lunedì 24 dicembre 2012

DOMANDA VOSTRA (E RISPOSTA MIA): MI SONO APPENA LAUREATO, CHE FACCIO? (OVVERO IL KIT DI SOPRAVVIVENZA DEL NEOLAUREATO ALLA CACCIA DI UN PRIMO LAVORO)

Mi capita spesso di vedere sulle pagine FB di “Mi sono laureato! e adesso?” le foto delle feste di laurea dei fan. W le feste Poi dopo ci si rende conto (ma in realtà già si sapeva ..)  che abbiamo raggiunto un risultato importante che però rappresenta solo una tappa. E il prossimo traguardo è quello di riuscire ad “agganciare” un lavoro, possibilmente un lavoro più o meno in linea con le conoscenze che abbiamo maturato in anni di studio in Università.  Complicato. Complicato in generale, e tanto più adesso che navighiamo a vista in un periodo di recessione.

E  allora bisogna organizzarsi. Quale può essere  il contenuto di un KIT DI SOPRAVVIVENZA del neolaureato alla caccia di un primo lavoro? Vediamone i contenuti.

IL CURRICULUM VITAE: Ovviamente si parte dal CV . Su “Mi sono laureato! E adesso?” e su questo post ho ripetutamente cercato di spiegare perché sconsiglio l’uso del CV Europass. Se la concorrenza è forte (e per i neolaureati certamente lo è) bisognerebbe cercare di differenziarsi, di emergere, di svettare rispetto al CV di tutti gli altri (e non non è detto che il 110 con lode sia sufficiente, anche perché di neolaureati con il 110 non ce ne sono pochissimi ….). Se proprio volete usare il CV EUROPASS, almeno ricordatevi di inserire voto do laurea e titolo della tesi, anche se lo standard Europass (sic!) non prevede tali informazioni. Se decidete di utilizzare ol CV ad hoc, cercate di arricchirlo con esperienze extra-universitarie (tirocini, volontariato, associazionismo, attività sportive agonistiche, lavoretti).  Su “Mi sono laureato!E adesso?” ma anche su questo blog ho pubblicato molti esempi di CV “ad hoc”, in Italiano e Inglese, ma attenzione sono solo esempi, ci dovete mettere del vostro …

LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO / DI PRESENTAZIONE: Se c’è l’opportunità, accompagnamo il CV con una lettera di presentazione. Non due righe striminzite (“Vi mando il CV fatemi sapere”) e neppure un linguaggio burocratico formale, tipo istanza  per l’annullamento di una multa. Se il CV racconta quello che avete studiato / avete fatto durante gli anni dell'Università, la lettera di presentazione dovrebbe far intuire al selezionatore / alla selezionatrice qualcosa della vostra personalità, e magari evidenziare qualche aspetto del CV che vi sembra particolarmente importante. Da evitare /usare con parsimonia  affermazioni sulle proprie capacità se non dimostrate / non dimostrabili sulla base di quello che si intuisce dal CV (“abilissimo nel lavorare in team, ottime capacità di relazionarsi con gli altri, capacità di gestire le priorità …”)

LA RICERCA: a parte il passaparola, è opportuno identificare e poi consultare periodicamente i vari siti internet che riportano offerte di lavoro (ho fatto un paio di post ove ne riporto diversi). Due avvertenze: 1. Per evitare di scoraggiarsi, bisogna essere consapevoli del grado di attrattività della nostra laurea e 2. Se cerchiamo solo opportunità a 20 km. Da dove abitiamo la ricerca si allunga e le probabilità di trovare qualcosa diminuisce …

I SOCIAL NETWORK: Consiglierei a tutti di iscriversi a Linkedin. Per Facebook un po’ di attenzione: non è detto che il selezionatore / la selezionatrice, pure loro su FB, non vadano a vedere il vostro diario. Se l’avete riempito dei resoconti delle vostre baldorie, o di cordiali epiteti per qualche vostro (ex) amico / amica, modificate le vostre impostazioni sulla privacy per limitare la visibilità di resoconti e epiteti ai soli vostri amici …

E poi? Pazienza, perseveranza e fiducia in sé stessi, nonostante tutto (e se non rispondono al CV che avete inviato non è detto che ce l’abbiano con voi, o che il vostro CV sia necessariamente mal fatto. Il selezionatore che riceve 100 CV al giorno, difficilmente ha tempo e voglia di rispondere a tutti (semprechè non si sia dotato di un sistema per risposta automatizzata del tipo “Grazie ma per adesso non assumiamo”:


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sabato 24 novembre 2012

DOMANDA (VOSTRA) E RISPOSTA MIA: MA LI METTO “I LAVORETTI” NEL CURRICULUM?

La domanda è di Paola (il nome è di fantasia, as usual), una neolaureata in giurisprudenza. Nel compilare il CV a Paola viene un dubbio, che mi gira: Dice Paola “Durante questi anni di studio ho svolto dei lavoretti, prevalentemente ho fatto la baby sitter e il doposcuola a dei bambini delle elementari, ovviamente non risulta da nessun contratto e non posso neanche indicare con precisione una data di inizio e fine. Devo comunque inserire queste esperienze nel curriculum? e se si come?".

RISPOSTA: 
Ovviamente i “lavoretti” (baby sitter / doposcuola / animatore in un villaggio vacanze / dj in una radio privata / cameriera in un pub / pizzaiolo / hostess per fiere ed eventi ecc) che facciamo saltuariamente durante l’università vanno messi nei CV dei neolaureati, che, di per sé stessi, e non potrebbe essere altrimenti, sono abbastanza scarni (i CV non i neolaureati). I “lavoretti” non sono particolarmente significativi in quanto non hanno alcun diretto collegamento con il nostro percorso universitario e con il percorso professionale che intendiamo percorrere dopo esserci laureati e quindi non c’è la possibilità / il bisogno di indicare “dal / al” e simili.
MA ATTENZIONE: i “lavoretti” vanno comunque inseriti nel CV perché dicono, in positivo, qualcosa di noi. E allora nel CV (Sezione esperienze extra-professionali) o nella lettera di presentazione scriviamo una frase del tipo "Durante il periodo universitario, allo scopo di garantirmi una qualche indipendenza economica dalla mia famiglia, ho fatto la baby sitter e l’assistente scolastica (o la hostess fieristica / il dj / l’animatore turistico / la commessa / l’aiuto magazziniere ecc.”. 
 
Così facendo stiamo cercando di di "vendere" al selezionatore / alla selezionatrice non tanto i nostri trascorso di animatrice / hostess /baby sitter quanto il fatto che ci siamo dati da fare per guadagnare dei quattrini e non dipendere in tutto e per tutto da mamma e papà (alla faccia dei bamboccioni, categoria, molto poco apprezzata dai selezionatori, a cui ci si onora di non appartenere).
 
Aggiungiamo che ci sono poi lavoretti e lavoretti. Possiamo fare una gradazione di importanza,tra quelli che servono solo per dimostrare il nostro desiderio di faticare per conquistarci una qualche indipendenza economica  e quelli che abbiamo svolto in una impresa, seppur non connessa con l'ambito professionale ove desideriamo inserirci dopo esserci laureati: più il "lavoretto" è svolto all’interno di un’impresa e più il selezionatore potrebbe pensare che qualche idea su come funzionano le imprese e il mondo del lavoro ce la siete fatta ……
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domenica 11 novembre 2012

DOMANDA: MA A COSA SERVONO “MI SONO LAUREATO! E ADESSO?”? E IL BLOG “NEOLAUREATIPRIMOLAVORO”? (II)


In realtà almeno per questa volta la domanda la faccio  io e le risposte sono le vostre (arrivate negli ultimi 15 giorni).

Gentile Sig. Bianchi,
Ho appena scoperto il suo blog e lo sto trovando molto utile dato che terminati gli studi i dubbi su cosa fare ora sono tanti e purtroppo la mia università non offre servizi di orientamento post-laurea. La ringrazio per la disponibilità e per i consigli che offre tramite il suo blog.”

Gentile Marco Bianchi,
sono una giovane neolaureata e desidero innanzitutto ringraziarla per "Mi sono laureato, e adesso?", che ho trovato davvero scritto ad hoc per i neolaureati, ricco di esempi utili e soprattutto chiaro e concreto (fantastiche la citazioni delle riflessioni dei selezionatori di personale!).”

Egregio avvocato,
Ho scoperto da poco il suo blog "mi sono laureato e adesso" ed acquistato il suo libro omonimo trovandoli veramente molto utili per me e per gli studenti in generale che si domandano come comportarsi nel mondo "reale" una volta terminati gli studi. La ringrazio soprattutto per l'aiuto e l'impegno che lei offre a tutti i laureati e laureandi.”

Il blog è partito due anni fa e ad oggi conta più di 300 post (miei) e 50.000 visualizzazioni di pagina (vostre)


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domenica 4 novembre 2012

A PROPOSITO DI …….. “CHOOSY”

“Choosy” ovvero il tormentone scatenato dal Ministro Fornero che durante un convegno ha invitato i giovani  a non essere troppo choosy (schizzinosi, pignoli) nella ricerca e del primo posto di lavoro (salvo poi chiarire, ma ormai le polemiche si erano scatenate), che “oggi i giovani italiani sono disposti a prendere qualunque lavoro. Poteva capitare in passato, quando il mercato del lavoro consentiva cose diverse, ma oggi i giovani italiani non sono nella condizione di essere schizzinosi”).
Aprire un dibattito dedicato ai giovani e al mondo del lavoro spiegando che i neolaureati non devono  essere schizzinosi o iperselettivi nel valutare la prima offerta di lavoro non mi sembra un approccio comunicativo ottimale, considerata la crisi del mondo del lavoro e in particolare la situazione della (dis)occupazione giovanile. Complici anche le ipersemplificazioni giornalistiche che spesso riducono il tutto a uno slogan,  “choosy” per l’appunto, possiamo immaginare la reazione di tutti i giovani neolaureati che abbiano sentito la notizia “Ma come io sono qui che mi sbatto come una iena, tra stage sottopagati, lavori improbabili, curriculum spediti a destra e a manca e poi mi sento dire che non devo essere choosy?”.
A parte i dubbi sulla strategia comunicativa bisogna anche dire che iniziare con “choosy” potrebbe far pensare che, almeno implicitamente, o giovani neolaureati siano gli attori / i responsabili principali della disoccupazione giovanile. Parliamo prima di recessione, di mancata crescita, senza dimenticarsi delle Università che troppo spesso non preparano al post-laurea, della regolamentazione ancora di là da venire dei tirocini post laurea, troppo spesso a gratis.
Poi anche a me è capitato di incontrare dei “choosy”, ragazzi che aspettavano:
·         il lavoro ideale, quello di prestigio, quello dove ti pagano subito un sacco di soldi e hai una carriera assicurata, o più semplicemente il lavoro perfettamente in linea con  il percorso universitario appena concluso, e solo quello (ma come ho già commentato su questo blog in realtà al lavoro ideale non ci si arriva subito, ci si arriva per gradi, prima si entra nel mercato lavoro, e poi ci si guarda intorno e si cerca di cambiare alla ricerca del valore ideale, o
·         il lavoro, anche così così, purchè a venti chilometri da dove vivevano, o
·         il lavoro  che “si certamente sono orgoglioso di lavorare con voi, ma che orario fate e quante ferie ci sono, sa io sono un grande appassionato di <calcetto con gli amici> < danza classica <teatro> <faccio il dj in una radio privata>  e comunque adesso proprio non potrei perché ho già prenotato due settimane di vacanza …”.

Comunque i choosy erano, e, a mio parere, sono, comunque una minoranza abbastanza esigua: la maggioranza è gente pronta a sbattersi per costruirsi un futuro (ma poi bisogna fare i conti  con la recessione, con la mancata crescita, lo spread, le Università che troppo spesso non preparano al post-laurea,  gli stage cattivi, a gratis e non professionalizzanti ……).


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sabato 3 novembre 2012

DOMANDA (E RISPOSTA MIA): QUALE SITI CONSULTARE ALLA RICERCA DI UN PRIMO LAVORO?


In realtà ho già pubblicato un post analogo a questo (con tanto di “istruzioni per l’uso”) ove pubblicavo un primo elenco di una serie di siti che un neolaureato in cerca del mitico primo lavoro dovrebbe periodicamente tenere sott’occhio  (post 24 agosto 2012 DOMANDA (E RISPOSTA MIA): COME FA UN NEOLAUREATO A TROVARE UN LAVORO?).

Qui di seguito un secondo elenco:
http://www.repubblicadeglistagisti.it – cito il sito di Eleonora Voltolina, non tanto per gli stage che vi sono menzionati (di siti e di stage ce ne sono tanti) quanto piuttosto perché lo trovo utile quando c’è bisogno di districarsi nelle modifiche legislative (nazionali e/o regionali) che riguardano lo stage/i tirocini (e comunque anche qui si trovano annunci d stage)
http://www.careerjet.it – altro sito che mette assieme le offerte di lavoro che si trovano in rete ( e quindi ritrovate altri siti che ho già menzionato nel  precedente post)- Vi basta digitare neolaureato/a e guardarvi i risultati
http://www.monster.it/ - sito molto famoso. Quando stavo scrivendo questo post l’ho visitato e ho trovato 35 offerte per neolaureati (per la gran parte provenienti da agenzie di lavoro somministrato). C’è anche l’opzione per cercare offerte di lavoro all’estero. Peccato che usando come chiave di ricerca “neolaureato/a” e come Nazione la Francia il risultato è stato 0 ….
http://lavoro.corriere.it/  - il sito delle offerte di lavoro del Corriere della Sera dove potete anche caricare il vostro CV. Le parole chiave per la ricerca possono essere caricate da un elenco suggerito ma potete anche usare il solito “neolaureato/a”. Il risultato delle ricerche a volte mi hanno lasciato perplesso in quanto c’erano anche annunci che apparentemente non avevano niente a che fare con la chiave di ricerca (bisogna mettersi a spulciare la lista dei risultati e individuare le offerte interessanti da quelle che non si capisce perché sono finite nei risultati). Poi delle sorprese: Ingegnere Biomedico (nessun annuncio negli ultimi 60 giorni)
http://www.tesionline.it/ - il sito è abbastanza famoso perché pubblica le tesi di laurea. Ha però anche un’area dedicata alla ricerca del lavoro. Trovate un forum e offerte di lavoro.    
Ovviamente il percorso è sempre quello. Preparazione del CV, verifica della sua adeguatezza rispetto all’offerta a cui si intende rispondere, rimeditazione della lettera di accompagnameto / presentazione …….
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mercoledì 31 ottobre 2012

DOMANDA: COME COMPORTARSI NEL CASO IN CUI UN COLLOQUIO (CHE CREDEVI FOSSE ANDATO BENE) ABBIA POI AVUTO ESITO NEGATIVO

La domanda arriva da Filippo che dopo aver fatto un colloquio che gli sembrava aver avuto un esito positivo, ha ricevuto la seguente lettera: "Nonostante il Suo profilo sia stato valutato positivamente, la scelta è ricaduta su un’altra candidatura con requisiti che meglio corrispondevano alla posizione oggetto della ricerca. Ci riserviamo di ricontattarLa in futuro qualora si presentino nuove opportunità”

Rispondo con tre considerazioni:
 1. Bisogna sempre dare per scontato che un colloquio andato bene non significa automaticamente che scelgono te. Di solito il problema del selezionatore è “a parità di condizione tra due o più candidati ne posso assumere solo uno”. A questo punto entrano in gioco i criteri di scelta più vari e, in questa situazione, chissà quante volte il selezionatore sbaglia. E chissà quante volte io ho sbagliato (sicuramente in un caso almeno che mi ricordo perfettamente), preferendo Tizio a Caia, senza rendermi conto di quel che valeva Caia.  
 2. Il fatto che si siano preoccupati di precisare che hanno valutato positivamente il tuo profilo, tradotto, probabilmente vuol dire, “premesso che ne abbiamo scartati un tot che non andavano bene e lei non era tra questi poi abbiamo dovuto fare una scelta tra i pochi valutati positivamente, tra cui lei, e abbiamo preso un altro candidato”. Una volte a me è capitato di avere 3 candidati bravi su 20 con solo 2 tirocini ( di quelli buoni, pagati “più del giusto”, sia ben chiaro) da offrire. A quel punto necessariamente ho dovuto "metterli in fila" (ed è stato veramente molto difficile, perché in realtà le differenze erano minime), 1, 2 e 3 e io avevo solo due tirocini da offrire.

CONCLUSIONE: se il profilo e la valutazione sono positivi, non solo sul CV ma anche dopo il colloquio: continuare la caccia senza preoccuparsi (se non del fatto che le offerte in giro sono poche).

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DOMANDA (MIA): MA VOI SAPETE CHI E’ FRANCO SPADA?

Franco Spada (Italia dei Valori) è diventato Consigliere Regionale della Lombardia cinque giorni fa,  26 Ottobre 2012, ultimo giorno  della legislatura lombarda sciolta a seguito dei noti eventi, in sostituzione del  collega Gabriele Sola, dimessosi una decina di giorni prima rispetto agli altri inquilini del Pirellone (peraltro per evitare che maturassero le condizioni per ottenere il contestato vitalizio  dovuto agli ex-consiglieri).  Per il disturbo il nuovo consigliere Franco Spada riceverà, in accordo con quanto previsto dalla legge, 50.000 Euro ( il dovuto, fino alle prossime elezioni, ai consiglieri di un Consiglio ormai dissolto). Interrogato da Radio 24 che gli faceva notare di beccare 50.000 Euro per sei ore di lavoro, il consigliere della Regione Lombardia Franco Spada ha risposto più o meno così “Cinquantamila euro di compenso per sei ore di lavoro? Sì ma intense”. Sollecitato dal conduttore radiofonico, Franco Spada ha concluso che in fin dei conti prenderà quanto prendono gli altri consiglieri (Questa l’ho già sentita da altri politici o l’analoga “ma lo prevede la legge”). Qui sotto il link all’intervista.

Ho capito che lo prevede la legge, ma la legge non vi obbliga a incamerare i quattrini. Perché nessuno pensa a utilizzare questi quattrini a fini sociali? Su questo post ho pubblicato un post (24 maggio 2011) dedicato all’Associazione Tommaso Pengo di Padova che dal 2007 al 2011 (l’anno in cui mi sono casualmente imbattuto sul web con l’Associazione ha assegnato 2 borse di studio in memoria di Tommaso Pengo a studenti o a Laureati di Giurisprudenza a Padova e Treviso.  Domanda mia: ma perché a Franco Spada, o ai tanti come lui, non viene in mente di fare una cosa simile.  Sig. Franco Spada ci ripensi: le sue sei ore di intenso lavoro valgono veramente 50.000 Euro? Perché non destinare una parte (diciamo pure la gran parte) dei 50.000 Euro per offrire delle borse di studio ai neolaureati per pagar loro un tirocinio o un soggiorno di studio o un Master? Proverò a scrivere a Franco Spada per proporgli l’idea …..

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venerdì 19 ottobre 2012

DOMANDA (DI NEOLAUREATI IN GIURISPRUDENZA): OPINIONI SUL MASTER AIGI? A COSA SERVE IL MASTER AIGI?

Capita che in questo periodo dell’anno mi arrivino domande sul Master per Giuristi d'Impresa organizzato a Milano dalla Associazione Italiana Giuristi d'Impresa in collaborazione con Just Legal Services S.r.l. . (si tiene il Venerdì pomeriggio e il Sabato tutto il giorno, da Febbraio a Luglio).

Premetto, per chi ha fatto la domanda, che da anni io tengo delle docenze presso Master di Formazione organizzati da vari Enti e Società, incluso quello di cui stiamo parlando, dove tradizionalmente tengo una lezione dedicata alle Joint Venture internazionali.

La mia opinione è che il Master abbia un programma completo e interessante e ci sia anche cura nella sua organizzazione. Mi sembra anche che ci sia un adeguato processo di selezione dei candidati. Tra i docenti sicuramente vi sono giuristi d'impresa noti e di valore, che arrivano da società non banali. Al di là del nome o della società di provenienza, i docenti sono comunque valutati dai partecipanti (dopo la mia lezione ricevo sempre una scheda con i voti che mi hanno dato i partecipanti su capacità e di esposizione, accuratezza della documentazione ecc), e come risulta dalla brochure del master i docenti con insufficiente livello di gradimento non sono riconfermati (posso confermare che è vero). Tenete conto che il Master è a pagamento e che l'Aigi offre anche una borsa di studio intera e due per il 50% (vogliono vedere la vostra tesi per decidere a chi assegnare le borse ....).

Al corso hanno participato alcuni dei miei ex tirocinanti che mi sono sempre sembrati soddisfatti.

A cosa serve il Master?:

·         Ad approfondire / rinfrescare le materie giuridiche di maggior interesse per  un avvocato che lavori in (o per) un’impresa (o magari proprio per acquisire una conoscenza su materie giuridiche che all’Università non rientravano nel vostro programma di studi o con un docente, per dirla elegantemente, “poco efficace”;

·         Compatibilmente con la situazione economica, il Master è anche un'occasione per farsi conoscere dai docenti (molti dei quali sono capi di uffici legali di aziende importanti) e di far girare il tuo nome. Da tener in conto che molti dei docenti partecipanti offrono poi dei tirocini formativi ai partecipanti al Master (di questi tempi non credo che ce ne siano per tutti , ma comunque mi è capitato di reincontrare dei partecipanti in questo o quell'Ufficio Legale ....)

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venerdì 5 ottobre 2012

DOMANDA (MIA) MA CHI E' RAFFAELE CATTANEO E CHE COSA HA DETTO PERMERITARSI UN POST SU NEOLAUREATI PRIMO LAVORO


Chiedo scusa in anticipo a tutti per questo post, che è relativamente eccentrico rispetto a quelli di questo blog, ma proprio non sono riuscito a tenermi.Ho iniziato questo blog a Ottobre 2010 su suggerimento dell’Editore per continuare a parlare di quello che avevo scritto su “Mi sono laureato! E adesso?”. Adesso questo blog vive di vita propria su FB ha 324 “mi piace”, ho pubblicato nel mio tempo libero (sic!) 293 post,  ho raggranellato ad oggi 45803 visualizzazioni di pagina (156 visualizzazioni per ogni singolo post), ho visionato e corretto CV, ho elargito suggerimenti a chi me li chiedeva. La sostanza di tutto questo? I neolaureati fanno sempre più fatica per entrare nel mondo del lavoro, raramente l’Università da cui escono li ha preparati alla competizione che c’è li fuori, dove per giunta c’è la recessione…. Niente di nuovo direte voi. E allora? E chi è Raffaele Cattaneo, e perchè merita un post rurro per lui? Raffaele Cattaneo è l’'assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia che a quanto vedo dal Corriere della Sera, ha così commentato i tagli decisi dal Governo a indennità varie attribuite ai consiglieri regionali: «Ottomila euro
al mese, sono rovinato
». Potete leggere il testo al seguente indirizzo:
 


Dall’articolo del Corriere capisco che Raffaele Cattaneo è anche consigliere della Sea e membro del Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde Spa. Immagino, ma non lo so per certo, che tali incarichi comportino delle indennità monetarie aggiuntive a quelle che gli derivano dal suo incarico di Assessore. Aggiungo che dal CV pubblicato sul sito  della Regione Lombardia capisco che il Dr. Cattaneo dopo essersi laureato in Economia a 26 anni è diventato Capo di Gabinetto della presidenza della Camera di Commercio di Milano con il presidente Piero Bassetti e da li in poi ha continuato, prima in Camera di Commercio e poi in Regione Lombardia.

Ora, io non so nulla del Dr. Cattaneo, a parte quello che ho letto e riportato, e non ho motivo, e non mi permetto di dubitare, che il Dr. Cattaneo sia una persona per bene e che abbia sempre svolto al meglio i compiti affidatigli. Nondimeno gli consiglierei di dimettersi dal suo incarico, in quanto la sua affermazione dimostra che ormai vive in un mondo diverso dal nostro, completamente distaccato dalla realtà. Non credo quindi che possa svolgere i compiti di direzione della vita pubblica che gi derivano dal ruolo di Assessore della Regione Lombardia.

Chiedo scusa in anticipo a tutti per questo post, che è relativamente eccentrico rispetto a quelli di questo blog, ma proprio non sono riuscito a tenermi.Ho iniziato questo blog a Ottobre 2010 su suggerimento dell’Editore per continuare a parlare di quello che avevo scritto su “Mi sono laureato! E adesso?”. Adesso questo blog vive di vita propria su FB ha 324 “mi piace” io pubblicato nel mio tempo libero (sic!) 293 post,  ho raggranellato ad oggi 45803 visualizzazioni di pagina (156 visualizzazioni per ogni singolo post), ho visionato e corretto CV, ho elargito suggerimenti a chi me li chiedeva. La sostanza di tutto questo? Siamo in recessione ed i neolaureati fanno sempre più fatica per entrare nel mondo del lavoro, raramente l’Università da cui escono li ha preparati alla competizione che c’è li fuori, dove per giunta c’è la recessione…. Niente di nuovo direte voi. E allora? E chi è Raffaele Cattaneo? Raffaele Cattaneo è l’'assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia che a quanto vedo dal Corriere della Sera, ha così commentato i tagli decisi dal Governo a indennità varie attribuite ai consiglieri regionali: «Ottomila euro
al mese, sono rovinato
». Potete leggere il testo al seguente indirizzo:

 


 

Dall’articolo del Corriere capisco che Raffaele Cattaneo è anche consigliere della Sea e membro del Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde Spa. Immagino, ma non lo so per certo, che tali incarichi comportino delle indennità monetarie aggiuntive a quelle che gli derivano dal suo incarico di Assessore. Aggiungo che dal CV pubblicato sul sito  della Regione Lombardia capisco che il Dr. Cattaneo dopo essersi laureato in Economia a 26 anni è diventato Capo di Gabinetto della presidenza della Camera di Commercio di Milano con il presidente Piero Bassetti e da li in poi ha continuato, prima in Camera di Commercio e poi in Regione Lombardia.

Ora, io non so nulla del Dr. Cattaneo, a parte quello che ho letto e riportato, e non ho motivo, e non mi permetto di dubitare, che il Dr. Cattaneo sia una persona per bene e che abbia sempre svolto al meglio i compiti affidatigli. Nondimeno gli consiglierei di dimettersi dal suo incarico, in quanto la sua affermazione dimostra che ormai vive in un mondo diverso dal nostro, completamente distaccato dalla realtà. Non credo quindi che possa svolgere i compiti di direzione della vita pubblica che gi derivano dal ruolo di Assessore della Regione Lombardia.  

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DOMANDA (VOSTRA) E RISPOSTA (MIA): MA QUANTO GUADAGNA UN CONTROLLER, UN INFORMATICO, UN CFO, UN LAUREATO IN ECONOMIA, UNO IN FARMACIA ECC.


Arrivano costanti e frequenti domande del tipo "Ma quanto guadagna un neolaureato in questo piuttosto che in quell'altro" piuttosto che "Ma quanto guadagna un Controller, un CFO ecc. (e questi sono i laureati in economia o in ingegneria gestionale").

Ragazzi, chiariamo un paio di cose: 1. il guadagno (i.e. lo stipendio che prendete) non dipende dal tipo di laurea che avete, o che ne sò, dal voto di laurea che vi siete portati a casa ("mi sono laureato con 109 dovrei prendere più di uno che ha beccato 95"). 2. Niente di male nel cercare di capire quanto guadagni un CFO un Controller ecc. (e come ho già scritto sul blog per soddisfare la vostra curiosità basta guardarsi un po’ attorno e magari andare sul sito della Michael Page International dove potete consultare dei survey con gl stipendi medi delle singole posizioni manageriali nelle varie aree funzionali di una società) ma quelli sono gli stipendi che vi guadagnerete dopo anni di lavoro in funzione dei vostri progressi di carriera. 

Per un neolaureato l’entità del primo stipendio dipende da:

·         il tipo di contratto di lavoro / contratto di collaborazione con cui venite assunti;

·         le politiche retributive del datore di lavoro che vi ha assunto

·         per chi fa praticantato in un qualche studio professionale, dalla zona geografica dove vi trovate a vivere e lavorare (a Milano e Roma hai più possibilità di spuntare un qualche corrispettivo che non altrive)

·         l’eventuale, seppur minima, esperienza lavorativa posseduta. 

La domanda vera da farsi è dunque “Ma quanto guadagna un neolaureato?”. Se andiamo a guardare le statistiche pubblicate da AlmaLaurea vedremo che la retribuzione media a un anno dei neolaureati è di poco superiore a 1000 Euro (poi magari un neolaureato in Economia o in Ingegneria Gestionale, per citare le lauree più gettonate, prende un po’ di più). Se siete professionalmente bravi e capaci (e avete anche un po’ di fortuna ) poi fate carriera e allora sì che potete iniziare a domandarvi quanto guadagnereste in una data posizione manageriale. Passo dopo passo l’importante è entrare nel mondo del lavoro. Fino a quando non avete una qualche esperienza lavorativa da inserire nel vostro CV per un datore di lavoro, specie in una grande azienda, dovete ancora dimostrare quello che sapete e quello che sapete fare (vedi il post del 25 Settembre 2012)

 

 

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sabato 15 settembre 2012

DOMANDA E RISPOSTA (MIA): COME AFFRONTO IL COLLOQUIO DI SELEZIONE?


OK l’argomento l’ho sviscerato su “Mi sono laureato! E adesso?” e anche sul blog ci ho dedicato un tot di post. Quindi, tra gli altri consigli, preparati e raccogli più informazioni che puoi in anticipo sulla società che ti ha chiamato, cosa fanno da quelle arriva in orario, non vestirti come quando vai in discoteca o a giocare a calcetto ma nemmeno come per il matrimonio di tua sorella, riconsidera il tuo CV con senso critico, rispondi alle domande in maniera articolata (non con un sì e un no e basta), ma ricordati anche di fare domande (il colloquio di selezione non è come l’esame all’Università “a domanda del professore rispondo se no rimango in silenzio”).
E’ però necessario anche capire con quale atteggiamento si deve andare ad un colloquio. E’ ovvio che tu devi poter farti un’idea di che cosa ti aspetta, dove vai a finire, se mai dovessero scegliere proprio te ma questo è quasi una conseguenza. Non ti hanno chiamato per darti l’opportunità di capire che cosa LORO possono fare per TE, ma  che cosa TU puoi fare per LORO (o meglio potresti forse fare, se sei un neolaureato senza nessuna esperienza pratica di come funziona il mondo del lavoro, qualunque sia il tuo corso di laurea).  A meno che il convocato abbia già una ragguardevole esperienza e sia uno dei due potenziali candidati disponibili, bisogna evitare di iniziare ad interagire con il selezionatore di turno con l’approccio “Mi avete chiamato voi, che cosa mi offrite?”.  Il massimo del minimo a me è capitato con una candidato al quale avevo proposto un tirocinio (pagato più che bene), che avrebbe dovuto cominciare il 1 Luglio. Reazione? Salti di gioia, sguardo brillante e interessato? Sguardo imperturbabile e risposta “Io preferirei iniziare a metà settembre” (eravamo ai primi di giugno e in quel periodo io mi portavo dietro una montagna di ferie arretrate ……).
Quindi prima cerchiamo di aiutare a chiarire al selezionatore cosa noi possiamo fare e soltanto dopo iniziamo a fare domande (possibilmente non soltanto “Che orario fate” “ Quanto pagate” “Quanti giorni di ferie posso fare”, che mi è capitato anche questo….).
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lunedì 3 settembre 2012

DOMANDA (VOSTRA) E RISPOSTA (MIA): COME SCRIVERE IL CURRICULUM VITAE DI UN LAUREATO FUORI CORSO


Prima di rispondere alla domanda mi sembra opportuno fare qualche considerazione preliminare. Non è necessariamente vero che un laureato fuori corso ha fatto meno fatica  o si è meno guadagnato la sua laurea rispetto ad un laureato “in corso”. Non è neppure vero che un laureato “in corso” è, per questo solo fatto, un miglior candidato di un laureato “fuori corso”. Ho provato un personale fastidio quando Martone, certamente con una buona dose di superficialità e probabilmente con una forse inconscia supponenza, ha concluso che chi si laurea a 28 anni è uno sfigato (e ciò a prescindere dal fatto che io mi sia laureato a 27 anni, il che mi porrebbe tra i quasi sfigati).
Personalmente nelle selezioni che mi è capitato di fare non ho mai valutato i potenziali candidati esclusivamente sugli anni impiegati per laurearsi o sul voto di laurea. Non si assume un voto si assume un cervello.
Su questa questione dei fuori corso ho già scritto in “Mi sono laureato! E adesso”.  Qui basti dire che il problema non è rappresentato dall’essersi laureato fuori corso ma dal PERCHE’ ti sei laureato fuori corso. Se è la conseguenza del fatto che hai lavorato durante il periodo universitario, anche in lavori non direttamente connessi con il campo di studio per cui hai lavorato, in realtà probabilmente hai maggiori capacità del laureato “in corso” che ha passato gli anni dell’università chiuso in biblioteca. Relazioni interpersonali, capacità di gestire il tempo e le priorità, capacità di lavorare in team non sono materie di insegnamento in Università, almeno di solito, ma sono essenziali sul posto di lavoro per APPLICARE le conoscenze che hai acquisito in Università, e se hai già lavorato è probabile che tu le abbia acquisite. Quindi nel preparare il CV (e magari la lettera di accompagnamento) evidenzia la scelta di abbinare il lavoro allo studio.  Il problema non è essersi laureato fuori corso ma avere dei “buchi temporali” non spiegati nel CV.
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DOMANDA: MA CHE COSA RACCONTA SU “MI SONO LAUREATO! E ADESSO?”


Il punto di partenza del libro è il giorno successivo alla laurea (va bè, diciamo le settimane successive, dopo i doverosi festeggiamenti) e la domanda è “Che fare?” ovvero e adesso cosa faccio, dove vado, come ri-organizzo la mia vita alla ricerca di una nuova occupazione (i.e. una attvità lavorativa). Non che sia facile di questi tempi, con la recessione, lo spread e tutto il resto, ma è pur vero che se un neolaureato su tre è disoccupato, guardando il bicchiere mezzo pieno, gli altri due neolaureati sono riusciti ad agguantare un lavoro, magari precario, magari a tempo determinato,  con pochi quattrini (ma il lavoro “ideale” solitamente non è mail il primo, ci si arriva dopo un po’, l’importante è entrare nel mondo del lavoro, farsi un po’’ di esperienza e poi se un lavoro non ci piace, si riparte in caccia a cercarne un altro).

E “Mi sono laureato! E adesso?”? Il libro cerca di essere una guida per il neolaureato attraverso CV – lettera di presentazione - stage – master – colloqui di selezione (e ovviamente ci sono un tot di esempi di CV e di lettere di accompagnamento a cui “ispirarsi”) . Qui sotto il sommario

 CAPITOLO I – 110 E LODE E POI?   
1.             ALLA CONQUISTA DELLA LAUREA  
2.             E ADESSO CHE L’HO CONQUISTATA CHE CI FACCIO DELLA LAUREA?  
3.             ALLA RICERCA DI UN LAVORO: TI SERVE UN CV         
4.             E COSA SI SCRIVE IN UN CV?          
5.             MA A CHE COSA SERVE UN CURRICULUM VITAE?
6.             A PROPOSITO DI QUELLI CHE RICEVONO IL TUO CURRICULUM VITAE
7.             MA CHE COSA TI ASPETTA VERAMENTE DOPO L’UNIVERSITÀ? LE PROSPETTIVE DI INSERIMENTO DEI NEO-LAUREATI NEL MONDO DEL LAVORO

CAPITOLO II – I CONTENUTI DEL CURRICULUM         
8.             I CONTENUTI DEL CV: SINTESI E SOMMARIO               
8.1.          Dati anagrafici      
8.2.          Istruzione e Formazione     
8.3.          Attività lavorative ed Esperienze Professionali               
8.4.          Conoscenze Linguistiche  
8.5.          Conoscenze Informatiche  
8.6.          Interessi extra-professionali              
8.7.          Capacità, competenze ed aspettative               
8.8.          Allegati e referenze              
8.9.          La Liberatoria sulla Privacy
8.10.        Ed il Curriculum in Inglese? Ed il video-Curriculum?     
9.             IL FORMAT DA UTILIZZARE NELLA REDAZIONE DEL CURRICULUM: CURRICULUM EUROPEO V. CURRICULUM “AD HOC”        
10.           E ADESSO CHE HO IL CURRICULUM, A CHI LO MANDO?           
11.           LE OPPORTUNITÀ CHE TI OFFRE INTERNET               
12.           LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO

CAPITOLO III – A PROPOSITO DI MASTER DI ALTA FORMAZIONE POST-LAUREA E TIROCINI FORMATIVI  
13.           E ADESSO CHE HO SPEDITO IL CV CHE FACCIO? E SE INTANTO PARTECIPASSI AD  UN MASTER POST-UNIVERSITARIO?       
14.           E SE INVECE MI PROPONGONO UN TIROCINIO FORMATIVO? 
15.           E SE DOVESSI SCEGLIERE TRA UN MASTER ED UNO STAGE COSA SCELGO?             

CAPITOLO IV – E FINALMENTE … IL COLLOQUIO DI SELEZIONE          
16.           E CHI MI RITROVO DAVANTI AL COLLOQUIO DI SELEZIONE?   
17.           COME PREPARARSI AL COLLOQUIO DI SELEZIONE   
18.           LE DOMANDE DA FARE (E QUELLE DA NON FARE..)   
19.           LE DOMANDE CHE IL SELEZIONATORE POTREBBE FARE A TE.               
20.           COME GIUDICARE SE IL POSTO DI LAVORO FA VERAMENTE PER TE?  

CAPITOLO V –  MODELLI DI CURRICULUM E DI LETTERE DI ACCOMPAGNAMENTO         
21.           CV EUROPASS V. CURRICULUM “AD HOC” (ITALIANO INGLESE)             
21.1.        ESEMPI  DI LETTERE DI ACCOMPAGNAMENTO       

I SITI WEB CITATI NEL TESTO  
ESEMPI  IN ITALIANO E IN INGLESE DI CV (EUROPASS MA SOPRATTUTTO CV PERSONALIZZATI) - ESEMI DI LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO / PRESENTAZIONE      

 

 
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domenica 2 settembre 2012

DOMANDA (VOSTRA) E RISPOSTA (MIA): DOVE POSSO TROVARE ESEMPI DI CURRICULUM VITAE?


Che domanda. E per fortuna che non mi avete chiesto degli esempi di CV Europass compilati (e sul perché sconsiglio l’uso di Europass ho goà fatto diversi post). Su questo blog ho pubblicato un paio di CV tipo (se ricordo bene, in Inglese). Una raccolta più completa di CV (principalmente in Itaiano, anche lì un paio in Inglese”) la trovate su “Mi sono laureato! E adesso?” con tutte le istruzioni e le spiegazioni del caso. E qui vale la pena fare un’altra considerazione: per cercare il primo lavoro non basta girellare su FB o su Google. Bisogna farlo con metodo. Prima cosa capire quale è il nostro interesse prevalente, il nostro target principale. Da neolaureati spesso si hanno tanti interessi, tante idee: la prima consapevolezza deve essere che se cerchiamo di seguire tutti gli interessi, tutte le idee corriamo il rischio di disperdere le nostre energie ed il nostro tempo e di non riuscire a coltivare bene nessuno di tali interesso. Scegliamo un target. Seconda cosa: organizziamo la nostra presentazione, nel CV prima e poi pensando a come affrontare un eventuale Colloquio di Selezione (cercando di capire il punto di vista del selezionatore). Terza cosa: pazienza e costanza, senza scoraggiarsi, nel ricercare delle opportunità di lavoro (questa volta anche sul web, ma con metodo) e vedete il post che ho pubblicato qualche giorno fa su come un Neolaureato può cercare un lavoro.


 
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venerdì 24 agosto 2012

DOMANDA (E RISPOSTA MIA): COME FA UN NEOLAUREATO A TROVARE UN LAVORO?

La domanda, vera, è arrivata sul mio blog durante questo caldo Agosto. Bella domanda, a saper rispondere … . Io al massimo posso raccontare come, almeno secondo me, un neolaureato può organizzarsi per CERCARE un lavoro. La risposta sta in quella che io chiamo la teoria dei cerchi concentrici (allarghiamo sempre di più l’ambito della ricerca), partendo da quelli che ci stanno vicino.
 
1. Primo cerchio: LE CONOSCENZE (niente a che vedere con le RACCOMANDAZIONI, quelle sono bandite da questo blog). Spargiamo la voce tra amici, conoscenti e simili, soprattutto se ben posizionati in aziende / studi professionali, cercando di sapere in anticipo se ci sono delle offerte di lavoro poco pubblicizzate. Se il nostro Job Placement della nostra Università è di quelli che funzionano, lo visitiamo periodicamente (a volte basta una visita virtuale al sito web o alla pagina FB del Job Placement). Visto che il loro mestiere dovrebbe essere proprio quello di andare a caccia di lavoro per i neolaureati vediamo vosa trovano. In alcune realtà, soprattutto in citta non grandi, a volte le aziende che cercano dei tirocinanti si rivolgono direttamente al Job Placement per recuperare un tot di CV.
2. Secondo cerchio: AUTO-CANDIDATURA E INVIO DEL CV. Visto che non costa niente, dopo aver preparato un bel CV (non quel terribile CV Europass …) proviamo a spedirlo a potenziali datori di lavoro della nostra città / della nostra provincia per cui ci piacerebbe lavorare e le cui attività sono funzionali alla laurea che ci siamo conquistati. Non facciamoci illusioni, perché trattandosi di una auto-candidatura potrebbero anche non rispondere (magari ricevono paccate di CV di neolaureati ogni giorno). Possiamo anche andare a vedere se le società che ci interessano hanno un sito web: molto spesso in questi siti c’è la sezione “lavora con noi” con le istruzioni per inviare  il CV o con un form di CV da compilare). Proviamo anche questo ma anche qui senza illusioni. In realtà per un’azienda fa marketing mettere una sezione “lavora  per noi” ma se la tiene sul sito web anche quando mette in cassa integrazione o proprio licenzia …..
3. Terzo cerchio: ALLA RICERCA DELLE OFFERTE DI LAVORO.  Questa è la fase che richiede più costanza e pazienza. Anziché girellare su FB tutti i giorni (vabbè almeno un giorno sì e un giorno no) andiamo a visitare i siti che pubblicano offerte di lavoro (in molti di questi siti potete registrarvi e dichiarare la vostra specializzazione dopodichè, alcuni siti anche tutti i giorni, vi mandano un mail per segnalarvi le offerte che sono compatibili con la vostra laurea (alcuni, che basano la segnalazione solo su parole chiave fanno un po’ casino ma comunque …).
Qui di seguito alcuni siti (a volte anche presenti su FB) a cui io sono abbonato / che pubblicano offerte interessanti (sono solo alcuni dei siti che ci sono in giro, sicuramente qualcuno dei lettori ne consulta anche altri). Provate a farci un giro periodicamente e vedete che da qualche parte qualcuno assume.
www.jobmeeting.it – E’ uno dei siti che ti spediscono una newsletter periodica con le offerte del momento ma solo se ti registri. Lavora soprattutto con grandi aziende.
http://it.jobrapido.com   - Ti registri e ti arriva il mail anche qui. Sembra inondarto di offerte ma in realtà spesso fa casino con le parole chiave. Vale comunque la pena di registrarsi.
http://www.informagiovani.comune.genova.it  - di informagiovani in giro per l’Italia ne conosco parecchi (credo che dipendano tutti dal relativo Comune) ma quello di Genova ogni tanto se ne esce con delle occasioni che non trovo da altre parti … Lo trovate anche su FB.
www.ticonsiglio.com – pieno di offerte (non solo per neo-laureati). Se siete su FB ci sono anche loro e con un “mi piace” siete informatiin tempo reale …
http://miojob.repubblica.it/  Il sito di Repubblica. Lo guardo ogni tanto.

http://www.lavoratorio.it/ - Altro sito a cui iscriversi per ricevere e-mail con offerte con la specializzazione che abbiamo dichiarato.
http://www.scambieuropei.info/ - Sito interessante per i neolaureati che cercano un’opportunità ma all’estero.
Alcune avvertenze per chi è ormai arrivato al terzo cerchio, quello dei siti web. Come ho detto ci vuole pazienza e perseveranza. A parte ciò dovete considerare anche:
·         Che non tutte le lauree sono uguali e i neolaureati più ricercati sono sempre e comunque quelli con un back-ground tecnico-economico;

·         Che per avere qualche soddisfazione dalle ricerche che fate sui siti web dovete considerare che magari un’offerta interessante con un po’ di pazienza la trovate, ma non non è nella città dove abitate. Entrare nel terzo cerchio della ricerca dovrebbe implicare la consapevolezza che per trovare il primo lavoro potrebbe essere necessario trasferirisi…

E per tutto il resto? Come si scrive un CV, cosa fare con gli stage, come affrontare i colloqui di selezione ecc.? Le mie opinioni le ho scritte in maniera dettagliata su “Mi sono laureato e adesso”, e continuo a disseminarle su questo blog….

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