martedì 31 gennaio 2012

DOMANDA: I TIROCINI PRESSO LA COMMISSIONE EUROPEA SONO PAGATI?

Ma santo cielo, penso proprio di si. Non so a quali tirocini ti riferisci (ci sono molte Istituzioni e Agenzie UE che offrono tirocini). Avevo fatto un post il 3 Ottobre 2011 ("Tirocini al Parlamento Europeo (E questi sono buoni)": 1300 Euro al mese, contributi per il viaggio, un minimo di ferie, rimborso spese di 380 Euro se ti mandavano da Strasburgo a Bruxelles).

Me lo ricordo perchè lo stesso giorno avevo pubblicato un post dedicato ai tirocini offerti dal Ministero Affari esteri in collaborazione con la CRUI - Conferenza Rettori Università Italiane:rimborso spese, ferie, contributi per il viaggio, ferie, assicurazioni? Zero, nix, niente.

E dunque, appena vedete un tirocinio presso una Istituzione UE che vi potrebbe interessare, il suggerimento è di darsi da fare per vedere come acchiapparlo (occhio che la concorrenza non è poca, Europea per l'appunto...)

domenica 29 gennaio 2012

LE DOMANDE VOSTRE ( E LE MIE RISPOSTE)

Nel caso qualcuno avesse dei dubbi, vi confermo che potete farmi delle domande, e se non si tratta di interrogativi metafisici, e se penso di avere la risposta, ben volentieri ve la racconto.

Per fare le domande basta che andiate sulla pagina FB di "Mi sono laureato! E adesso" dove (a sinistra!) è indicata la mia mail di contatto. (Inutile dire che se vi comprate il libro già trovate un mare delle (mie) risposte)

DOMANDA: "GLI STUDI LEGALI CHIEDONO L'ILEC?"


Ovviamente la domanda è di qualcuno che sta facendo giurisprudenza. L'Ilec è l'International Legal English Certificate dell'Università di Cambridge (ho visto che il British Council a Milano organizza corsi preparatori).
Onestamente non conosco la risposta, nel senso che non ho idea se i grandi Studi Legali internazionali presenti in Italia lo richiedano (tra i miei allievi / tirocinanti / neolaureati in visita . Premesso che se poi uno ha ottenuto una certificazione ILEC male non gli fa, credo che in realtà il discorso sia leggermente diverso, ovvero ritengo che per lavorare in un grande  studio legale internazionale sia certamente necessario parlare e scrivere in Inglese ed avere una conoscenza dei sistemi giuridici di common law (a meno che lo studio sia sì internazionale, ma di matrice tedesca o francese, o stia selezionando qualcuno per il Dipartimento Litigation Italiane).
Lavorando per una grande Multinazionale ho sempre chiesto la conoscenza dell'Inglese (e ho sempre fatto una parte del colloquio in Inglese ... guai se scoprivo che l'Inglese fluent dichiarato sul CV era una fantasia del candidato che avevo davanti...)

P.S. Trovo la domanda significativa dell'approccio che troppo spesso i neolaureati si portano dietro dall'Università: in realtà spesso durante il colloquo non si cerca di capire quali esami hai fatto ma che cosa sai fare (il chè non è necessariamente la stessa cosa)  



giovedì 26 gennaio 2012

GIRELLANDO SUL WEB: OFFERTE DI STAGE E TIROCINI

Su Jobmeeting: la Samsung offre sette stage (Controlling department, marketing support (3), environmental, marketing budget process and control, product manager support). Luogo: Cernusco sul Naviglio  (Mi).. Rimborso spese 700 Euro mese. Cercano laureati (mna non specificano in quale disciplina… quindi sembra che ci sia spazio un po’ per tutti), per la posizione di Mkt control specificano che deve trattarsi di un neolaureato. La durata dello stage è di sei mesi ed i candidati devono essersi laureati da non più di 12 mesi (sei mesi e dodici mesi sono i limiti imposti dalle modifiche alla normativa sui tirocini introdotte nello scorso mese di agosto…). Dovete sapere bene l’Inglese, nel senso che la Samsung è Coreana e da quel che capisco in ufficio parlerete spesso In Inglese (o in Coreano se per un qualche motivo conoscete pure quello .. ).

http://www.samsung.com/it/aboutsamsung/careers/searchjobs/Careers_Searchjobs.html 

Su helplavoro: Coin S.p.A. offre uno stage nella loro Direzione HR (Otganizzazione)  a neolaureati in materie umanistiche. Sede di lavoro Mestre. Nell’annuncio non si parla di rimborso ma non credo che Coin offra stage “gratuiti”.
Su helplavoro: Praxi Spa offre un tirocinio di sei mesi a un/a neolaureato/a in psicologia. Sede di lavoro Milano. Per chi non la conosce Praxi è una società famosa nel settore della consulenza aziendale e della ricerca del personale. Anche qui non si dice l’entità del rimborso ma, come per Coin, anche Praxi è una società di standing.
Su: lavoratorio.it: Qui andiamo a Padova. Ancora tirocini per neolaureati n Psicologia. A cercare questa volta è una associazione di categoria (affiliata a Confindustria). Non si dice altro quindi bisogna essere sicuri che ci sia un rimborso spese (“No free jobs”)
P.S. Per gli ingegneri biomedici che si sono collegati al blog: ho inserito anche ingegneria biomedica nelle mie chiavi di ricerca ... 
E’ possibile acquistare "Mi sono laureato! E adesso?" in versione e-book dal blog. Vi basta cliccare sull'immagine del libro pubblicata sulla colonna di destra della pagina che state visualizzando adesso e vi collegate con ultimabooks dove potete comprare il libro da scaricare (costa una cifra, € 7,99).Il libro cartaceo? Lo trovate nelle librerie o su Amazon, IBS, DeaStore, LibreriaUniversitaria ecc. (€ 10). 

martedì 24 gennaio 2012

COMMENTO A “CHI SI LAUREA DOPO I 28 ANNI E’ UNO SFIGATO” DI MICHEL MARTONE

I giornali di oggi ( vedi il Corriere della Sera e la Repubblica) hanno dato ampio risalto alle dichiarazioni del sottosegretario (“viceministro”) Michel Martone ed alla sua frase “Chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato”.
Premetto che, se capisco bene  da quel che ho visto su Internet, Michel Martone si è laureato presto in Università, per poi rimanerci: professore a 29 anni, di ruolo a 37 anni, scrive su giornali e riviste, ha un blog e adesso è diventato pure sottosegretario. Immagino che sia una persona capace e competente nell’ambito della esperienza professionale che ha maturato negli anni passati  e non mi interessa commentare le polemiche che pure ho visto in rete in merito alla sua indubbiamente brillante carriera.

Vorrei invece limitarmi a commentare le sue affermazioni.
Chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato” -  Detta così è una affermazione generica, superficiale che dimostra una certa qual supponenza da parte di Martone, il quale se ne è accorto  e ha poi cercato di porvi rimedio con ulteriori dichiarazioni.  Diciamo che arrivato quasi a quarant’anni e ad una posizione di governo ci si aspetterebbe da Martone, e da chiunque sia in una posizione analoga alla sua, una certa qual maggior ponderatezza in quel che dice. Come ben sappiamo ci sono molte ragioni che potrebbero giustificare il fatto che uno si laurei a 28 anni, prima tra tutte il fatto di aver  nel frattempo lavorato (ho ricontrollato il mio CV, io per esempio mi sono laureato in Giurisprudenza in otto anni ma è anche vero che ho iniziato a lavorare a 18 anni, e non perché la mia famiglia avesse realmente bisogno, ma unicamente per orgoglio, perché non volevo dover pietire dai miei dei quattrini).  Ovviamente se ti sei laureato in dieci anni perché più che a studiare e passare esami hai passato questi anni a divertirti senza problemi, happy hour, vacanze, divertimento, sport posso arrivare a condividere l’affermazione di Martone che ti dà dello sfigato (ma probabilmente, aggiungerei, sei anche un figlio di papà che nel frattempo ti ha mantenuto).
Essere secchioni è bello” – Lo scalpore, ed il fastidio, provocato dall’affermazione sui ventottenni sfigato, ha fatto sì che nessuno abbia commentato questa ulteriore affermazione di Martone. Indubbiamente se si è già deciso di percorrere una carriera universitaria probabilmente “essere secchioni è bello”. Probabilmente non è così per tutti coloro che dopo la laurea preferiscono costruirsi una carriera al di fuori dell’Università.  Nella mia esperienza (azienda settore privato) diffidavo dei neolaureati che dopo essersi  chiusi nella biblioteca dell’università si erano presi un 110 e Lode, magari con una tesi  su un argomento assolutamente teorico e oscuro e tendenzialmente preferivo chi si era laureato magari uno o due anni fuori corso, ma era andato all’estero a studiare le lingue, aveva fatto dell’associazionismo o del volontariato, oppure era riuscito ad agguantare un tirocinio curriculare o un qualche lavoro, temporaneo ma significativo. Ciò nella consapevolezza che “li fuori”, quando lavori devi “risolvere i problemi” ed applicare quello che hai studiato mettendoci del tuo. E sul lavoro, come diico nel mio libro, ci sono più problemi e domande che non libri con le risposte …….
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lunedì 23 gennaio 2012

IL COLLOQUIO DI SELEZIONE: LE DOMANDE CHE (PROBABILMENTE) TI FANNO

Ammettiamo che il Tuo CV abbia  superato la prima scrematura, battendo la concorrenza di tutti gli altro neolaureati (per merito tuo e del tuo percorso, universitario e di vita, della storia che sei riuscito a raccontare con il tuo CV, forse non un anonimo e piatto CV Europeo, ma un CV “ad hoc” che hai costruito, seguendo, magari, le indicazioni  di “Mi sono laureato! E adesso?”.

Ti chiamano (ma chiamano anche altri ….) per un colloquio di selezione. Banale: non arrivare in ritardo e vestiti in funzione di chi ti ha chiamato (se non  è una società che opera nel fashion, nelle nuove tecnologie, nell’editoria digitale, di solito giacca e cravatta per i neolaureati e completo giacca pantaloni per le neolaureate). Ma che cosa chiedono durante un colloquio di selezione? Vediamo quali domande potrebbero farti:
  • Mi racconta, in breve, il suo CV?
  • Perché ha scelto proprio quell’argomento per la tesi?
  • Perché è finito fuori corso? (ORGANIZZATI DELLE GIUSTIFICAZIONI)
  • Qual è  l’esame che le è piaciuto di più e perché? E quale invece l’esame che ha odiato (e quali sono le relative motivazioni)?
  • Ha fatto l’Erasmus? E cosa ha combinato mentre era a Barcellona a fare l’Erasmus? (ERRORE DEL CV dovevi indicare gli esami che hai fatto… )
  • Come si immagina fra cinque anni / cosa farà da grande? (EVITA DI DIRE CHE IL TUO SOGNO E’ FARE IL FLOROVIVAISTA SE STAI SOSTENENDO UN COLLOQUIO PER ESSERE ASSUNTO IN BANCA)
  • Perché hai mandato il tuo CV proprio alla nostra società? Che cosa sai della nostra società? (OVVIAMENTE PRIMA DI ESSERE ANDATO AL COLLOQUIO TI SEI DOCUMENTATO, VERO?)
  • Perché dovremmo assumere proprio lei tra tutti quelli che si sono candidati?
  • Mi dica tre suoi difetti e tre sue doti
  • Mi racconti quello che considera un suo successo personale?
  • Bravo, e adesso mi racconti di un suo clamoroso insuccesso?
  • Che cosa le dà fastidio?
  • E' una persona creativa?
  • Pensiero o azione?
  • Lavoro di gruppo o ricerca individuale, cosa preferisce? Mi spiega il perché della sua scelta?
  • Vedo dal suo CV ha un’ottima conoscenza dell’Inglese. Perfetto proprio quello che stiamo cercando. Le spiace se continuiamo il colloquio in Inglese?
  • Quali sono i suoi hobby?
  • Qual è l’ultimo libro che ha letto?
  • Mi faccia delle domande? E quali sono le domande che devi fare tu? Quelle le trovi su “Mi sono laureato! E adesso?” ………
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sabato 21 gennaio 2012

COMMENTO A: “110 E LODE? NEL CURRICULUM CONTA PIÙ DI UN ERASMUS”

Sulla pagina FB di “Mi sono laureato! E adesso” (ci andate cliccando qui a destra sopra la copertina del libro) due giorni fa ho pubblicato il link al post “110 e lode? Nel curriculum conta più di un Erasmus” pubblicato sul sito www.università.it.

 Il post, pubblicato lo scorso Ottobre, in realtà si riduce alla dichiarazione di Paolo Citterio, direttore del Gipd . Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale secondo cui “Poco importa che non si abbia conquistato un voto altissimo, se ci si laurea in tempo e se si ha un’esperienza internazionale oltre alla propria carriera universitaria”. La redattrice del post ha poi frettolosamente fatto l’equivalenza esperienza internazionale = Erasmus.  Ho condiviso il link perché in realtà il breve post di università.it  ha provocato una serie di commenti a favore o contro l’affermazione che mi sembra utile sintetizzare e commentare a mia volta:

I COMMENTI DEGLI ALTRI
  • Per vivere all’estero durante l’Erasmus  servono quattrini e se non li hai …
  • Dovrebbe contare quello che hai studiato non l’Erasmus….
  • L’Erasmus mi ha reso molto più intraprendente, è una scuola di vita …
  • Poche balle se vuoi fare l’Erasmus ci sono borse di studio e poi ci si arrangia a trovare dei lavori temporanei in loco
  • Ma che Erasmus, al 90% è uno strumento per divertirsi e trovare delle scorciatoie. L’unica cosa utile è interagire con culture diverse. Non si può paragonare ad un 110 e lode meritato di chi si è spezzato la schiena sui libri
I MIEI COMMENTI
 Condivido l’affermazione del Direttore del Gipd secondo cui una qualche esperienza internazionale è utile per il CV di un neolaureato (che non vuol dire essere stati tre mesi in vacanza all’estero, e di per sé stesso, neppure aver fatto un Erasmus). Quando mi è capitato di vedere un Erasmus su un CV (soprattutto in località divertenti, tipo Barcellona) anch’io mi sono domandato “e cosa mai avrà fatto durante l’Erasmus, studio indefesso o divertimento indefesso?”. PRIMO CONSIGLIO: nel CV non limitatevi a dire che avete fatto l’Erasmus ma, se così è stato, indicate l’eventuale Borsa di Studio che vi ha permesso di andare all’estero senza troppi problemi economici e gli esami che avete sostenuto durante l’Erasmus SECONDO CONSIGLIO Non condivido particolarmente l’enfasi sul “110 e lode meritato di chi si è spezzato la schiena sui libri”. Certamente così facendo avete ottenuto il 110 e lode ma il selezionatore inevitabilmente si chiede quanto sia ricca l’esperienza che potete portare se veniste assunti (la solita domanda: chi ho di fronte “Pico della Mirandola o uno che si è chiuso in biblioteca per cinque anni?”). Sul posto di lavoro non ci sono “libri da leggere” quanto problemi da risolvere e obiettivi da raggiungere (e per farlo non basta il 110 ma è necessario saper applicare al caso pratico quello che si è studiato sui libri e rendersi conto che non tutte le soluzioni stanno sui libri, per non parlare poi della capacità di relazionarsi con gli altri (colleghi, clienti) e di lavorare con persone con esperienze professionali e culture diverse dalle nostre…)

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domenica 15 gennaio 2012

LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO (IV)

Visto l'interesse provocato dai precedenti post dedicati alla lettera di accompagnamento, e complice una ricerca improvvisata di esempi di CV Inglesi (nel senso di CV scritti da Inglesi per una selezione in Inghilterra, non di CV scritti in Inglese ....) ho recuperato un esempio di lettera di accompagnamento, per l'appunto scritta da un Inglese per una selezione che avevo fatto anni fa in Inghilterra- In aggiunta ad esempi di CV e lettere di accompagnamento pubblicati su "Mi sono laureato! E adesso?" vi propongo qui una lettera di accompagnamento "Inglese-Inglese"
"15th January 2012
Dear  Sirs
Re: Assistant Company Solicitor
I write further to your recent advertisement in “The Lawyer”‘ ‘ in relation to the above position.  I would be most grateful if you would kindly consider me for this position.  I herewith submit  a copy of my Curriculum Vitae for your attention.
I  have been employed as a junior legal counsel by XXXXX  Limited for the last two years.   My key areas of specialisation are set out in my Curriculum Vitae.  I am applying for this post as I feel my experience and qualifications will make me a suitable candidate.
I feel qualification as a fully qualified <Italian> lawyer  will introduce added benefits to the company, its clients and the role advertised.  
I have, excellent communication and analytical skills and a good rapport with clients. 
I will like to work for a growing and forward thinking company such as yours with a solid reputation in the commercial field.   Working with a team of lawyers with an ambition to provide an efficient service is not only appealing to me, but also challenging.  I believe I will be able to make a real contribution to the services the company provides
I will be available for a further discussion of my application on  079XXXXXX.
Yours faithfully"

Ovviamente, come tutti i CV e le lettere di accompagnamento che ho pubblicato su questo blog e sul libro, questo è solo un esempio che spero possa essere utile per stimolare l'ispirazione necessaria a tutti quanti si accingono a scrivere un CV e/o una lettera di presentazione.
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giovedì 12 gennaio 2012

LE DOMANDE DI UNA NEOLAUREATA E LE MIE RISPOSTE

A margine del mio post "LA LETTERA DI PRESENTAZIONE (III)" Cecilia mi ha inviato un mail con alcune domande su CV e lettera di presentazione. Considerato che possono essere interessanti per tutti i neolaureati le ripropongo qui con le mie risposte.
LE DOMANDE
"Buongiorno dott. Bianchi,
innanzitutto grazie per il suo libro e il suo blog, molto utili a noi neolaureati!
Preparando cv e lettera di presentazione mi sono sorti dei dubbi:
- la lettera di presentazione deve essere inserita come allegato o nel corpo mail?
- ha senso indicare nelle "conoscenze informatiche", oltre agli applicativi Office, browser di navigazione (google chrome, mozilla, safari, internet explorer, ecc) e social networks?
- bisogna indicare se tirocini/lavori erano full o part time?
La ringrazio molto se vorrà rispondermi, buona giornata!"
LE RISPOSTE
Buongiorno Cecilia,
Innanzitutto grazie a Lei per le parole di apprezzamento del libro.  Venendo alle sue domande:
la lettera di presentazione deve essere inserita come allegato o nel corpo mail? Personalmente preferisco metterla in allegato per una serie di ragioni. In primo luogo la lettera di presentazione dovrebbe avere la stessa dignità “formale” del CV e con il mail hai meno impostazioni grafiche a tua disposizione che non quelle di word. Anche da un punto di vista estetico se stampi un mail o una lettera in word l’impatto di chi legge è diverso, nel senso che la lettera (almeno a me) appare a prima vista più ordinata. Se poi metti la lettera in allegato nove selezionatori su dieci la stampano e la conservano insieme al CV e non c’è il rischio che, quando gli serve, non trovino più / abbiano cancellato il mail con cui inviavi il CV.
ha senso indicare nelle "conoscenze informatiche", oltre agli applicativi Office, browser di navigazione (google chrome, mozilla, safari, internet explorer, ecc) e social networks? Dipende in cosa ti sei laureata. Per esempio se ti sei laureata in architettura  o in Ingegneria Informatica è sicuramente utile indicare nel CV che conosci i principali software professionali di quel settore. Stessa cosa se ti sei laureata in giurisprudenza e conosci / ai consultare i principali motori di ricerca / banche dati giuridiche. Se parliamo di software / applicazioni generiche, ti sei laureata in Economia e hai mandato un CV per entrare in uno Studio di Commercialisti non serve granché indicare che sai usare benissimo PhotoShop e simili. Sui social network sono perplesso (oltretutto bisognerebbe avere una bacheca ripulita da commenti / esclamazioni / resoconti troppo personali. Utile invece avere una pagina su Linkedin (nel CV puoi indicarla nelle informazioni di contatto, sotto il tuo indirizzo mail)
bisogna indicare se tirocini/lavori erano full o part time – il tirocinio, curriculare o post-laurea, è un plus nel CV è tanto più è lungo tanto più ha valore (un tirocinio di un mese non vale molto perché il tempo non è sufficiente per imparare). Perché scendere in dettagli nel CV (tirocinio part-time..) che “accorciano” la durata del tirocinio? In questoi casi evitiamo i dettagli ....
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