatori (e quindi le mie ipotesi qui riportate non valgono solo per Accenture:
1. Si parte dal Curriculum, e dal percorso universitario, ma poi si vuole capire chi è il tizio o la  tizia che ci sta di fronte (carattere, personalità). Perchè sei a questo colloquio (e non di fronte al selezionatore di un'altra azienda)? Sei al colloquio di Accenture? Cos'è fin da piccolo volevi fare il consulente? ("No, ma penso che facendo il consulente posso  applicare le conoscenze che ho appreso in università e le competenze che apprenderei in Accenture non ad una ma ad una molteplicità di aziende). Dove e come ti immagini fra cinque anni? Vedo che ti piace leggere, ma cosa leggi di solito? E quale è l'ultimo libro che hai letto?". Se sei ancora da Accenture: che cosa pensi che vogliano da noi i nostri clienti? 
2. Il colloquio di selezione cpmunque non è un esame in università. Le domande puoi (in realtà devi, se vuoi fare una buona impressione ) farle anche tu.   Indizio: metti che alla fine del  colloquio ti dicano che forse potrebbero anche  considerare la possibilità di inserirti nella lista dei possibili  assumendi. Poi ti salutano. Che cosa avresti dovuto domandargli? (e no non è "ma quanto mi pagate?", non è una domanda che si fa nel primo colloquio).  
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domenica 20 novembre 2011

DOMANDA: "MI SONO APPENA LAUREATO, CHE SCRIVO NEL CV?"

La risposta seria (e probabilmente anche quella più utile a chi ha fatto la domanda) sarebbe quella di suggerirgli di procurarsi una copia di "Mi sono laureato! E adesso?" (possibilmente comprandola, cartacea o e-book, niente fotocopie che con quello che costano ti conviene l'originale), e di prendersi la briga di leggerla con attenzione.

Ad ogni modo, partendo dall'inizio per arrivare alla fine:
1. I tuoi dati anagrafici (ricordati il cell e il mail)
2. Istruzione e formazione: Ci metti triennale con Tesi e voto, biennale con Tesi e voto. Il nome del professore? Lo etti solo se è famoso o il CV è realmente troppo corto (in questo secondo caso lo fai solo per una questione estetica)  Se ti sei laureato il mese scorso mettici pure l'istituto superiore dove hai preso il diploma con il voto relativo (e no, delle materie con cui hai fatto la maturità al selezionatore non frega niente)

AMMETTIAMO PER COMODITA' CHE TU NON ABBIA TIROCINI CURRICULARI, O LAVORETTI CHE HAI FATTO DURANTE L'UNIVERSITA (TANTO SUI LAVORETTI POI CI FACCIO UN POST AD HOC)

Prosegui con
3. Conoscenza delle lingue
Se hai fatto dei periodi all'estero, scuole di lingue, menzionalo (dal al presso Nome della Scuola, Città, eventuale titolo del corso.
4. Conoscenze Informatiche
A meno che tu sia un laureato in informatica o in Scienza delle Comunicazioni limitati a dire che sai usare i programmi più comuni, non elencare dei software di nicchia che conosci solo tu ma di cui il selezionatore nulla sa
5. Attività Extra-Professionali, Interessi e hobby
SE HAI SOLO IL TUO PERCORSO UNIVERSITARIO (NIENTE TIROCINI CURRICULARI, NIENTE LAVORETTI E LA TUA TESI NON E' FUNZIONALE AL DATORE DI LAVORO A CUI STAI INVIANDO IL TUO. CV QUESTA E LA SEZIONE CHE DEVI SFRUTTARE PER FAR CAPIRE CHE HAI DELLE CAPACITA' E DELLE ESPERIENZE:
Associazionismo, Sport Agonistico, e se proprio leggi, ascolti musica e viaggi, racconta almeno cosa leggi, che musica ascolti e in quale zona del mondo ti piace viaggiare. CERCA DI INTRODURRE UN ELEMENTO DI DIVERSITA' RISPETTO A TUTTI I TUOI CONCORRENTI
e a questo punto cerca di fare una bella lettera di accompagnamento .... (di cui ho già parlato nei post precedenti)

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sabato 19 novembre 2011

DOMANDA: "CONTA PIU' L'ETA' O IL VOTO DI LAUREA?"

La domanda mi è stata fatta con riferimento a giurisprudenza ma ovviamente vale non solo per giurisprudenza ma per qualsiasi tipo di laurea (e assumo che il riferimento alla età fosse piuttosto alla questione "laurearsi in corso / laurearsi fuori corso")

PREMESSA: Ovviamente la soluzione teoricamente ottimale è laurearsi in corso con un bel voto di laurea. Teoricamente, perchè: 1. Il selezionatore sa benissimo che non tutte le sedi universitarie sono uguali e che un 110 e Lode in corso nell'Università di X potrebbe valere meno di un 100 con un anno fuori corso dell'Università di Y. 2. Il selezionatore non assume un voto ma una persona, il voto (o l'essersi laureati entro i termini) è solo uno dei criteri di valutazione. 

LAUREATO IN CORSO MA CON UN VOTO BASSO. Assumiamo che tu ti sa laureato in corso ma con un voto di laurea molto basso (il risultato del fatto che la tua media agli esami era 18-20). Se la laurea ti serve soltanto come medaglietta ma hai già il posto assicurato (mammma, papà, zio, fratello, sorella che lavorano già nel settore) tutto bene. Non è così? Se io fossi il selezionatore è avessi sulla mia scrivania 50 CV di neolaureati e la disponibilità per una decina di colloqui, inizierei a chiamare quelli con i voti più alti. UNICA ECCEZIONE: Hai un voto di laurea basso ma vedo dal CV che durante il periodo universitario hai fatto qualcosa che per me è estremamente interessante: hei lavoravi per i miei concorrenti... Ti chiamo subito.

LAUREA FUORI CORSO MA CON UN VOTO ALTO: Preferisco questa ipotesi a quella precedente, purchè ci sia un equilibrio tra il voto di laurea alto e gli anni di fuori corso. Se ci hai messo 10 anni e, di nuovo, dal CV non vedo una giustificazione plausibile / interessante, non sei tra i primi dieci che si aggiudicano un colloquio di selezione (ma con dieci anni spesi in università la giustificazione deve essere moooolto interessante).  
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giovedì 17 novembre 2011

MA CHI ASSUME NEOLAUREATI IN SOCIOLOGIA (IN CONCORRENZA CON PSICOLOGIA, CRIMINOLOGIA E I SOLITI INGEGNERI GESTIONALI)? E UN TEMPO DETERMINATO PER ARCHITETTI?

Da quando Liz (Elisabetta?) mi ha mandato un messaggio invitandomi "a pensare a quelli di Sociologia" mi sono messo di impegno a vedere se trovo qualcosa. Fresco di oggi ho trovato un annuncio su jobrapido:

http://www.jobrapido.it/?w=sociologia&l=&r=&utm_source=jobalert&utm_medium=email 

SICURITALIA (Servizi di Sicurezza, Guardie Giurate, Trasporto Valori - 5000 Dipendenti) ASSUME A TEMPO INDETERMINATO giovani laureati in SOCIOLOGIA (o INGEGNERIA GESTIONALE, SOCIOLOGIA, PSICOLOGIA, CRIMINOLOGIA) per la DIREZIONE RISORSE UMANE. (e quindi la ricerca non è per un solo candidato) Richiedono "Esperienze pregresse nel campo". Sede di lavoro: Milano (zona Bovisa, per chi è di Milano)


COMMENTO 1: Un giovane laureato di esperienza di solito ne ha poca poca e più che un requisito necessario mi sembra più una condivisibile speranza dell'Azienda che cerca. Io al vostro posto manderei comunque il CV con o senza esperienza.
COMMENTO 2: Indirettamente questo annuncio conferma un post che ho pubblicato un paio di settimane fa e che avevo dedicato alla DIREZIONE RISORSE UMANE / DIREZIONE DEL PERSONALE, per sottolineare che non essendoci uno specifico Corso di Laurea in Risorse Umane, una carriera nel Personale di un'Azienda può essere uno sbocco per quelle che altri hanno definito le "lauree deboli" (i.e. le lauree umanistiche / lauree non tecniche").
DOMANDA E RISPOSTA: Ma come fa un giovane laureato ad avere una "esperienza pregressa nel campo"? L'ho scritto su "Mi sono laureato! E adesso?", lo dico nelle presentazioni che faccio nelle Università, l'ho scritto sul blog: fate un tirocinio (di quelli buoni). Con sei mesi di tirocinio potreste rispondere in tutta tranquillità a Securitalia che avete "esperienze pregresse nel campo".

Un TIROCINIO nell'ambito RISORSE UMANE?. Eccone qua uno (fonte sportellostage)

SEDE: MILANO
RIMBORSO SPESE. SI
LAUREE RICHIESTE: Economia aziendale, Economia e commercio, Lettere, Lingue e Letterature straniere, Scienze della comunicazione, Sociologia, Altre Lauree

E per finire (per oggi) un CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO DI 12 MESI per laureati in ARCHITETTURA. Da chi? Da AUTOGRILL. (mi risulta pubblicato oggi - l'ho visto su lavoratorio.it, altro sito da tener d'occhio)

Cercano un laureato in ARCHITETTURA o Design degli Interni .

REQUISITI: Conoscenza del pacchetto Office, dei principali programmi informatici di disegno, come Autocad, e degli strumenti per la modellazione 3D, come Revit e 3DAutocad, per rappresentazione e visualizzazione grafica di alta qualità, ottima conoscenza della lingua inglese, buone attitudini relazionali, doti di precisione, curiosità e creatività.
INSERIMENTO : Direzione Group Engineering and Procurement, come Junior Engineering Development Platform (DELLA SERIE "Pensavo di essere un neolaureato e invece sono una piattaforma")
SEDE DI LAVORO: Milanofiori - Rozzano (Milano)

http://www.lavoratorio.it/annuncio-lavoro/junior-engineering-development-platform-Milano/136276.html


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mercoledì 16 novembre 2011

LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO. COME SI SCRIVE (II)

Nel post precedente ho spiegato a cosa serve la lettera di accompagnamento.
Cerchiamo di capire adesso come e quando si scrive. Premetto che non è facile scrivere una lettera di accompagnamento, soprattutto quando accompagna il CV di un neolaureato
QUANDO E' BENE AGGIUNGERE UNA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO AL CV? Ovviamente è opportuno in tutti i quei casi in cui non postate il CV su un qualche sito Internet (dove di solito vi chiedono solo il CV). La usate quando rispondete ad un annuncio, o presentate una vostra candidatura spontanea ad una qualche azienda. 
QUANTO E' LUNGA: Un foglio A4 non fitto fitto. Diciamo 20.25 righe. Prendete nota che nel mondo del lavoro dovete imparare fin da subito ad essere sintetici. Se oggi Dante Alighieri andasse a proporre la pubblicazione della Divina Commedia all'Amministratore Delegato di una medio.grande azienda Italiana probabilmente si sentirebbe risponder " Caro Ingegner Alighieri l'opera che Lei propone mi sembra interessante. Mi mandi una sinossi di due pagine o se preferisce una breve presentazione powerpoint che spieghi tutto della sua opera e poi decidiamo".
A CHI LO INDIRIZZIAMO: Salvo diverse indicazioni dell'annuncio a cui rispondete, non basta indirizzarlo genericamente alla Società a cui scrivete (l'indirizzo generico al limite va bene per uno Studio Professionale). Se ne conoscete il nome indicate il nome del Responsabile dell'Ente che ricerca un candidato. Non lo conoscete? Lo mandate a <Società XY, Direzione Personale, Ufficio Selezione>. Stessa cosa se mandate il CV per una auto-candidatura
IL CONTENUTO:
1. INDIRIZZO DEL DESTINATARIO E OGGETTO: Oggetto: "Vostro annuncio ricerca personale del xxxx (V. Rif. zzzz)>" OPPURE "Invio Curriculum Vitae"
2. VI PRESENTATE:  "Rispondo al Vostro annuncio del <data > con cui ricercate un neolaureato in XXXX per la posizione di YYYYY, ed a tale proposito allego il mio Curriculum Vitae.  Sono un Neolaureato in XXXX" OPPURE Mi sono laureata in XXXXX  nello scorso mese di Settembre e sto attuamente ricercando una opportunità di occupazione che mi consenta di mettere a frutto le conoscenze acquisite durante il periodo Universitario. Vi allego a tal fine il mio CV"

3. SOTTOLINEATE DELLE INFORMAZIONI  CONTENUTE NEL CV: ATTENZIONE la lettera non deve ripetere quello che c'è scritto nel CV ma offrire al selezionatore una "interpretazione  favorevole" delle informazioni che avete inserito nel CV "Come potrete vedere  dal mio CV, durante il periodo universitario <ho partecipato ad un tirocinio curriculare / ho svolto delle attività lavorative, seppur non direttamente correlate con il mio percorso di studi > che mi hanno permesso <di acquisire una prima esperienza di che cosa comporti lavorare nel settore XXXXX/   di assicurarmi una sia pur minima indipendenza economica e di acquisire una consapevolezza di come, in un ambito lavorativo, ci si debba rapportare con gli altri, colleghi o clienti che siano>.
Insomma nel CV scrivete cosa avete fatto / dove siete stati, nella lettera di accompagnamento cercate di evidenziare cosa avete imparato.

Questi sono solo esempi ovviamente. Potreste voler far notare che avete fatto una tesi che è del tutto funzionale al settore di attività della società a cui inviate il CV / che avete svolto delle attività di volontariato / associazionismo / sportive che vi hanno insegnato a lavorare in gruppo (il mitico team buiding), a risolvere i problemi che si presentavano per far funzionare ll'associazione, la squadr ecc. 

4.INDICATE  OBIETTIVI, QUALITA' E PUNTI DI FORZA: Terza parte della lettera: un accenno ai vostri obiettivi, alle vostre qualità, ai vostri punti di forza (senza esagerare e senza affermazioni apodittiche) 

5. MOTIVI PER CUI AVETE INVIATO IL CV PROPRIO A QUELLA AZIENDA: Se avete ancora spazio due parole per dire che conoscete l'azienda a cui inviate il CV, per tesserne elegantemente le lodi e che lavorare per loro rappresenterebbe il modo migliore per utilizzare quanto avete appreso in Università"

6. CHIUSURA: Niente ossequi o distinti saluti. Inserite piuttosto: Nel ingraziarvi fin d'ora per l'attenzione che vorrete concedermi, resto a vostra disposizione per ogni necessario chiarimento e approfondimento, e per un eventuale colloquio conoscitivo. Con i migliori saluti".

Nel prossimo post un esempio di lettera di accompagnamento (COMUNQUE ne trovate alcuni anche sul libro)

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domenica 6 novembre 2011

LAVORARE PER LA DIREZIONE RISORSE UMANE (IN MARGINE A LIZ DI SOCIOLOGIA)

Un paio di settimane ho fatto un cameo di un minuto e mezzo a RadioRAI 1 in una trasmissione dove si parlava di giovani e di neolaureati che, ohibò che novità, fanno una fatica terribile a trovare lavoro.

In quell'occasione mi ha molto colpito una definizione che uno degli altri intervenuti ha utilizzato per definire le lauree umanistiche: "lauree deboli" (dove quelle "forti", si fa per dire perchè è tutto relativo, sarebbero quelle "tecniche"). Più o meno nello stesso periodo mi è arrivato l'appello di Liz che mi chiedeva di pensare anche ai laureati in Sociologia. Io ci ho anche pensato, ma gli annunci per neolaureati in sociologia sono, come dire, rari (Comunque se ne vado faccio subito un post ...).

Mettendo assieme "le lauree deboli" e "liz di sociologia" ho fatto una considerazione che vi sottopongo. Ammettiamo che un neolaureato voglia lavorare in azienda:
- Se è un Laureato In Ingegneria potrebbe trovare posto in diverse Funzioni (Progettazione, Produzione, Qualità, Post-Vendita ..);
- Se è un Laureato in Discipline Economiche potrebbe lavorare nella Direzione Amministrativa /Direzione Finanza o magari al Marketing, se ha fatto un piano di studi in tale senso;
- Se è un Laureato in Scienze Informatiche potrebbe proporsi per la Funzione IT
.- Se è un Laureato in Legge potrebbe ambire a lavorare nella Funzione Legale e Societaria, o al limite in Compliance o Internal Audit..

E QUI VIENE LA DOMANDA: Ma un Neolaureato che volesse lavorare nella Funzione Human Resouces (la Direzione del Personale ....) che laurea deve avere? RISPOSTA non c'è una laurea che ti prepari davvero / che abbia come sbocco naturale Human Resources / Personale. E allora perchè le "lauree deboli" non potrebbero candidarsi per HR?.

COME FARE VISTO CHE NON SO NULLA DI HUMAN RESOURCES / PERSONALE? Proviamo ad immaginare di trovare un bel Master Risorse Umane / HR management, uno di quelli buoni (vedi le spiegazioni alle pagg. 100-101 di "Mi sono laureato! E adesso?").

Fatto il Master probabilmente potrei dire che so orizzontarmi anche nella difficile arte della gestione delle risorse umane (absit iniuria verbis, non ci vuole tantissimo per imparare i rudimenti ...) e a questo punto potre rispondere agli annunci dove cercano neolaureati:
- che hanno la mia stessa laurea"
- destinati ad essere impiegati in HR
E magari con un "Master" ed un voto di laurea brillante (penso proprio a sociologia) potrei anche provare a mandare il CV alle Società di Consulenza (quelle grosse).

Non so se funzione, ma mi sembrava un'idea che valeva la pena di condividere con i lettori del Blog.

© riproduzione riservata

E’ possibile acquistare "Mi sono laureato! E adesso?" in versione e-book dal blog. Vi basta cliccare sull'immagine del libro pubblicata sulla colonna di destra della pagina che state visualizzando adesso e vi collegate con ultimabooks dove potete comprare il libro da scaricare (costa una cifra, € 7,99).Il libro cartaceo? Lo trovate nelle librerie (€ 10)
 


    


NEOLAUREATI IN GIURISPRUDENZA CHE VOGLIONO ANDARE ALL'ESTERO

Tra i fan di "Mi sono laureato! E adesso" e tra quelli che mi scrivono per avere consigli / suggerimenti ci sono molti laureandi / neolaureati in Giurisprudenza. Come la stragrande maggioranza dei neolaureati Italiani si pongono la mitica domanda "Che fare?".
Vista la situazione della professione legale, e magari non entusiasti di una prospettiva che li vede barcamenarsi in piccoli studi alle prese con il micro-contenzioso che affligge i Tribunali (locazioni, condominio, assicurazioni; "lei non sa chi sono io" ecc), molti meditano di andare all'estero.
Se siete tra quelli che stanno meditando di espatriare alcuni commenti e suggerimenti.
1. Dovete conoscere bene l'Inglese (va bene un po' dappertutto) MA se volete andare in Spagna, Francia e Germania questo non basta, dovete pure conoscere, rispettivamente, lo Spagnolo, il Francese o il Tedesco. 
2.  Dovete avere un buon voto di laurea (quantomeno per stare al pari o vincere la concorrenza di tutti quelli che, come voi, hanno fatto la stessa pensata).
3. Non so perchè ma tutti i neolaureati in giurisprudenza che ho conosciuto, quando vagheggiavano di andare all'estero in automatico penavano a Londra (ci sono le grandi law firm internazionali del Magic Circle, Londra è una citta molto bella e cosmopolita, migliori l'nglese e poi ti sentiresti anche figo ad immaginarti che lavori a Londra). Piccolo problema siccome tutti fanno lo stesso ragionamento ho l'impressione che le law firm londinesi siano letteralmente intasate di CV di brillanti laureati Italiani. E allora.
4. E' una mia impressione, ma se fossi un neolaureato in giurisprudenza, più che a Londra il mio CV lo spedirei a Hong-Kong, a Shangai, a Singapore (magari farei qualche pensiero anche a qualche paese dell'Est Europa dove ci sia una significativa presenza di aziende Italiane, Polonia piuttosto che Romania)

E come lo trovo uno studio a Hong-Kong, o a Singapore?. Semplicissimo: c'è un bellissimo sito web, molto fanoso tra chi ha più esperienza, dove è possibile trovare i più importanti  studi legali praticamente di tutte le Nazioni. Si chiama Martindale e qui sotto vi metto il link:

http://www.martindale.com/   

Nel sito potete vedere anche le aree di specializzazione e le dimensioni dei singoli studi così vi orientate meglio.

Cosa altro vi serve per tentare l'avventura? Ma ovviamente un CV in Inglese ... Ne trovate un paio su "Mi sono laureato! E adesso?" ( e credo di averne pubblicato uno, molto british nella forma, anche sul blog.
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