domenica 29 aprile 2018

MA L'UNIVERSITÀ PREPARA AL MONDO DEL LAVORO?



E la domanda, che già ho visto girare su altri siti e pagine FB è arrivata anche qui. Fatte le dovute eccezioni per singole sedi Universitarie che sicuramente cercano di farlo, dubito assai che l'"Istituzione Università" ci prepari al mondo del lavoro (o a quello che ne rimane nell'attuale situazione economica).  

Ricordo ancora tre o quattro anni fa l'arrabbiatura che mi sono preso quando sulla prima pagina del Sole 24 Ore ho letto l'intervista ad un Magnifico Rettore che con tutta tranquillità diceva che "non è un compito dell'Università preparare i giovani al mondo del lavoro, quanto piuttosto fornirli di conoscenze". Affascinante affermazione: l'Università come una "Torre d'Avorio" affascinante per chi ci sta dentro, ma quando poi sei fuori  .....

Iscriversi all'Università perché si ha sete di conoscenza? Perché no. Ma è anche vero che la stragrande maggioranza degli universitari ambirebbe anche ad acquisire delle conoscenze non per finalità meramente culturali ma anche per costruirsi un futuro (necessariamente anche lavorativo), proprio sulla base di quanto si è appreso in Università. Ma allora bisognerebbe che oltre alle conoscenze l'Università ci trasmettesse non soltanto "la Conoscenza" ma anche le competenze per applicarla alla pratica professionale. Teoria e pratica in Università dovrebbero andare a braccetto (con buona pace delle convinzioni del Magnifico Rettore di cui sopra …).

Non che qualche “colpa” non l’abbiano anche gli universitari che troppo spesso limitano il loro orizzonte al solo momento della laurea.  E dopo? In realtà bisogna pensare al “dopo” quando si è ancora in università e cercare di costruirsi un percorso in qualche modo spendible usciti dall'Università: tirocini curriculari, esami complementari scelti non tanto perché li preparate in due settimane o perché il prof. da trenta a tutti ma piuttosto perché riguardano materie la cui conoscenza è comunque funzionale all'attività lavorativa che vi piacerebbe svolgere dopo esservi laureati  ….

© marco bianchi 2018 – riproduzione riservata

"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua …. Manuale di sopravvivenza per neolaureati alla ricerca del primo lavoro; Curriculum Vitae, Master, Tirocini e colloqui di selezione” è la seconda edizione, rivista ed aggiornata, di “Mi sono laureato! E adesso?” pubblicata nel 2010 da Vallardi.

Il libro si può acquistare solo sui principali bookstore (basta cliccare sui link ad alcuni siti di librerie on line qui accanto). Versione cartacea e e-book le trovate su Amazon, Streetlib, Libreria universitaria, IBS e la Feltrinelli. Solo l’e-book su Hoepli, Mondadori,  Kobo, Mondadori, libreriabook.it e ebooklife.it.  Costo? 14,99 la versione cartacea e 10,99 l’epub.

sabato 10 marzo 2018

COLLOQUI DI SELEZIONE: DOMANDA: MA PERCHÉ' HA MANDATO IL SUO CV PROPRIO A NOI?



Durante il colloquio di selezione probabilmente è questa una domanda che ti faranno “Perché noi?” ovvero “Perché a mandato il suo CV a noi? Perché le interessa lavorare da noi?”. Sembra scontata come domanda eppure tante volte mi sono sentito rispondere con dei balbettii oppure con delle banalità improvvisate al momento. Attenzione alla risposta “Ho visitato il vostro sito web e la vostra mi è sembrata una società interessante”.

Tale risposta va benissimo se effettivamente nel vostro CV ci sono delle conoscenze o delle competenze che sono direttamente funzionali all’attività svolta dal potenziale datore di lavoro che vi sta intervistando. Un poco meno bene se, presi alla sprovvista, è la prima cosa che vi è venuta in mente, tanto più se al sito web avete dato solo un’occhiata superficiale. Ciò in quanto immediatamente l’intervistatore / l’intervistatrice vi chiede “Bene che cosa del nostro sito web l’ha spinta a inviarci il suo CV?”.

Sembra incredibile ma alcuni giorni ho visto su LinkedIn un selezionatore che tra l’imbufalito e lo sconfortato commentava che, quando faceva tale domanda, la risposta più comune era il silenzio.

Ad un colloquio di selezione non ci si va “tanto per vedere”. Bisogna prepararsi in primo luogo riesaminando il nostro CV per capire quali potrebbero essere le curiosità, e quindi le domande, che la sua lettura potrebbe suggerire al selezionatore di turno per poi identificare le nostre possibili risposte. 

Ma il CV è soltanto il nostro passato.  La domanda “Perché a mandato il suo CV a noi? In un certo senso è rivolta al futuro e il tuo CV non necessariamente ti aiuta a dare una risposta alla domanda.

E il sito web? Cosa rispondo al selezionatore? Io dal sito web del potenziale datore di lavoro (e da internet più in generale) cercherei di capire:
- I prodotti / i servizi venduti
- I brand controllati
- la localizzazione (operano solo in Italia o anche in Europa o nel mondo)
- i concorrenti, le rispettive quote di Mercato o i risultati economici.
Comunque ragazzi tutto fuorché non saper e rispondere alla domanda “Perché noi?” (e no, rispondere con sincerità “sa, sto provando un po’ con tutti” non ti fa guadagnare punti …).

© marco bianchi – riproduzione riservata 2018

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"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua Manuale di sopravvivenza per neolaureati alla ricerca del primo lavoro; Curriculum Vitae, Master, Tirocini e colloqui di selezione” è la seconda edizione, rivista ed aggiornata, di “Mi sono laureato! E adesso?” pubblicata nel 2010 da Vallardi.

La nuova edizione del libro può essere acquistata sui principali bookstore in versione cartacea ed e-book. La versione cartacea la trovate sui siti amazon.it, stores.streetlib.com e libreria universitaria.it. L’e-book sui siti di amazon, streetlib, libreria universitaria, la feltrinelli, hoepli, kobo, mondadori, libreriabook.it,  e ebooklife.it. Costo? 14,99 la versione cartacea e 10,99 l’epub.




lunedì 12 febbraio 2018

MI SONO LAUREATO! E ADESSO?


Le recensioni di chi ha letto la prima edizione del mio libro

“Lettura piacevole.
Acquistato per curiosità. Ricco di utilità e consigli.
Mi ha portato fortuna, dopo due mesi dalla laurea ho trovato lavoro. Chissà, forse proprio grazie a questi consigli... (Francesco Recensione su Amazon.it))

“Gentile Sig. Bianchi,
Ho appena scoperto il suo blog e lo sto trovando molto utile dato che terminati gli studi i dubbi su cosa fare ora sono tanti e purtroppo la mia università non offre servizi di orientamento post-laurea. La ringrazio per la disponibilità e per i consigli che offre tramite il suo blog.”

“Gentile Marco Bianchi,
sono una giovane neolaureata e desidero innanzitutto ringraziarla per "Mi sono laureato, e adesso?", che ho trovato davvero scritto ad hoc per i neolaureati, ricco di esempi utili e soprattutto chiaro e concreto (fantastiche la citazioni delle riflessioni dei selezionatori di personale!).”

“Egregio avvocato,
Ho scoperto da poco il suo blog "mi sono laureato e adesso" ed acquistato il suo libro omonimo trovandoli veramente molto utili per me e per gli studenti in generale che si domandano come comportarsi nel mondo "reale" una volta terminati gli studi. La ringrazio soprattutto per l'aiuto e l'impegno che lei offre a tutti i laureati e laureandi.”

«Un libro ottimo per chi ha appena concluso gli studi universitari, il libro fornisce tutte le indicazioni utili e necessarie per iniziare ad affrontare il mondo del lavoro. L'autore guida il lettore nella redazione del curriculum e dispensa preziosissimi consigli per affrontare nel miglior modo possibile i colloqui.» (G. Recensione su Amazon.it)

"gentile dottore, mi accingo ora a leggere il suo libro: come da promessa, se mi piacerà, avrò premura di regalarlo (perché, come le dicevo a Trieste, solo i manuali si acquistano). Ancora complimenti per la presentazione di martedì, che ho trovato di grande e preziosa ispirazione.
Cordialmente, Giovanni"

“Il manuale ideale, pieno di esempi e consigli, concreto e facile da leggere. Curriculun ad hoc CV Europass, le domande dei colloqui di selezione, gli stage buoni e quelli cattivi, quello che i selezionatori si domandano leggendo un CV” (Gran Lettore Recensione su Amazon.it)

“Sono A., ci siamo incontrati alla sua presentazione presso la Facoltà di Giurisprudenza di Torino. Il giorno dopo l'incontro son andata dritta dritta in libreria a prendere il suo libro e ho rivisto tutto il mio Cv secondo le sue indicazioni”. Oggi ho firmato il progetto formativo per uno stage in……! Inizio a settembre e sono felicissima! Vorrei condividere questo risultato con lei perché grazie ai suoi consigli sono riuscita a superare l'impasse iniziale e gestito i colloqui di gruppo e individuali senza troppo stress. Mi son accorta di aver smesso di pensare esclusivamente a ciò che ho fatto e iniziato a immaginare il lavoro che voglio fare e la strada che voglio percorrere! Ed ora, è arrivato il momento di mettersi in gioco! Grazie! Le auguro buone vacanze, Con i migliori saluti, A."

Egregio Avv. Marco Bianchi,
Il suo blog, nonostante la crisi economica porti alla sfiducia più totale, serve come il pane proprio per dare almeno un briciolo di speranza a studenti e laureati che sarebbero altrimenti quasi completamente lasciati a se stessi. Ci sono molti libri che offrono soluzioni miracolose per un “lavoro assicurato” e comprando il suo inizialmente ho pensato fosse uno di quei libri, ma dopo la lettura mi sono piacevolmente ricreduto. In ogni caso sul futuro mi sento ottimista, ma forse c’è anche un po’ di ingenuità da parte mia per il fatto che comunque non ho ancora vissuto sulla mia pelle la fase di ricerca del lavoro vero e proprio…Grazie ancora per la disponibilità. Cordiali saluti. Luca”

“Buongiorno dott. Bianchi,
Innanzitutto grazie per il suo libro e il suo blog, molto utili a noi neolaureati! ............ Cecilia”

“E' stato molto utile e la ringrazio, oltre che farle i complimenti per il libro e per il blog che ritengo essere uno strumento molto importante soprattutto per noi neolaureati e in generale per tutti i lavoratori. Matteo”

“Ho scoperto recentemente il suo blog, ho 25 anni e mi sto per laureare in Economia Aziendale.
Innanzitutto, la ringrazio per rivolgersi a noi giovani con un linguaggio sincero e diretto, privo di quei formalismi che spesso impediscono la comunicazione tra generazioni. Le persone con cui abbiamo quotidianamente a che fare sono in gran parte accademici che molto spesso, purtroppo, non sono disposti a raccontarci in maniera schietta cosa succede là fuori. Forse, nemmeno loro lo sanno. Dunque, preferiscono semplicemente fare il loro lavoro, ovvero fare scienza e divulgarla. Federico”

“Da leggere Libro letto in 3 ore! pratico e scorrevole, la lettura risulta utile (per evitare errori nella redazione del CV e nel momento del colloquio) ed a tratti divertente!” (Laura C. Recensione su Amazon.it)

"leggendo il libro mi sono accorta che il messaggio e i consigli contenuti risulterebbero ancora più efficaci se letti DURANTE il corso di studi; la sua trattazione insiste molto sul fatto che molti neolaureati arrivano impreparati (sia per le competenze linguistiche che per le esperienze professionali) al dopo laurea, dovrebbe scrivere una sorta di "spin-off" (mi sono iscritto! E adesso?) proprio per colmare questo gap e far capire agli studenti universitari che durante il proprio percorso accademico non è sufficiente fare gli esami. Francesca”

"Posso dire che questo libro è molto istruttivo anche se a volte demoralizzante ma grazie a Marco Bianchi per averlo scritto. Martina”

“Manuale che si legge d' un fiato, concreto, con utili pratici consigli. Offre l’opportunità di proporsi con un curriculum personalizzato che evidenzi al selezionatore le proprie unicità (mariap, recensione su Amazon.it)

“Buonasera Dott. Bianchi, sono P., neolaureata in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere in dicembre: Le scrivo per ringraziarLa! Infatti, grazie alla lettura del suo prezioso libro, ho acquisito gli strumenti giusti per rivoluzionare il mio CV ed inviare una lettera di accompagnamento ben scritta all'ufficio Risorse Umane di …. e ad ottenere il posto dopo aver affrontato cinque colloqui praticamente con tutti i componenti dell'ufficio! Sicuramente il posto me lo sono guadagnato grazie ai miei requisiti, che però ho saputo vendere al meglio grazie ai suoi consigli! È stato davvero divertente leggere il suo libro: e poi, spendendo 10€, ne ho guadagnato un posto di lavoro!  ... Conviene! Dovrebbe diventare parte di un "kit di sopravvivenza al mondo del lavoro" da consegnare insieme all'attestato di laurea!”

“Un insieme di consigli davvero utile, non solo per la preparazione di un Curriculum efficace, ma anche per prepararsi ai colloqui pre assunzione.” (Michele Recensione su Amazon.it)

“Salve, sono anche io una neolaureata che oggi ha acquistato il suo libro e l'ha letto tutto d'un fiato in poche ore. Grazie per aver scritto questo libro per noi poveri scellerati che ancora ingenuamente credono che basti la buona volontà ed una formazione adeguata per trovare (almeno uno straccio di) lavoro! Ciò che ha scritto ha fatto sorridere e riflettere su vari errori che credo un po' tutti noi novellini facciamo. Diciamo che ci ha chiarito le idee su "tutto quello che avremmo voluto sapere ma nessuno ci ha mai detto"! Spero che questo terzo mese di disoccupazione sia uno degli ultimi: metterò a frutto i suoi consigli! Silvia”

© marco bianchi – riproduzione riservata 2018

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LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO



Dopo averlo corretto, ricorretto, limato e cesellato, sei finalmente riuscito a preparare un CV che ti soddisfa e ti appresti a goderti un momento di meritato riposo. “Il più è fatto, adesso basta spedire il CV e incrociare le dita”.

Già ma come lo spedisco il Cv? Il problema non esiste se lo stai inviando al sito di una qualche multinazionale, ove il più delle volte ti chiedono di compilare dei campi predefiniti (tipoNomeCognomeIndirizzoMailTel) per poi allegare il CV.

Se il destinatario non è la megamultinazionale di turno, il più delle volte il CV lo spedisci per mail. Assodato che non sembra il caso di limitarsi ad uno stringato e freddo “Allego il mio CV per vostra considerazione. Grazie. Giovanni Rossi”.

Si pone allora il problema della “lettera di accompagnamento” (o lettera di presentazione), che puoi allegare al mail o a cui puoi dedicare il mail, vedi tu.

E’ necessario non sottovalutare l’importanza della lettera di accompagnamento che può essere utile per offrire una tua “interpretazione” del percorso descritto nel tuo CV o per richiamare l’attenzione del destinatario su una qualche tua esperienza che ti sembra particolarmente importante.  In ultima analisi la lettera di accompagnamento è un’ulteriore elemento per cercare di differenziarsi dalla concorrenza.

Come scrivere una lettera di presentazione? Nel libro ne ho proposti alcuni esempi in italiano e in inglese, ma vanno ovviamente ripensati in base alle specificità del candidato. Cerco comunque di offrire qualche suggerimento:

Lunghezza - Breve - max 10 - 15 righe.

Perché proprio a loro? Come ti è venuta l'idea di inviare il tuo CV proprio a quella persona / quella società?

Capacità acquisite - Non limitarsi ad affermare un principio "Capace di lavoro sotto stress e nel rispetto delle tempistiche date" ma giustificalo con un esempio "così come ho dovuto fare durante lo stage presso la ACME quando ci venne chiesto di installare un nuovo software funzionale entro tre giorni" / "Capace di lavorare in team", "grazie alla mia partecipazione, in qualità di primo clarinettistica, alla banda musicale XY”

Motivazioni- "Preferisco lavorare in una piccola società come la vostra dove è più facile relazionarsi con i colleghi più esperti" "preferisco lavorare in una grande società come la vostra dove è possibile relazionarsi con colleghi con professionalità diverse e complementari con quelle che ho acquisito durante il mio percorso universitario"

Relazioni con CV - Non ripetere quello che hai scritto nel CV. Di qualcosa che li non potevi dire "Come potrete vedere dal mio CV ho frequentato un Master / ho svolto un Tirocino / ho dedicato la mia tesi ad approfondire le tematiche relative a XX, il che mi ha permesso di acquisire delle competenze più specifiche di quelle che avevo appreso in Università in relazione a  ... / di acquisire una prima esperienza nella gestione di..../ di entrare in contatto con aziende e manager del settore a cui era dedicata la mia tesi”.

Wording - Sforzati di non usare frasi fatte.

“Last but least” ricordati di rileggere la lettera di presentazione prima di inviarla…

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venerdì 19 gennaio 2018

MI SONO LAUREATA FUORICORSO

E allora? Sei andata fuori corso? E chi se ne frega? Non è questo il punto, non è questa vera domanda che devi farti. 
La vera domanda è un'altra "PERCHE' non ti sei laureata in tempo? PERCHE' sei andata fuori corso?". Il vero problema te lo ritrovi se in solitudine ti guardi allo specchio ed ammetti che hai passato troppo tempo nella movida notturna (No "non fa curriculum") o gironzolando in giro per divertirti senza pensieri a mo di cicala (anche questo è meglio non metterlo nel curriculum...).
Se la situazione è questa e se il tuo CV riesce comunque a farti spuntare un colloquio di selezione, il selezionatore / la selezionatrice quasi sicuramente guardano cupamente prima al tempo che ci hai messo a laurearti e poi a te..

Ammettiamo che invece la situazione sia diversa, ovvero sei andata fuori corso perché hai acquisito un'esperienza: hai lavorato nel periodo universitario maturando una esperienza spendibile sul posto di lavoro per cui ti sei candidata - insieme ad un gruppo di amici hai costituito e gestito una radio privata locale che si è conquistata una nicchia di ascoltatori ed un discreto successo. Perché il selezionatore / la selezionatrice dovrebbe scandalizzarsi del fatto che "non ti sei laureata in tempo"?

Io mi sono laureato fuori corso (100/110), ma lavorando, prima al Tribunale dei Minorenni e poi in un'Associazione di Categoria dove coordinavo la segreteria, incontravo clienti ed associati, partecipavo a riunioni con enti pubblici ecc. (avevo anche partecipato alla costituzione di una radio privata ma su quello credo di aver sorvolato durante il colloquio di selezione ...). Mi sono presentato alla Direzione del Gruppo Rizzoli - Corriere della Sera, ho sbaragliato la concorrenza (compresi quelli che si erano laureati in tempo) e mi hanno assunto....

© marco bianchi – riproduzione riservata

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giovedì 18 gennaio 2018

DOMANDA: NEOLAUREATO IN ECONOMIA COSA FARE?

Posta così la domanda, i neolaureati delle c.d. lauree deboli (le facoltà umanistiche) potrebbero innervosirsi un poco (eufemismo…). Oggi come oggi Economia, insieme a Informatica e Ingegneria Gestionale, con a seguire tutte le altre Ingegnerie, e ancora dietro le altre facoltà “tecniche”, è  infatti quella che ancora regge meglio alla recessione.

Che cosa può fare un neolaureato in economia? Fatto salvo quanto dirò più oltre, le scelte sono più d’una: puoi cercare di fare il commercialista (ma, se capisco bene come accade anche a noi di Giurisprudenza, devi fare un periodo di praticantato), puoi indirizzarti verso la consulenza d’impresa cercando di farti assumere dalle grandi società di revisione e consulenza (Accenture, KPGM, Ernst & Young, Deloitte), oppure proprio cercare di farti assumere da una società per lavorare nel settore / nella funzione / nella Direzione Finance (finanza, tesoreria, amministrazione, controllo di gestione). Il giorno dopo esserti laureato hai improvvisamente scoperto che l’Economia non ti piace? Puoi sempre cercare di riciclarti nella Direzione del Personale di un’impresa, o nel marketing.

QUELLO CHE NON PUOI FARE è cercare di fare tutto contemporaneamente. Puoi anche sparare il tuo CV a tutti, ma appena qualcuno ti risponde e riesci a trovare una proposta di lavoro decente prendila. Poi scopri che fare il commercialista non ti piace? L’importante all’inizio è entrare nel mondo del lavoro. Dopo, con calma, con un lavoro, e con uno stipendio, da “esperienziato”, puoi andare alla ricerca del lavoro che ti piace, e magari prima o poi lo trovi.
EVENTUALI OSTACOLI? Oltre alla recessione, un voto di laurea basso / una laurea molto fuori corso non bilanciati da esperienza (lavoravi….) o la non disponibilità alla mobilità.

© marco bianchi – riproduzione riservata 2017

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DOMANDA. MA QUANDO UN VOTO DI LAUREA PUO' DIRSI BASSO? DEFINIZIONE DI "VOTO DI LAUREA BASSO"

L'ennesima domanda su "Mi sono laureato con un voto basso", ovvero "ma quando un voto di laurea è basso?".

Ovviamente non ci sono delle regole oggettive e molto dipende dalla personale definizione adottata dal singolo selezionatore. Io conosco un grande studio legale Italiano che prende in considerazione soltanto laureati neolaureati in giurisprudenza con 110 e lode (ma mi sembra un'affettazione, giusto perchè così si sentono più fighi..).

Io ragionavo così. ricerca di un candidato al quale offrire un tirocinio o un'assunzione ad un neolaureato / giovane laureato (ebbene sì mi è anche capitato di assumere a tempo indeterminato....).
  • FASE 1 - Arriva un pacco enorme di CV;
  • FASE 2: Elimini i CV con errori o incongrui rispetto alla richiesta (cerco un neolaureato e mi arriva il CV  di un quarantenne)
  • FASE 3: Tra i CV rimasti (che sono comunque tanti) selezioni quelli dei candidati da chiamare per un colloquio. Occhio che nè io ne la mia collega della Direzione del Personale abbiamo tempo per invitare tutti i CV superstiti (tanto io che lei svolgiamo altre attività lavorative e facciamo la selezione nel - si fa per dire - tempo libero....). Io ero solito prendere in considerazione tutti i CV da 100 a 110 con lode, e magari quelli da 95 a 100 che avevo qualcosa di interessante nel CV (magari un po' di esperienza lavorativa o delle attività / interessi extra-professionali non banali)
Comunque per darvi un'idea e cercare di essere oggettivi qui sotto una tabella i cui dati sono tratti dal Rapporto "I neolaureati e il mercato del lavoro nel comparto privato" della Bachelor di Milano che cito  .

La tabella si legge così:
Presentati in Azienda: Neolaureati intervistati dalla Bachelor che poi la Bachelor  ha proposto ad aziende che cercavano neolaureati. Vedete che la fascia maggiormente proposta alle aziende non è quella del 110 ma quella tra il 100 ed il 104. Sotto il 95 inizia il declino. 
Non presentati in Azienda: Il colloquio non ha avuto l'esito sperato dal neo-laureato. Vedete però che quasi uno su due laureati con 110 non sono stati proposti alle aziende (la mia spiegazione o troppo bravi per il posto ricercato o troppo teoorici e privi di senso pratico) 


VOTO DI LAUREA
PRESENTATI
ALL’AZIENDA
NON PRESENTATI ALL’AZIENDA
75-79
0,2
0,4
80-84
2,0
2,2
85-89
6,6
3,9
90-94
10,1
10,5
95-99
15,9
17,9
100-104
24,1
23,9
105-109
17,1
18,4
110
23,9
22,7

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mercoledì 17 gennaio 2018

CURRICULUM SCARTATI? ESEMPI VERI

  • NEOLAUREATA CON FOTO A COLORI IN POSA A LONDRA:  Curriculum un po' fighetto. Provo a telefonare non risponde nessuno. Per fortuna c'è il mail.... MA L'INDIRIZZO MAIL E' SBAGLIATO!! Superficiale. E più importante scegliere, tra le tante, una bella fotografia, o piuttosto assicurarsi che i contatti (telefono - mail) siano giusti?
  • NEOLAUREATO CON BLOG: Teoricamente il fatto che abbiate un blog può essere un plus. Poi DIPENDE DA QUELLO CHE C'E' NEL BLOG. Per esempio io non sono rimasto particolarmente entusiasta del blog di un candidato che aveva fondato il "Marylin Manson Fan Club" di Trofarello...
  • NEOLAUREATA CON 110 E LODE: Si era dimenticata di mettere il titolo della tesi. Interpretazione Questa non è ancora uscita dalla mentalità dell'Università. MA PENSATE CHE IL SELEZIONATORE METTA IN FILA I CV SOLO SULLA BASE DEL VOTO DI LAUREA?
  • NEOLAUREATO/ CON FOTO: Delle foto delle neo-laureate ho già parlato a pag.32 del libro. Considerata la diffusione dei social network ormai non è infrequente che il selezionatore / la selezionatrice dia un'occhiata al vostro profilo su Facebook. Riflessione per i neo-laureati: ma è il caso di meetere sul vostro profilo una vostra foto a torso nudo dove esibite i vostri bicipiti in posa da culturista? Boh! Magari chi vi sta selezionando si mette in testa che fate un po troppo gli "splendidi" ...  Vedete voi...
  • NEOLAUREATA CON SOLO TELEFONO FISSO (NEL SENSO CHE AL CELLULARE NON LA TROVAVI MAI): Esperienza vera: non riuscendo a contattare una candidata sul cellulare, chiamo il fisso. Mi risponde la mamma o la zia, io mi qualifico con nome e cognome e questa con tono da Gestapo mi fa "E lei chi è, come fa a conoscere Giovanna, cosa vuole e simili". Sono stato tentato di rispondere "Guardi signora pensavo di assumere la sua "bambina" - di 25 anni - ma ci ho ripensato".
    Conclusione: NEL CV date dei numeri di telefono a) dove risponde SEMPRE qualcuno b) dove chi risponde sa che potrebbe arrivare delle chiamate di risposta al CV che avete inVIATO.
  • NEOLAUREATINCON UN VOTO DI LAUREA BASSO - Questo è un vero casino e ci dedico un post ad hoc
© marco bianchi – riproduzione riservata

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DOMANDA: QUANTO VALE IL 100/110 COME VOTO DI LAUREA?

Direi non poco, non fosse altro per il fatto che, come forse ho già scritto sul blog, io mi sono per l'appunto laureato con 100/110 e ho fatto una brillante carriera (cominciata nel solito modo CV - Colloquio di Selezione, battendo la concorrenza e venendo assunto all'Ufficio Legale del Gruppo RCS - Rizzoli Corriere della Sera).
 


La risposta merita però un chiarimento: di solito il selezionatore non valuta il 100/110 o proprio il 110 e Lode da solo, ma lo mette in relazione con le altre informazioni che avete fornito nel vostro CV, ovvero:
 
-       In corso / poco fuori corso / fuori corso il giusto / molto fuori corso

-       Argomento tesi di laurea

-       Conoscenza approfondita lingua/e straniera/e

-       Attività Professionali (Tirocini - Lavori Temporanei)

-       Esperienze extraprofessionali.

Quindi non sconvolgetevi se vi rendete conto che si sono candidati hanno un voto di laurea migliore del vostro e non sedetevi sugli allori se avete un voto di laurea migliore di quello degli altri. Come non mi stanco di ripetere non si assume (soltanto) un voto su un pezzo di carta quanto (piuttosto) una persona e un cervello….

© marco bianchi – riproduzione riservata 

"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua …. Manuale di sopravvivenza per neolaureati alla ricerca del primo lavoro; Curriculum Vitae, Master, Tirocini e colloqui di selezione” è la seconda edizione, rivista ed aggiornata, di “Mi sono laureato! E adesso?” pubblicata nel 2010 da Vallardi.

Il libro si può acquistare solo sui principali bookstore (basta cliccare sui link ad alcuni siti di librerie on line qui accanto). Versione cartacea e e-book le trovate su Amazon, Streetlib, Libreria universitaria, IBS e la Feltrinelli. Solo l’e-book su Hoepli, Mondadori,  Kobo, Mondadori, libreriabook.it e ebooklife.it.  Costo? 14,99 la versione cartacea e 10,99 l’epub.


DOMANDA: LA SEZIONE HOBBY E INTERESSI EXTRAPROFESSIONALI NEL CURRICULUM

A CHE COSA SERVE

Serve al selezionatore / alla selezionatrice per cercare di avere qualche informazione in più su chi sei, cosa ti piace, per fermarsi ed immaginare come potresti essere.
Serve a te perché spesso questa è una delle poche Sezioni del CV dove puoi far vedere che il tuo CV ha qualcosa di diverso da quelli  di tutti quelli che si sono pure laureati assieme a Te, magari nella stessa Università, con un voto di laurea simile (e per giunta avete tutti risposto  

A CHE COSA PUO SERVIRE
A seconda degli interessi extraprofessionali che hai indicato può far pensare al selezionatore che forse le tue affermazioni che sai relazionarti con gli altri in un ambiente di lavoro, sai lavorare in team, sei orientato alla risoluzione dei problemi (“problem solving”) hanno un qualche fondamento. Ovviamente dipende dal tipo di interessi extra.professionali che  inserisci nel CV … (vedi esempi qui sotto)

ESEMPI HOBBY / INTERESSI PROFESSIONALI (E PROBABILI REAZIONI DEL SELEZIONATORE)

QUESTI SOTTO LI METTONO TUTTI E SERVONO A BEN POCO
lettura (gialli e romanzi storici), cinema, viaggi, sport

QUESTI POTREBBERO ESSERE UTILI
SPORT
  • Arbitro Effettivo di calcio presso il Comitato Regionale Arbitri della Toscana (Categorie fino all'Eccellenza) –  Positivo: Potenziale Leadership / Capacità di gestire gruppi e situazioni di stress
  • Allenatrice di squadra di pallavolo under 16 – Positivo: Capacità di Team Building
MUSICA
  • Suono il clarinetto dopo essermi diplomata in musica presso il Conservatorio XY – Positivo / Negativo per un selezionatore. Positivo: Hai degli interessi e delle emozioni che vanno al di là della tua sfera professionale. Negativo: Hai degli interessi e delle emozioni che vanno al di là della tua sfera professionale (e qui c’è da lavorare e non avrai tempo per coltivarli)
  • MezzoSoprano nel Coro di Abbadia (esibizioni In Italia ed in Francia) – Positivo: Team Building
  • Teatro (Scuola di Teatro presso il Teatro dei Pallottolieri di Padova) – Positivo: team building, capacità di stare in pubblico senza problemi
 ASSOCIAZIONISMO
  • Responsabile della sezione di Modena della Associazioni Universitari Europei (organizzazione eventi culturali, relazione con altre sezioni Italiane ed europee – rapporti con Universitari e con Istituzioni, Società e professionisti locali, il che mi ha consentito di trovarmi a mio agio nel dialogare e lavorare con persone ben più esperte e mature di me, docenti universitari, professionisti, manager, funzionari pubblici, tanto Italiani che stranieri) – Positivo: capacità relazionale con soggetti inseriti nel mondo del lavoro
VIAGGI E LETTURE (? ANCHE LORO? SI)
  • Lettura (classici, "don Quijote de la Mancha" di Cervantes e " Il Piccolo Principe" di Saint Exupéry sono i miei “intoccabili")- Magari il selezionatore / la selezionatrice si incuriosisce e si ricorda del tuo CV
  • Lettura (saggi contemporanei e gialli, da ultimi quelli della Trilogia di Millennium di Stieg Larsonn) - Magari il selezionatore / la selezionatrice si incuriosisce e si ricorda del tuo CV
  • Viaggi all’estero per aumentare la mia conoscenza di culture diverse dalla nostra – Positivo Non banale. Portato/a per un’esperienza in ambito internazionale?
QUESTI SONO SOLO ESEMPI (E MAGARI VOI NE AVETE DI MIGLIORI) MA SERVONO PER FARVI CAPIRE CHE LA SEZIONE INTERESSI EXTRA-PROFESSIONALI PUO’ ESSERE UTILE O BANALE A SECONDA DI COSA RIUSCITE A FAR CAPIRE DI VOI.

"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua …. Manuale di sopravvivenza per neolaureati alla ricerca del primo lavoro; Curriculum Vitae, Master, Tirocini e colloqui di selezione” è la seconda edizione, rivista ed aggiornata, di “Mi sono laureato! E adesso?” pubblicata nel 2010 da Vallardi.


Il libro si può acquistare solo sui principali bookstore (basta cliccare sui link ad alcuni siti di librerie on line qui accanto). Versione cartacea e e-book le trovate su Amazon, Streetlib, Libreria universitaria, IBS e la Feltrinelli. Solo l’e-book su Hoepli, Mondadori,  Kobo, Mondadori, libreriabook.it e ebooklife.it.  Costo? 14,99 la versione cartacea e 10,99 l’epub.


lunedì 15 gennaio 2018

LAUREANDO TRIENNALE IN ECONOMIA: MI ISCRIVO ALLA SPECIALISTICA O FACCIO SEI MESI IN AUSTRALIA?

Giovanni  (il nome è di fantasia) è un laureando  in Economia (triennale) e conta di laurearsi a 22 anni con un voto di laurea tra 90 e 95. Mi chiede se al termine della triennale la scelta migliore sia quella di continuare gli studi con una laurea magistrale oppure "emigrare" all'estero (Australia) per 6 mesi/un anno per affinare la lingua e fare esperienza.

LA MIA RISPOSTA
La scelta logica e razionale è quella di fare la biennale e di sbattersi come pochi per due anni. Due gli obiettivi:  laurearsi in corso / relativamente in corso e con un voto di laurea più alto, non dico il 110 e Lode, ma almeno 100/110, che annullerebbe l’effetto del non eccelso 90 alla triennale.  Avvertenza ulteriore:   cerca di trovare una tesi “utile”,  “pratica”, che possa essere in qualche maniera spendibile nel CV di un neolaureato. Niente tesi tipo “Il movimento luddita nell’Inghilterra pre-industriale” o “Lo sviluppo della coltivazione del baco da seta nelle Repubblica Veneta del 700”.

L’Australia? Non è assolutamente un’idea scema anzi. In effetti io ho avuto un tirocinante, neolaureato in Giurisprudenza, che era stato sei mesi in Australia, lavorando in un’azienda vitivinicola di oriundi Italiani (terza generazione). Era un Friulano e l’opportunità l’aveva trovata tramite l’Associazione “Furlani nel Mondo” (o un nome del genere). Ammetto che l’esperienza Australiana faceva un’ottima figura sul CV (e inoltre il tipo chiaramente a quel punto sapeva l’Inglese).
L’Australia la riserverei però dopo aver preso la laurea biennale (nel senso che nei due anni della specialistica, visto che comunque bisogna sbattersi, Giovanni dovrebbe sbattersi anche per  capire tutto dell’Australia e per vedere se riesce a trovare un’occupazione a termine prima di partire). 

Caro Giovanni nei due anni della specialistica ti informi e ti specializzi Ti organizzi e così quando ti laurei con la specialistica sei pronto a partire dopo 10 giorni per sei mesi in 'Australia .........

© marco bianchi – riproduzione riservata 2017

PUBBLICITA' PROGRESSO

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La nuova edizione del libro può essere acquistata sui principali bookstore in versione cartacea ed e-book. La versione cartacea la trovate sui siti amazon.it, stores.streetlib.com e libreria universitaria.it. L’e-book sui siti di amazon, streetlib, libreria universitaria, la feltrinelli, hoepli, kobo, mondadori, libreriabook.it,  e ebooklife.it. Costo? 14,99 la versione cartacea e 10,99 l’epub.

mercoledì 10 gennaio 2018

IL DIARIO DI UN NEOLAUREATO IN CERCA DI OCCUPAZIONE

Tramite Internet ho letto la storia di un neolaureato disoccupato (una città del nord-Italia)  e l’ho pure commentata. Riassumo  qui la storia e i miei commenti perché in realtà penso che possa essere utile a tanti neolaureati.

IL BACKGROUND DEL NOSTRO NEOLAUREATO: Laureato (in corso) in Scienza delle Comunicazioni con Tesi “Le missioni di pace dell’ONU”, parla tre lingue, conoscenze informatiche più del normale, attività sportiva a livello agonistico che lo porta in giro per l’Italia e per l’Europa.
LA RICERCA DI UN PRIMO LAVORO: La trafila è la solita, invio del CV alle aziende della zona, poi ricerca su Internet (ma focalizzandosi solo su quelli della provincia di residenza, dove in effetti non si trova niente di interessante, nel senso di congruo rispetto al percorso universitario ), e infine visita presso le varie Agenzie di Lavoro. Due domande, una dell’Agenzia al neolaureato, l’altra del neolaureato all’Agenzia.

  • DOMANDA DELL’AGENZIA: “In quale settore aziendale preferisce essere inserito” RISPOSTA DEL NEOLAUREATO: “Disponibile per ogni lavoro”
  • DOMANDA DEL NEOLAUREATO: “E’ vero che  non sempre è bene scrivere di essere laureato e che non sempre avere titoli di studio importanti può essere utile?” RISPOSTA DELL’AGENZIA:“Se si è laureati è meglio dirlo. Vero però che un laureato costa di più all'azienda e quindi trova lavoro più difficilmente”.
I COMMENTI ALLA  VICENDA CHE HO TROVATO SUL WEB: Sul Web quelli soliti, “Vai all'estero” e “Studiare non serve, coltiva la terra, fai l’idraulico e simili 

GLI ERRORI DEL NOSTRO NEO-LAUREATO  
1. Ovviamente essersi laureati, anche nei tempi canonici, non è un automatico passpartout per trovare un posto di lavoro.

2. La laurea in Scienze internazionali e diplomatiche, per come la percepisco io, è una “laurea debole” (la definizione non è mia) così come molte lauree umanistiche (di nuovo “relata refero”), e non aiuta la tesi che il nostro neolaureato ha fatto. Il selezionatore tipo istintivamente reagisce pensando che non gli serve un diplomatico e che la società per cui lavora non ha niente a che vedere con l’ONU. Quindi quando scegliamo la tesi, cerchiamo di scrivere dell’ONU solo se vogliamo / possiamo ragionevolmente sperare in una futura carriera all’ONU. 

3. Moolto interessanti invece gli interessi extraprofessionali del nostro neolaureato: lingue e attività agonistica. Il che, agli occhi di un selezionatore, probabilmente significa che il nostro neolaureato sa lavorare in team, è orientato al risultato e hai buone capacità relazionali. Vanno valorizzati nel CV e nella lettera di presentazione.

4. “Ma va bene qualunque cosa, pur di lavorare” non è un buon approccio secondo me il selezionatore non lo apprezza. Non è lui che deve dare qualcosa al neolaureato che gli sta di fronte. Lui cerca di capire cosa il neolaureato può fare per lui e per l’azienda che vuole assumere.

5. “Vero però che un laureato costa di più all'azienda e quindi trova lavoro più difficilmente”. Tranquilli è una balla. Se io ho bisogno di un Ingegnere, di un Economista, di un Avvocato cerchi di assumere un laureato. Non mi risulta neppure che un giovane assunto come impiegato abbia uno stipendio sostanzialmente differente a seconda che sia diplomato o laureato.  Certo che se un neolaureato si presenta per un posto da saldatore meccanico il selezionatore lo guarda perplesso.

6. Invece di ricorrere allo slogan “Andate all’estero”, prima si possono fare due cose. Intanto “allargare” l’ambito territoriale della ricerca al di fuori della provincia di residenza (non ho capito una proposta di lavoro in Islanda va bene ed una in una Regione diversa da quella dove hai studiato no?). Lauree “deboli”?  Valutare la possibilità di fare un buon Master per “riorientare” la tua professionalità). E poi ripartire con la ricerca.

© marco bianchi – riproduzione riservata 2017

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