mercoledì 21 marzo 2012

DOMANDA DI ANONIMO: MI SONO LAUREATO E ADESSO COSA FACCIO?

La domanda mi ha colto un poco di sorpresa ("ma come ci ho scritto un libro ..."). Nondimeno l'interrogativo di questi tempi è sempre meno banale e vale la pena di spenderci ancora un post. Diciamo innanzitutto che non basta preparare un CV (che sembra una cosa facile, ma in realtà non è così  ….), spedirlo a raffica a tutti i potenziali datori di lavoro e poi aspettare.    
Proviamo ad ipotizzare l’ipotetico Business Plan di un neolaureato.
LA PRIMA COSA DA FARE. Probabilmente la prima cosa da fare appena dopo la laurea è quella di dedicare un po' di tempo a riflettere e prendere consapevolezza, con sano realismo:

  • della situazione economica in cui vivono l'Italia e l'Europa (non che non ci fosse chiara quando eravamo in Università, ma adesso riguarda proprio noi ...),
  • delle prospettive disponibili per la Laurea che ci siamo presi. Potete andare a consultare l'ultimo rapporto di AlmaLaurea e vedere come siete messi, ma nella sostanza, se sei un laureato "tecnico" (Ingegneria, Ingegneria Gestionale, Matematica, Statistica, Economia, per fare degli esempi) sei messo/a comunque meglio di tutte le lauree umanistiche che arrancano disperatamente, e
  • delle prospettive disponibili nella città / nella provinvia dove vivi. Sui giornali leggiamo periodicamente che l'unica alternativa è andare all'Estero. Può darsi, però prima che all'Estero probabilmente dovremmo prendere in considerazione la mobilità in Italia. Osservazione banale: da quel che vedo sui siti internet che pubblicano ricerche di personale ci sono aree territoriali che presentano maggiori possibilità che non altre (a un certo punto della mia attività, a Torino, mi sono in effetti chiesto perchè i pugliesi rappresentassero il 40% dei candidati che vedevo ed il 20% dei miei collaboratori).
LA SECONDA COSA DA FARE: Dopo aver capito “dove siamo” la seconda cosa da fare è capire in che direzione (professionalmente parlando) vogliamo muoverci (e non è sempre facile, perché magari per i neolaureati le prospettive professionali – ho detto professionali non lavorative - teoricamente sono più d'una.
Sfortunatamente, non avendole mai praticate, per i neolaureati scegliere non è sempre facile.
IMPORTANTE  Dovete darvi delle priorità. Non potete cercare di seguire contemporaneamente tutto quello che potenzialmente vi sembra interessante (“Vorrei dedicarmi alla programmazione urbanistica multi territoriale  ma forse vorrei anche andare a passare un periodo all’estero, così miglioro il mio Inglese, magari alla fine della stagione agonistica della squadra di pallavolo dove gioco e mi diverto moltissimo e in fin dei conti siamo primi in classifica”). Forse in Università eravamo abituati ad avere molti interessi in contemporanea, e riuscivamo pure a gestirli, ma post laurea bisogna scegliere una priorità nel tentativo di crescere professionalmente.

L’OBBIETTIVO: Da neolaureati l’obbiettivo principale probabilmente dovrebbe essere quello di trovare un primo lavoro in qualche maniera coerente con quello che abbiamo studiato in Università. Dico “in qualche maniera” per spiegare che non necessariamente il primo lavoro che riusciamo ad agguantare è il lavoro che ci piace, quello che desideravamo o che ci immaginavamo quando eravamo in Università. L’importante è acquisire esperienza e competenze (le “conoscenze” professionali dovrebbe avervele date l’Università ….), una qualche indipendenza economica, la conoscenza di come gestirsi e gestire i rapporti impersonali sul posto di lavoro. Se guardate gli annunci di ricerca del personale vedete che sovente le aziende cercano neolaureati con uno-due anni di esperienza. Ma a questo punto, se scoprite che il primo lavoro che avete agguantato proprio non vi piace, non è quello che immaginavate, non siete più dei neolaureati senza esperienza professionale e per voi sarà è più facile (meglio meno difficile) cambiare lavoro dall’interno, quando ormai siete già entrati nel mondo del lavoro …..  

Con linguaggio aziendale potremmo concludere che abbiamo concluso le prime due fasi del nostro Business Plan: Market Intelligence (“ragionare su quello che c’è li fuori, nel mondo del lavoro”) e Target Setting (“”decidere quale obbiettivo ci poniamo sulla base di quello che abbiamo concluso alla fine della nostra personale Market Intelligence”). A questo punto arriva la seconda parte del Plan, ovverosia la pianificazione di quello che possiamo fare per cercare di raggiungere l’obbiettivo. Ma su questa parte, pazienza che ci faccio un secondo post.


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