mercoledì 25 aprile 2012

INDAGINE SULLA FORMAZIONE DEI NEOLAUREATI ED ESIGENZE DELLE IMPRESE

Il 16 Aprile è stata presentata la prima Indagine sulla formazione dei neolaureati ed esigenze d'impresa organizzata dalla Iulm – Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano in collaborazione con Centromarca – l’Associazione Italiana dell'Industria di Marca e con la Fondazione Crui (la Fondazione della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane).
 
Per farla hanno intervistato 125 manager (Risorse Umane, Commerciale, Marketing, Finanza, Comunicazione) di aziende affiliate a Centromarca. Che cosa salta fuori? (per comodità per ogni domanda metto solo le prime quattro risposte)
 
LIVELLO DI LAUREA PREFERITO: 82,6% specialistica – 10,9% triennale – 6,5% master
FACOLTA’ PREFERITE: Le prime quattro: Economia, Ingegneria, Scienze della comunicazione, Chimica/Biologia
AREE AZIENDALI DI INGRESSO: Le prime quattro: Marketing/Comunicazione, Commerciale/vendite, Produzione/RicercaSviluppo, Finanza/Amministrazione
CANALI  UTILIZZATI PER RECLUTARE I NEOLAUREATi: i Placement Universitari, Autocandidature, Siti Web specializzati (tipo quelli che ogni tanto vi segnalo con i miei post), Società di Ricerca e Selezione
 
Vediamo invece le CARENZE dei neolaureati secondo i 125 manager intervistati: INGLESE (non abbastanza conosciuto) e SOFT SKILLS (lavorare in gruppo – Comunicare – Problem Solving e gestire il tempo).

CONCLUSIONI: E secondo i manager intervistati quali sono le ragioni della distanza tra i profili di neolaureati che le aziende cercano e i neolaureati che si presentano: quoto il testo “secondo i manager rispondenti sono principalmente da ricondurre (79,2%) ALLO SCARSO ORIENTAMENTO PRATICO DEGLI INSEGNAMENTI UNIVERSITARI
In effetti il dubbio che ci fosse questo problema era già insorto … E allora? Aspettiamo la prossima indagine che ce lo conferma? Oppure qualcuno fa qualcosa? 
Se volete consultare il report qui sotto c’è il link (sono solo 5 pagine )


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domenica 22 aprile 2012

DOMANDA DI MATTEO: LA DIFFERENZA, FATTA E DALLE AZIENDE IN SELEZIONE DI CURRICULUM, PUÒ ESSERE GIUSTIFICATA SOLO DAL NOME E DALLA STORIA DI UNA UNIVERSITÀ SENZA VERIFICARE L'ATTUALE PREPARAZIONE DEI LAUREATI?

Premessa: sicuramente chi assume cerca di verificare la preparazione del neolaureato / della neolaureata che ha di fronte, a prescindere dal fatto che si sia laureato/a in questa o quell’Università (e, come ho scritto su “Mi sono laureato!  E adesso?”, cercano di valutarti “a 360 gradi”, quindi preparazione, carattere, personalità, interessi).

Quanto conta essersi laureati in una certa Università anziché in un’altra? Qualche sede Universitaria sicuramente il selezionatore la nota più di altre; solo per rendere l’idea e per fare degli esempi di “notorietà” e non per fare delle classifiche,  citiamo la Bocconi, la Luiss o il Politecnico di Torino, ma non credo che i candidati vengano scelti solo ed esclusivamente perché vengono da un’università piuttosto che da un’altra. Per carità come ci sono aziende e studi che selezionano solo neolaureati con 110 e Lode (ma sono relativamente poche) ci saranno anche quelle che, per una qualche personale idiosincrasia, assumono solo Laureati in Bocconi, a prescindere da preparazione, carattere, personalità, interessi ecc.. Semmai il discorso va visto in un’ottica diversa, ovvero ci sono certamente Università che preparano meglio i loro studenti e consentono loro di fare una miglior figura in sede di colloqui.
Fatti forse salvi i casi di diplomi di laurea iperspecialistici che potete prendere in relativamente  poche sedi universitarie, per cui il selezionatore probabilmente ha una qualche idea  in merito del diverso “peso” di una laurea presa qui piuttosto che là. generalmente per un selezionatore è ben difficile avere un’idea chiara del diverso valore di ognuna delle tante (magari decine) di sedi universitarie dove ci si può laureare un Economia, in Giurisprudenza, in Ingegneria, in Scienza della Comunicazione, in Matematica, Fisica, Architettura ecc.  ecc.
Tenete conto che spesso il primo selezionatore (società di recruitment  - selezionatore della Direzione del Personale) per lavoro seleziona indistintamente neolaureati di tutti i generi e quindi ben difficilmente ha le conoscenze per comprendere le eventuali diversità tra una sede universitaria e l’altra. Se parliamo delle lauree più diffuse, anche il capo funzionale, quello che assume, spesso si trova in una situazione non molto diversa.   E allora si finisce per guardare il CV e poi alzare lo sguardo e guardare in faccia il candidato / la candidata per capire chi ci sta davanti  ……..

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sabato 21 aprile 2012

DOMANDA DI ANONIMO: MI SONO LAUREATO E ADESSO COSA FACCIO? (II PARTE)

Nella prima parte di questo post ho cercato di delineare i primi passi che il neolaureato deve fare nel predisporre il suo personale business plan per entrare nel mondo del lavoro: Market Intelligence e Target Setting.
In estrema sintesi, fermati e pensa per tutto il tempo necessario al percorso di carriera, che vorresti fare, verifica quanto il percorso di carriera che ti sei immaginato sia compatibile con l’appetibilità contingente della laurea che ti sei guadagnato. Cerca di informarti: leggi, magari il libro che ho scritto, Mi sono laureato! E adesso?, o vai su Internet e cerca di capire come muoverti,  vai a dare un’occhiata al Job Placement della tua Università, vai sul sito di Alma Laurea e guardati l’ultimo rapporto sullo stato occupazionale
Se concludi che le prospettive siano scarse (“le lauree deboli”) valuta la possibilità di re-indirizzare la tua ricerca di un posto di lavoro e di una crescita professionale

ESEMPIO: Ti sei laureato in Letteratura Bizantina  (è un esempio ….) e ti rendi conto che le ricerche di neolaureati in letteratura bizantina negli ultimi tre anni sono state pari a 0?. Più genericamente hai una laurea umanistica (quelle che alla radio ho sentito definire “lauree deboli”) e ti rendo  conto che il tasso di prima occupazione dei neolaureati della tua facoltà (visti anche i tempi e la recessione) è bassissimo? Scoraggiarsi non serve a niente  e comunque la laurea ti ha dato un bagaglio culturale che ti rimarrà per tutta la vita. Poi ci vuole un lavoro ….

SUGGERIMENTO: fare un Master (di quelli buoni, operativi, con docenti che nella vita praticano quello che ti insegnano) che ti faccia acquisire una professionalità in un ambito diverso da quello che ti sei laureato (esempio Master in Gestione Risorse Umane + Master in Marketing e Comunicazione) così da crearti una “professionalità aggiuntiva” da spendere insieme ed in aggiunta alla tua Laurea. Per fare un esempio, come ricordo spesso ai neolaureati in Giurisprudenza, in Inghilterra per fare l’avvocato (“solicitor”) basta una laurea qualsiasi anche non in legge, basta fare due anni di scuola post-laurea, passare l’esame e voilà sei un solicitor (anche se magari ti eri laureato in chimica o in letteratura bizantina). Oltretutto se nel Master ti fai notare e i docenti lavorano nel settore di cui sono stati chiamati a parlare magari il Master diventa una specie di Ufficio di Collocamento alternativo.

E POI? E poi la solita trafila, il CV per vincere la concorrenza, la ricerca delle opportunità di lavoro (il terzo post  di questa serie lo dedicherò ai siti internet che è il caso di consultare periodicamente / a cui iscriversi), i colloqui di selezione e prima d farli cerchiamo di capire come di affrontano, e poi ancora CV e ancora colloqui, alla ricerca del primo lavoro (o di un tirocinio serio che ti permetta di rispondere agli annunci che cercano “(neo)laureati con un minimo di esperienza …….).


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lunedì 16 aprile 2012

PERCHE' "MI SONO LAUREATO! E ADESSO?"

Ho cominciato l’avventura di questo blog quando è uscito in libreria il mio libro “Mi sono laureato! E adesso?”. In realtà poi il blog ormai vive di vita propria, anche alimentato dalle domande che mi arrivano dai lettori.

Ma perché ho scritto “Mi sono laureato! E adesso?”? Come ho spesso  ho raccontato nelle presentazioni che ho fatto in tante Università il libro l’ho scritto di getto, in un mese e mezzo, e l’ho scritto non solo con la testa ma anche “con la pancia”, perché era frustrante toccare con mano la sproporzione tra i tanti candidati brillanti rispetto alla disponibilità di offerte per entrare nel mondo del lavoro, di cui apparentemente i neolaureati conoscevano poco o niente (doppia frustrazione).

E che cosa racconto nel libro? Quello che dovrebbe fare un neolaureato alla ricerca della prima opportunità di lavoro (senza dimenticare di tentare di spiegare il punto di vista di quelli che stanno dall’altra parte, il selezionatore / la selezionatrice, che devono “divinare” chi  convocare per un colloquio di selezione, scegliendo I candidati  tra le decine di CV che ci si ritrova sulla scrivania….) Per quelli che non l’anno ancora letto e per i nuovi “mi piace” della pagina FB ripropongo il sommario (così vi fate un’idea)

 CAPITOLO I – 110 E LODE E POI?   

1.     ALLA CONQUISTA DELLA LAUREA          
2.     E ADESSO CHE L’HO CONQUISTATA CHE CI FACCIO DELLA LAUREA?          
3.     ALLA RICERCA DI UN LAVORO: TI SERVE UN CV 
4.     E COSA SI SCRIVE IN UN CV?  
5.     MA A CHE COSA SERVE UN CURRICULUM VITAE?
6.     A PROPOSITO DI QUELLI CHE RICEVONO IL TUO CURRICULUM VITAE
7.     MA CHE COSA TI ASPETTA VERAMENTE DOPO L’UNIVERSITÀ? LE PROSPETTIVE DI INSERIMENTO DEI NEO-LAUREATI NEL MONDO DEL LAVORO 

CAPITOLO II – I CONTENUTI DEL CURRICULUM         
8.         I CONTENUTI DEL CV: SINTESI E SOMMARIO   
9.         IL FORMAT DA UTILIZZARE NELLA REDAZIONE DEL CURRICULUM: CURRICULUM EUROPEO V. CURRICULUM “AD HOC”            
10.       E ADESSO CHE HO IL CURRICULUM, A CHI LO MANDO?               
11.       LE OPPORTUNITÀ CHE TI OFFRE INTERNET   
12.       LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO  

CAPITOLO III – A PROPOSITO DI MASTER DI ALTA FORMAZIONE POST-LAUREA E TIROCINI FORMATIVI  
13.           E ADESSO CHE HO SPEDITO IL CV CHE FACCIO? E SE INTANTO PARTECIPASSI AD UN MASTER POST-UNIVERSITARIO?        
14.           E SE INVECE MI PROPONGONO UN TIROCINIO FORMATIVO? 
15.           E SE DOVESSI SCEGLIERE TRA UN MASTER ED UNO STAGE COSA SCELGO?               

CAPITOLO IV – E FINALMENTE … IL COLLOQUIO DI SELEZIONE          
16.           E CHI MI RITROVO DAVANTI AL COLLOQUIO DI SELEZIONE?   
17.           COME PREPARARSI AL COLLOQUIO DI SELEZIONE   
18.           LE DOMANDE DA FARE (E QUELLE DA NON FARE..)   
19.           LE DOMANDE CHE IL SELEZIONATORE POTREBBE FARE A TE.               
20.           COME GIUDICARE SE IL POSTO DI LAVORO FA VERAMENTE PER TE?  

CAPITOLO V – MODELLI DI CURRICULUM E DI LETTERE DI ACCOMPAGNAMENTO          

21.           CV EUROPASS V. CURRICULUM “AD HOC” (ITALIANO INGLESE)             
21.1.        ESEMPI DI LETTERE DI ACCOMPAGNAMENTO            

I SITI WEB CITATI NEL TESTO         


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SUL WEB A CACCIA DI STAGE E DI OPPORTUNITA'

Un paio di segnalazioni  per tutti i laueandi / neolaureati che stanno cercando di entrare nel mondo del lavoro:
STAGE/TIROCINI:
Potete trovare delle offerte sul sito di SportelloStage (vedi il link più sotto). Andate a sinistra in alto su “AREA CANDIDATO” cliccate su “consulta le offerte” e dai un’occhiata (ci sono offerte  per giovani, quindi non solo universitari ma anche diplomati). Potete anche effettuare  delle ricerche (Provincia, Area di Interesse e parola chiave) e registrarvi per avere la loro newsletter.  


 Altri stage li offrono Barilla, quindi Parma,11 stage in area Produzione, Finanza, Legale, Marketing e Logistica ) e Federal Mogul, a Cuorgnè-Torino.. Lo si legge nella newsletter di job meeting che potete ricevere per mail  se vi siete registrati (e anche in questo caso il consiglio è di registrarsi). Qui sotto il link di job meeting




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sabato 14 aprile 2012

DOMANDA (MIA): MA PERCHE' LA REGIONE LOMBARDIA HA DELIBERATO CHE I TIROCINI POST-LAUREA SIANO GRATUITI? QUALE E' LA LOGICA ADOTTATA DA FORMIGONI E DA ROSSONI, IL SUO ASSESSORE AL LAVORO?

Come sanno quelli che hanno letto "Mi sono laureato! E adesso?" e/o che frequentano questo blog, io ho sempre sostenuto l'utilità di stage/  tirocini extra-curriculari, quelli post-laurea, a condizione che rientrassero tra quelli che ho definito gli stage buoni (durata sufficiente per acquisire esperienza, 12 mesi, rimborsi spese adeguati, il mio standard sarebbe 800-1000 Euro mese, con qualcuno che ti segue sul serio).

Per contro sono sempre stato ben conscio che gli ultimi anni hanno registrato una massa enorme, preponderante, di "stage cattivi", gratuiti, dove imparavi poco o niente, uscito uno stagista se ne prende un altro, e via di seguito, praticamente "lavoro nero", poco qualificato e spesso per nulla qualificante, e sovente mi sono mi sono mangiato il fegato vedendo che i Ministri competenti (ricordo un'intervista con Giorgia Meloni, Ministro alla Gioventù del precedente governo che mi aveva fatto particolarmente innervosire) non prendevano l'unica decisione che avrebbe potuto porre fine all'uso spregiudicato e furbastro dei tirocini post laurea: imporre per legge l'obbligo di un rimborso mensile minimo.

Mi aveva fatto quindi piacere leggere le ripetute dichiarazioni della Fornero (chiedo scusa, del Ministro Fornero) che a più riprese aveva ribadito che gli stage post laurea non avrebbero più potuto essere gratuiti. Tutto bene dunque? Mica tanto. La novità è che devono essere le singole Regioni a legiferare in merito agli stage / tirocini post laurea (il che vorrebbe dire che ogni Regione si fa la "sua" normativa, aggiungendo casino ed incertezza ad un mondo del lavoro che per i giovani è già abbastanza incasinato ed incerto

 E intanto che cosa accade? Un tot di Regioni hanno altro da fare (e quindi chissà quando legifereranno sui tirocini).La Toscana e l'Abruzzo hanno fatto la loro brava legge ed hanno fissato, rispettivamente, un rimborso minimo di 500 e 600 Euro al mese per gli stage post-laurea. Che cosa ha fatto la Lombardia? Gli stage post laurea? "A gratis" e non solo: mentre la Legge 196/1997 prevedeva che gli stagisti non potessero essere più del 10% dei lavoratori dipendenti (con contratto a tempo indeterminato)) la nuova legge della Regione Lombarda consente di conteggiare anche i lavoratori a tempo determinato, così da aumentare il numero di stagisti / tirocinanti che le aziende lombarde possono "reclutare" gratuitamente.

Ricordo che nel 2010 sono stati stimati più di 500.00 stage post-laurea di cui il 52% gratuiti (quelli che io chiamo stage cattivi).

E quindi Gentile Presidente e gentile Assessore della Giunta Regionale Lombarda la domanda sorge spontanea:   è questo il modo di lottare contro il precariato e di tutelare i giovani neolaureati che a fatica cercano di entrare nel mondo del lavoro?

Il blogger sempre più amareggiato.

© riproduzione riservata

venerdì 13 aprile 2012

DOMANDA: MA QUANTO GUADAGNA UN CFO - CHIEF FINANCIAL OFFICER?

E' vero che di questi tempi per un neolaureato è difficile trovare lavoro ma è anche giusto cercare di ipotizzare un percorso di carriera per capire che tipo di futuro potremmo immaginarci.
E così qualcuno ha postato la domanda: "Ma quanto guadagna un CFO?" (acronimo per Chief Financial Officer ovvero il Direttore Finanziario di una Società).  Come credo di aver già scritto in un paio di post che ho pubblicato nei 18 mesi di vita di questo posto la cosa migliore per farvi un'idea di quello che potrebbe essere il vostro stipendio tra 8 - 10 anni è quella di andare sul sito della Michael Page International che pubblica dei Salary Survey non solo su chi, in azienda, lavora nel settore amministrativo ma anche in altri settori che ritroviamo nella grande società.
Ad ogni buon conto lo stipendio di un CFO varia in base agli anni di esperienza ed alle dimensioni dell'azienda. I dati di Michael Page sono i seguenti:
8-12 anni esperienza RAL minima 70.000 RAL massima 120.000 Euro
più di 13 anni esperienza RAL: da 110.000 a più di 150.000 Euro


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martedì 10 aprile 2012

PER LAUREANDI, NEOLAUREATI E LAUREATI GIURISPRUDENZA CHE SI INTERESSANO DI CONTRATTI INTERNAZIONALI / DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE

Da oggi è operativo il mio sito web dedicato alla pratica dei contratti internazionali (uno dei mieo interessi professionali. Ci potete arrivare da FB (la pagina ovviamente si chiama "contratti internazionali"), auspicabilmente cliccando !mi piace", o direttamente al link qui sotto.

Di cosa scrivo nel sito 1. Clausole contrattuali - Commento le clausole che possiamo trovare nei tipi più comuni di contratti internazionali (a cosa servono, quando si usano e per ognuna con esempi veri in Inglese con traduzione in Italiano), 2. novità normative e giurisprudenziali  straniere che possano interessare a chi si occupa di contratti internazionali, 3. normativa antitrust UE e 4. le mie personali recensioni di libri, Italiani e non, dedicati ai contratti internazionali. Considerato che le tecniche di redazione dei contratti internazionali sono largamente influenzate dalle drafting tecniques anglo-sassoni spesso si parla di Common Law v. Civil Law.

Marco Bianchi

lunedì 9 aprile 2012

LA DOMANDA DI FEDERICO: COME SI TROVA UN MASTER POST UNIVERSITARIO DI BUON LIVELLO?

La domanda di Federico (nome di fantasia) riguarda i Master. Federico al termine dell’Università intende svolgerne uno e possibilmente di buon livello. Ma come lo si trova un Master “di buon livello”?
Non sono in grado di valutare singoli Master, come mi aveva chiesto di fare Federico, ma posso suggerire dei criteri di valutazione e fare un discorso più generale
·         La qualità di un Master non è necessariamente garantita dal nome dell’Ente / Società che lo organizza.
·         Al contrario la qualità di un Master è direttamente funzionale alla qualità dei relatori.
·         Come si valuta la qualità dei relatori? Io direi pochi professori e tanti manager / professionisti che lavorano nel settore e quindi raccontano la pratica e non solo la teoria/la dottrina (quella l’abbiamo già assorbita in Università ….) (i Master “buoni” di cui parlo nel libro….). Quindi è utile sapere in anticipo in anticipo chi sono i relatori e se già non lo conosciamo cercare di capire su Internet chi sono.
·         L’esistenza di un Comitato Scientifico con nomi conosciuti non è necessariamente determinante, soprattutto se i suoi membri NON sono relatori.
·         Come si valuta la qualità di un Master? Anche dal fatto che alla fine offra / garantisca degli stage presso aziende / studi professionali (stage "buono" con rimborso spese)
·         Non farei un Master organizzato da Enti semisconosciuti, se non dopo essermi documentato in maniera molto approfondita, tipo (i nomi sono inventati)” “Scuola di Alta Formazione di Pescasseroli” “Accademia Internazionale di Alto Management”) anche perché non fanno un grande effetto sul CV.


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venerdì 6 aprile 2012

LAUREANDI IN GIURISPRUDENZA: MA LO SAPEVATE CHE LA CAMERA DI COMMERCIO INTERNAZIONALE OFFRE DEGLI STAGE A PARIGI?

Volete andare all'estero? Vi interessano gli Arbitrati in particolar modo quelli internazionali? Volete mettere alla prova le vostre capacità nel marketing e nella comunicazione?

Non so quanti neolaureati in Giurisprudenza ne siano al corrente ma la Camera di Commercio Internazionale offre dei tirocini a Parigi ed Hong-Kong. Da quel che vedo cercano universitari non ancora laureati (i neolaureati che non siano iscritti a un qualche "educational programme" non sono ammessi). Ho trovato le informazioni sul sito della CCI (qui sotto il link) anche se non mi sono sembrate sempre chiarissime:

http://www.iccwbo.org/court/arbitration/id4430/index.html

Comunque qui i dati essenziali:
DURATA DEL TIROCINIO: Da due a sei mesi a seconda dello stage
RIMBORSO SPESE: "Internships at ICC are unremunerated. Interns are however given a compensatory bonus in accordance with French law" (ma questo credo valga soltanto per gli stage a Parigi)
CONOSCENZA DELLE LINGUE: Inglese/Francese (con ulteriore apprezzamento per chi sa altre lingue, a seconda degli stage, Spagnolo/Portoghese/Una Lingua Asiatica)
COMPLICAZIONE: Per accedere agli stage occorre che esista una Convenzione tra la CCI e la vostra Università (e semprechè già non esista, probabilmente toccherebbe a voi organizzare la cosa .......)

Ovviamente lo stage non è assolutamenteeee finalizzato ad un impiego in pianta stabile. Direi però che fa CV (anche se immagino che ci saranno valangate di candidati da mezza Europa ...). Se però non si tenta ......


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mercoledì 4 aprile 2012

LE DOMANDE DI ELENA (II) QUALI MANSIONI SI SVOLGONO NELLA DIREZIONE HUMAN RESOURCES

La funzione del Personale (ma oggi il termine “politically correct” è Human Resources)  è una funzione di staff. Normalmente dipende dall’Amministratore Delegato.

Non mi stanco mai di ricordare che HR è forse l’unica funzione aziendale che non ha un’unica “laureadi riferimento”, e in effetti il background universitario degli HR che ho conosciuto era il più vario.

Detto questo le responsabilità di HR sono le più varie. Ipersintetizzando:

  • gestire il settore paghe e contributi (se non è esternalizzato a una società esterna)
  • (contribuire a) definire le politiche retributive dell’azienda e le politiche premianti (bonus / avanzamenti di carriera) d’intesa con i responsabili delle singoleFunzioni / Direzioni / Uffici / Dipartimenti / Enti della società
  • gestire la selezione del personale (d’intesa con l’Ente aziendale committente)
  • definire le modifiche e l’aggiornamento della struttura organizzazione aziendale e sovrintendere alla definizione delleresponsabilità delle singole Funzioni / Direzioni / Enti / Dipartimenti dell’azienda
  • gestire le questioni giuslavoristiche (applicazione contratti collettivi, rapporti con il sindacato, in alcune società ma non in tutte gestire le cause davanti la magistratura del lavoro)
© riproduzione riservata

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martedì 3 aprile 2012

ASSOCIAZIONE ADAPT- CACCIA AL TESORO: L'ACCESSO (IMPOSSIBILE) AI CURRICULA DI STUDENTI E LAUREATI

In un recente post mi domandavo se l'Università prepara i giovani al mondo del lavoro (per dirla elegantemente diciamo che c'erano molti dubbi, corroborati anche da qualche commento che ho ricevuto sulla pagina FB di "Mi sono laureato! E adesso?").

Navigando su internet ho scoperto per caso un articolo dal titolo "L'accesso (impossibile) ai curricula di studenti e laureati" curato dall'Associazione Adapt, ("associazione senza fini di lucro, fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere, in una ottica internazionale e comparata, studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro. Il nostro obiettivo è promuovere un modo nuovo di “fare Università”, costruendo stabili relazioni e avviando interscambi tra sedi della alta formazione, mondo associativo, istituzioni e imprese"). Il link all'articolo è qui sotto.

http://www.bollettinoadapt.it/acm-on-line/Home/docCatRassegnastampa.1464.1.30.4.html

In estrema sintesi la storia è questa:

- La Legge 15 luglio 2011 n.111 (la Finanziaria 2011) all'art.29 prevede che le Università siano autorizzate allo svolgimento di attività di intermediazione alla stregua di una qualsiasi agenzia per il lavoro (tipo agenzie per il lavoro interinale e centri per l'impiego). L'idea era quella di favorire un maggior rapporto di collaborazione tra Università e Imprese che cercano. Personalmente penso che sia stata un'idea un po' peregrina in quano non credo che basti un Decreto, ma comunque ....

- C'è però una condizione. per farlo: le Università devono rendere pubblici e gratuitamente accessibili sui loro siri i CV degli studenti dalla data di immatricolazione (?) e fino a 12 mesi della laurea. Anche questa probabilmente era una inizativa velleitaria perchè di CV in giro ce ne sono tantissimi comunque ........
CHE COSA E' ACCADUTO, QUANTE UNIVERSITA' OGGI METTONO IN LINEA GRATUITAMENTE I CV DEI NEOLAUREATI?
Da quanto scrive Adapt, che ha verificato con l'aiuto di Bachelor (a cui ho già dedicato dei post) soltanto il 35% delle Università consente l'accesso ai CV degli Universitari. Oltre la metà delle Universotà consente alle aziende di accedere al CV degli studenti soltanto A PAGAMENTO! Se vi linkate al report di Adapt vedete i due elenchi ...

Come ho detto magari l'iniziativa era  velleitaria, ma comunque non capisco: c'è una legge e magari c'è anche una società che chiede all'Università dei CV perchè magari vorrebbe assumere. Cosa fa l'Università? Controlla che la società richiedente abbia intenzione serie e non sia una di quelle che cercano di rifilarti degli stage gratuiti? No chiede dei quattrini. Come si dice a poker PAGARE PER VEDERE

 Se vi linkate al report di Adapt vedete i due elenchi ...


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