martedì 30 novembre 2010

ANCORA UN SITO PER ANDARE ALL'ESTERO

Un ulteriore sito per i neolaureati che vorrebbero farsi un'esoerienza all'estero
 
Eurocultura Mobilità Internazionale. Lo trovate su FB ed al seguente indirizzo web:
 
 
Come per tutti i siti in cui mi Imbatto, anche se mi sembrano buobi, valutate bene tutte le offerte che vi fanno.(per esempio ......niente stage a gratis .....niente stage promessi a condizione che vi iscriviate ad una scuola di lingue a pagamento.... verifica preventiva di chi offre lo stage ... congruenza tra il vostro percorso formativo e l'esperienza all'estero che riuscite a trovare)

CURRICULUM A CHI LO SPEDISCO / DOVE LO DISTRIBUISCO / DOVE LO POSTO?

IL CV DOVE LO DISTRIBUISCO? 
  • Job Placement dell'Università (ed intanto verifico sul loro sito se ci sono offerte di tirocini / di lavoro)
  • Siti web specializzati:  navigando su intenet trovate un pacco di siti dove potete postare il vostro CV, scegliete quelli che vi sembrano più noti / più affidabili. personalmente non so quanto sia efficace. Quando ho visitato il sito di Alma Laurea (cercavo due tirocinanti) ho scoperto che la loro banca dati contiene 1.700.000 CV. Mi è venuto male a pensare ai criteri di ricerca ed al cumulo di CV che avrei dovuto stampare. Comunque anche qui alcuni di questi siti pubblicano anche offerte di lavoro / di tirocinio. Ci sono poi società che si sono specializzati nel selezionare potenziali neolaureati per poi proporli alle aziende (per le aziende è un servizio comodo, seppur a pagamento, perchè la prima scrematura delle valanghe di CV di neolaureati la fanno queste società e le aziende si trovano pochi candidati da selezionare in house. Navigando in rete io ho trovato la Bachelor di Milano che è specializzata nella selezione di neolaureati  http://www.bachelor.it/. Ho comunque l'impressione che la gran parte dei CV siano, necessariamente di neolaureati lombardi (ma accettano CV da tutta Italia). Io non ho inviato il CV fatemi sapere (e mal che vada se vi convocano per un colloquio iniziate a capire come funzionano i colloqui di selezione)
  • Agenzie di Lavoro Interinale: Ti offrono praticamente solo lavoro a tempo determinato ma i miei tirocinanti (2009) si sono beccati un paio di colloqui di selezione tramite agenzie di lavoro interinale
  • Career Day in Università: se partecipano aziende in caccia ovviamente ci si va. Il problema è che ogni azienda è circondata da nugoli di neolaureati che sventolano il loro CV
  • Aziende che conosci di fama o perchè ci lavora qualcuno che conosci:  fai una selezione delle società / degli studi / dei datori di lavoro che ti sembrano interessanti e spedisci a pioggia il tuo CV
  • Amici, Parenti, Conoscenti, Social Network: magari se il CV non è un disastro riuscite a fare un colloquio di selezione (ma comunque, almeno di solito, non illudetevi che vi assumano solo perchè il vostro CV è arrivato attraverso un qualche network / una qualche conoscenza personale)
  • Ordini Professionali: Se vi siete laureati in Giurisprudenza (o in Economia, e volete fare i commercialisti). Qui il rischio è che vi offrano una qualche collaborazione con salario da fame......
CHE COSA SPEDISCO?
non spedite fotocopie del CV! Se chi le riceve se ne accorge non può fare a meno di domandarsi quante decine di CV abbiate gia distribuito in giro senza successo

COME LO SPEDISCO?
per mail o per posta (ma mettete anche una lettera di accompagnamento)

QUANDO LO SPEDISCO?
quando vuoi, e dopo qualche mese, se non ti hanno risposto, puoi anche rispedirlo (magari è cambiato qualcosa)

LO STESSO CV A TUTTI?
si a meno che stiate rispondendo ad una specifica inserzione. In questo caso se è il caso adattate il CV

CHIAMANO LORO O CHIAMO IO
Chiamano loro.... (o se non chimano loro speriamo che chiami qualcun altro)

lunedì 29 novembre 2010

MI SONO LAUREATO! E ADESSO?

Imperdonabile dimenticanza. Sul blog cerco di dare dei "flash" su quello che trovano i neolaureati, "li fuori" quando escono dall'Università e si mettono a cercare un lavoro. Nel libro che ho scritto sono andato nel dettaglio e ci sono già le risposte per molte delle domande che ricevo nelle presentazioni in Università. Ma di che cosa parlo in "Mi sono laureato! E adesso?".

Ecco qua il sommario di "Mi sono laureato! E adesso?".

CAPITOLO I – 110 E LODE E POI?   
1.     ALLA CONQUISTA DELLA LAUREA          
2.     E ADESSO CHE L’HO CONQUISTATA CHE CI FACCIO DELLA LAUREA?          
3.     ALLA RICERCA DI UN LAVORO: TI SERVE UN CV 
4.     E COSA SI SCRIVE IN UN CV?  
5.     MA A CHE COSA SERVE UN CURRICULUM VITAE?
6.     A PROPOSITO DI QUELLI CHE RICEVONO IL TUO CURRICULUM VITAE
7.     MA CHE COSA TI ASPETTA VERAMENTE DOPO L’UNIVERSITÀ? LE PROSPETTIVE DI INSERIMENTO DEI NEO-LAUREATI NEL MONDO DEL LAVORO

CAPITOLO II – I CONTENUTI DEL CURRICULUM         
8.         I CONTENUTI DEL CV: SINTESI E SOMMARIO   
8.1.      Dati anagrafici         
8.2.      Istruzione e Formazione         
8.3.      Attività lavorative ed Esperienze Professionali   
8.4.      Conoscenze Linguistiche      
8.5.      Conoscenze Informatiche      
8.6.      Interessi extra-professionali  
8.7.      Capacità, competenze ed aspettative   
8.8.      Allegati e referenze  
8.9.      La Liberatoria sulla Privacy    
8.10.    Ed il Curriculum in Inglese? Ed il video-Curriculum?         
9.         IL FORMAT DA UTILIZZARE NELLA REDAZIONE DEL CURRICULUM: CURRICULUM EUROPEO V. CURRICULUM “AD HOC”            
10.       E ADESSO CHE HO IL CURRICULUM, A CHI LO MANDO?               
11.       LE OPPORTUNITÀ CHE TI OFFRE INTERNET   
12.       LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO

CAPITOLO III – A PROPOSITO DI MASTER DI ALTA FORMAZIONE POST-LAUREA E TIROCINI FORMATIVI  
13.           E ADESSO CHE HO SPEDITO IL CV CHE FACCIO? E SE INTANTO PARTECIPASSI AD  UN MASTER POST-UNIVERSITARIO?       
14.           E SE INVECE MI PROPONGONO UN TIROCINIO FORMATIVO? 
15.           E SE DOVESSI SCEGLIERE TRA UN MASTER ED UNO STAGE COSA SCELGO?
               
CAPITOLO IV – E FINALMENTE … IL COLLOQUIO DI SELEZIONE          
16.           E CHI MI RITROVO DAVANTI AL COLLOQUIO DI SELEZIONE?   
17.           COME PREPARARSI AL COLLOQUIO DI SELEZIONE   
18.           LE DOMANDE DA FARE (E QUELLE DA NON FARE..)   
19.           LE DOMANDE CHE IL SELEZIONATORE POTREBBE FARE A TE.               
20.           COME GIUDICARE SE IL POSTO DI LAVORO FA VERAMENTE PER TE?  

CAPITOLO V –  MODELLI DI CURRICULUM E DI LETTERE DI ACCOMPAGNAMENTO         
21.           CV EUROPASS V. CURRICULUM “AD HOC” (ITALIANO INGLESE)             
21.1.        ESEMPI  DI LETTERE DI ACCOMPAGNAMENTO           

I SITI WEB CITATI NEL TESTO         

Comunque tranquilli, i post sul blog continuano (oltretutto li uso per la seconda edizione di "Mi sono Laureato! E adesso?".....)



domenica 28 novembre 2010

MA ANCHE IN INGHILTERRA NON PAGANO GLI STAGISTI?

"Da una decina di anni faccio parte di una organizzazione che sfrutta le ragazze. Cioè, a dire la verità anche i ragazzi: non facciamo discriminazioni”.  Fulminante l'incipit dell'articolo  (Internazionale, numero 865, 24 settembre 2010  )   di David Randall, un giornalista Inglese, da cui apprendo che lo sfruttamento degli stagisti non è un male solo Italiano ma che anche in Inghilterra si sono ormai diffusi gli internship “a gratis”.

In realtà, lasciando da parte l'assenza di un qualsivoglia rimborso, l'articolo è interessante perché, se vi prendete il tempo di leggerlo, capite che cosa dovreste voi durante l'eventuale tirocinio, e quello che dovrebbe invece fare il vostro "tutor" durante lo stage.

VOI:  "dato che siete lì per imparare e fare esperienza, più vi date da fare e meglio è". Lo stage inutile è quello durante il quale "non vi viene affidato nessun compito, a volte perché mostrate poco talento e scarso entusiasmo". 

IL TUTOR: quello che fa il suo lavoro è quello che vi dà del lavoro, vi insegna e si interessa a voi anche dopo che avete finito lo stage.



DOMANDA (NEOLAUREATA IN GIURISPRUDENZA): NEL CV LA PRATICA PROFESSIONALE LA METTO NELLE ESPERIENZE PROFESSIONALI O IN QUELLE FORMATIVE?

Mi sono imbattuto in questa domanda (vera) di una neolaureata in giurisprudenza.

E' ovvio che il periodo di praticantato (obbligatorio per sostenere l'esame di Stato ed iscriversi all'Albo) va inserito nelle esperienze professionali. Intanto perchè in Studio lavori, non ci vai ad ascoltare alate lezioni del tuo "Dominus" (il fatto che ti paghini un rimborso da fame o proprio non ti diano un Euro non rileva, tu li lavori). Poi di attività formative ne hai già un pacco sul CV.

Piuttosto come descrivi il periodo di pratica nel CV.? Di solito nei CV che mi sono capitati sott'occhio il tutto si riduce a due righe striminzite più o meno come queste:
"Da Gennaio 2010 Pratica legale presso lo Studio Legale XY, Via, Città (ambito di attività: civile e/o commerciale e/o penale e/o amministrativo)"
In realtà non si capisce che cosa fai. Vediamo due alternative:
  • Alternativa 1 (Studio Legale medio grande che ha come clienti anche imprese)
"Da Giugno 2009 Pratica presso lo Studio Legale XY e partners, Via, Città. Lo Studio, composto da circa trenta Avvocati opera nell'ambito del diritto civile e commerciale e principalmente offre assistenza ad imprese, tanto in sede giudiziale che stragiudiziale. Attività principali: redazione di bozze di memorie pareri legali e contratti commerciali di volta in volta richiestimi dall'Avvocato titolare della pratica, ricerche di dottrina e giurisprudenza, partecipazione agli incontri con i clienti.". 
  • Alternativa 1 (Studio Legale piccolo, uno-due Avvocati e due-tre praticanti)
" Da Giugno 2009 Pratica presso lo Studio Legale X e Y, Via, Città. Lo Studio opera nell'ambito del diritto civile e commerciale per conto di clienti privati e piccole imprese. Sotto la supervisione dei due titolari dello Studio ho svolto attività tanto in sede giudiziale (redazione di bozze di memorie, partecipazione ad udienze) che stragiudiziale (ricerche di dottrina e giurisprudenza, redazione di bozze di pareri e di contratti commerciali)
Insomma nel CV non basta dire dove hai fatto delle esperienze professionali. Fondamentale è far capire che cosa hai fatto 

COLLOQUI DI SELEZIONE (II): LE DOMANDE CHE TI FA IL TUO POSSIBILE CAPO

In un post precedenteho cercato di riassumere le possibile domande del selezionatore / della selezionatrice della Direzione del Personale (o della società di consulenza che cura le prime selezioni)

Cerchiamo di vedere quali potrebbero essere le domande della persona che dirige l'Ufficio / il Dipartimento dove inizierà a lavorare il candidato prescelto (quello che potrebbe essere, se sei tu il/la prescelto/ il tuo "capo").

A differenza del selezionatore della Direzione del Personale, il potenziale "capo" è sì interessato  al tuo percorso universitario ma anche a capire chi "si porta in casa", i.e. al tuo carattere ed alla tua personalità.  Quindi:
  • Si comincia comunque con le domande sul tuo percorso universitario: perchè hai scelto quella tesi, come mai sei finito fuori corso, magari qual'è l'esame che più ti ha appassionato e quello che invce è risultato per te più difficile. Se ci sono delle apparenti contraddizioni nel tuo percorso formativo (tesi in diritto della concorrenza dell'Unione Europea e Master post-laurea in Diritto Penale, che con l'antitrust non ha niente a che vedere ) preparati a cercare di spiegarle.
Si prosegue poi con domande del tipo
  • Come si immagina fra cinque anni / cosa farà da grande: Qualunque sia la vostra aspirazione occhio a non dare una risposta incongrua rispetto alla posizione per cui vi hanno convocati. Diversi anni fa, quando stavo selezionando un neolaureato per l'Ufficio Legale della società per cui lavoravo, un neolaureato mi ha risposto "tra cinque anni? Vorrei fare il Magistrato.. (Pensiero incupito "bravo ma allora perchè sei qua a farmi perdere tempo? Cos'è, dopo che mi sono sbattuto ad insegnarti il mestere prendi e vai a fare tutt'altro? Eliminato")
  • Perchè ha mandato il CV alla nostra società?: Evitiamo di dire quella che spesso è la verità, ovvero "ne ho mandati circa 200 e quindi...". Andate sul sito internet della società che sta facendo la selezione e cercate di preparare una giustificazione sul perchè siete finiti a fare il colloquo proprio lì-
  • Che cosa le dà fastidio?: Ovviamente il povero selezionatore sta cercando di capire che tipo sei ....
  • Mi dica tre suoi difetti e tre sue doti:  Normalmente quando facevo questa domanda i neolaureati di fronte a me facevano scena muta, al massimo riuscivano a tirar fuori un difetto (se poi mi spiegavano che erano "un po' permalosi" la cosa mi inquietava assai...)
  • E'una persona  creativa?   Altra mia domanda standard. Come mai questa domanda? Molto semplice. Nel mondo del lavoro non è come in Università dove qualcun altro fissa un percorso per te, ti dice cosa leggere ecc. Decodificata la domanda vera è "sei un mero esecutore di direttive altrui oppure fai funzionare il cervello e ci metti, con prudenza ed intelligenza, anche del tuo, un po' di autonomia..."
  • Inglese: Occhio ragazzi che se nel CV avete scritto che parlate / scrivete l'inglese benissimo, e sempre che la posizione ricercata comporti l 'uso quotidiano dell'Inglese, c'è il rischio che ad un certo punto vi chiedano di continuare il colloquio in Inglese.....
  • Hobby:  Di nuovo il dubbio amletico del selezionatore. Ma chi è veramente la persona che ho davanti ..... Che cosa fa nel tempo libero, quali sono i suoi interessi, comunica con gli altri o no e via discorrendo.
  • Idrosincrasie del selezionatore: Ulteriori domande dipendono dalle idrosincrasie del selezionatore. Io ho ad esempio negli ultimi 15 anni ho sempre chiesto "lei beve". E' un mio problema, non mi fido di quelli che si proclamano astemi (per principio e non per ragioni mediche). e come facciamo con gli happy hour d'ufficio?
Come già detto RICORDATEVI CHE IL COLLOQUIO DI SELEZIONE NON E' UN ESAME: LE DOMANDE DOVETE FARLE ANCHE VOI.

Mettetevi di fronte allo specchio e provate ad immaginare che le domande che dovreste fare al selezionatore (e se ritrovate momentaneamente disconnessi andate a pag. 115 del mio libro....)     

venerdì 26 novembre 2010

DOMANDE INESPRESSE SU STAGE, 110 E LODE, INGEGNERIA GESTIONALE (OVVERO SI PUO' FARE DOMANDE AL BLOGGER)

In Università di solito quando si va a lezione il professore parla e tu ascolti. Non è che "la fuori" nella vita reale funzioni necessariamente così. Su Facebook quando ti imbatti in qualcosa che ti piaceal massimo clicchi "mi piace" e poi continui a navigare.
In un blog, e sicuramente in questo blog, non è così. Se volete potete fare anche delle domande (e se non riguardano i vostri problemi personali) vi rispondo anche. Oltretutto così facendo mi evitate di andare a rintracciare le vostre domande inespresse consultando i criteri di ricerca che vi hanno portato su questo blog. 
Qui sotto alcune "domande inespresse"
  • "110 e Lode e non lavoro": Come spiego in "Mi sono laureato! E adesso?"  mandare in giro a mo' di Curriculum una gigantografia con il vostro 110 e Lode  non funziona. Non è che chi fa la selezione e riceve i CV li mette in fila ed assume solo sulla base del voto di laurea (1°. 110 e Lode, 2°, 110 e Lode, 3°, 109, .... 72° 85). Chi legge il CV cerca di capire chi si porta in casa, e quindi guarda sì alla carriera universitaria, ma gli piacerebbe vedere anche una qualche esperienza lavorativa (un tirocinio "buono") o un Master (sempre di quelli buoni, non un Master tipo "parcheggio post-laurea", capire chi siete, quale è il vostro carattere, la vostra personalità (la sezione hobby ed interessi extraprofessionali del CV), quali sono le vostre aspirazioni ("la lettera di accompagnamento"). Il problema "110 e Lode e non lavoro" può derivare anche dal corso di laurea che avete scelto, iperspecialistico ("Laurea in Storia della Letteratura Bizantina")  o generalistico (dove magari di laureati con 110 e Lode ce ne sono una cifra). Se questo è il caso, per differenziarsi ed emergere, bisogna cercare di "arricchire" le altre sezioni del CV "esperienze professionali" (qualsiasi tipo di esperienza che vi abbia messo in grado di capire come funziona il mondo del lavoro) ed "attività extraprofessionali" ("mentre mi laureavo in Storia della letteratura bizantina" ho fondato e portato al successo la radio privata più popolare nella cittadina (piccola, ma non tanto) dove vivo.
  • "Gli stage danno diritto alla tredicesima?"   - Arggh. Gli stage ("tirocini formatvi e di orientamento") non implicano un rapporto di lavoro. Se sono stage "buoni" avete un rimborso spese, ma non avete tredicesima, ferie pagate (se l'azienda chiude in Agosto per ferie è probabile che non vi paghino il rimborso spese),  contributi previdenziali.
Una ulteriore "domanda inespressa" riguarda le prospettive occupazionali degli ingegneri gestionali, ma a questa risponderò in un prossimo post.    

giovedì 25 novembre 2010

CURRICULUM A CHI LO INDIRIZZO?

Repetita iuvant.  Avete predisposto il Vostro Curriculum e adesso? Lo spedite in giro ma a chi? Dovete capire una cosa. Se spedite il CV genericamente ad una società, soprattutto se medio grande o proprio grande, e  sull'indirizzo scrivete una cosa tipo: "Spett.le Fiat" "Spett.le Eni", "Spett.le Telecom", "Spett.le Enel" e via discorrendo, sapete cosa succede?
Il vostro CV, meglio la lettera che contiene il Vostro CV, finisce  nell' Ufficio Posta Centrale della grande società nelle mani di un addetto postale che si gratta la testa e si domanda a quale delle decine o centinaia di Dipartimenti in cui è suddivisa l'organizzazione aziendale deve girare la lettera (con dentro il Vostro prezioso CV). Di solito la manda al Dipartimento sbagliato e la lettera (con dentro i vostro prezioso CV) si perde nei meandri della burocrazia aziendale.
E ALLORA?

  1. Se mandate la lettera ad una multinazionale / ad un grande gruppo andate sul loro sito internet ed identificate le principali società che ne fanno parte. Mandate ad ognuna di esse il Vostro CV (invece di un CV ne spedite un tot---). Può accadere che una delle società non abbia alcuna necessità di un neolaureato con le vostre caratteristiche ed un'altra si (non è detto che un Gruppo abbia un'unica Direzione del personale ed un unico Dipeartimento Selezione Personale).
  2. Vedete se riuscite a identificare il nome del responsabile / di uno dei responsabili del Dipartimento / Unità Aziendale dove vi piacerebbe lavorare e speditelo alal sua attenzione
  3. Se non ci riuscite, anzichè mandarlo all"Enel", o alla "Telecom" o alla "Fiat" mandatelo alla singola società del gruppo che avete come scelto con un indirizzo tipo quello che segue: "Spett.le <Nome Società> - Direzione del Personale - Responsabile Selezione".
Nell'ipotesi 2, e probabilmente nella 3, il vostro CV dovrebbe riuscire a non perdersi nella burocrazia aziendale per planare sulla scrivania giusta. Ovviamente poi tutto dipende da quello che avete scritto sul CV....

mercoledì 24 novembre 2010

NEOLAUREATI IN SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE, MARKETING O DISCIPLINE UMANISTICHE: UN SITO CHE OFFRE STAGE

Ho trovato su Internet un sito che offre stage e tirocini  a neolaureati " in Scienza delle Comunicazioni, Marketing o Discipline Umanistiche" (sostanzialmente dedicati a chi è interessato a ricercare opportunità di esperienze professionali nel settore P.R. / Comunicazione d'Impresa).
Magari i neolaureati potenzialmente interessati lo conoscono benissimo ma lo segnalo comunque. Il sito è quello della FERPI - Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. Non conosco la FERPI ma segnalo il sito in quanto (i) l'associazione esiste da 40 anni (ii) nel Comitato Direttivo siedono i Responsabili della Comunicazione di Grandi Imprese e (iii) in alcune delle offerte di stage si precisa che è previsto un rimborso spese (niente stage "a gratis") ed alcune delle offerte sono state postate in questi ultimi giorni.

martedì 23 novembre 2010

DOMANDA. COME FACCIO A METTERE IL TITOLO DELLA TESI NEL CV EUROPASS?

A domanda rispondo: semplicissimo visto che il format originale del CV EUROPASS ed i relativi esempi in Italiano pubblicati sul sito di Europass non prevedono l'inserimento del titolo della tesi, e neppure il voto di laurea, se proprio vuoi usare il CV EUROPASS, modifichi il format ed inserisci titolo e voto.

lunedì 22 novembre 2010

UN'ESPERIENZA ALL'ESTERO? POSTARE UN CV? SITI UTILI

Tra i post recenti apparentemente hanno suscitato parecchio interesse quelli dedicati ai CV di quelli che vogliono provare a farsi un'esperienza all'estero. Ho già citato in precedenti post i siti della RepubblicadegliStagisti e del COSP - Centro di Servizio per l'Orientamento allo Studio e alle Professioni dell'Università Statale di Milano (senza dimenticarsi del Job Placement della vostra università).

Qui l'indirizzo di un altro sito utile, quello di studieuropei (sono anche su FG dove sponsorizzano il manifesto dello stagista):

http://www.scambieuropei.com/category/stage/

Occhio comunque che poi tocca a voi valutare le offerte che i siti doverosamente segnalano (perchè poi ci trovate anche delle "opportunità" per andare all'estero dove non vi danno un Euro, e le spese ve le sobbarcate tutte voi).

TIROCINI ALL'ESTERO

Un sito interessante per chi sta pensando di fare un tirocinio all'estero è quello del COSP - Centro di Servizio per l'Orientamento allo Studio e alle Professioni dell'Università Statale di Milano.

All'indirizzo qui sotto trovate una lista di link per tirocini all'estero (Francia, Spagna, UK, Germania, Nuova Zelanda, USa ecc)

http://www.cosp.unimi.it/laureati/2997.htm#c2998 

Il COSP pubblica anche offerte di stage / tirocini all'estero e periodicamente organizza colloqui di orientamento specificatamente dedicati ai neolaureati che vogliono fare un'esperienza di stage all'estero.

sabato 20 novembre 2010

TUTTI PARLANO DI STAGE? E ALLORA PARLIAMO DI STAGE

Inizia a lasciarmi perplesso il fiorire un po' dappertutto di siti, blog, gruppi sui social network tutti accomunati da una sorta di "abbasso lo stage" generalizzato, ed a volte un po' generico.
Intendiamoci le critiche alla attuale normativa che disciplina il tirocinio formativo e le richieste di una modifica sono tutte condivisibili, in quanto si fondano sulla necessità di porre un freno all'uso distorto dello stage (quelli che io uso definire gli "stage cattivi" o cattivissimi"). Resta però il fatto che se anche eliminassimo "tout court" i tirocini formativi, rimarrebbe comunque una quantità di contratti atipici a continuare l'angoscia del precariato. Tutti parlano di stage , ma, per esempio.
  • perché non ci scandalizziamo per il praticantato, quasi sempre gratuito o con rimborsi nominali,  a cui sono condannati da sempre i neolaureati in giurisprudenza che devono passare l'Esame di Stato per diventare avvocati (per non parlare dei neolaureati in economia che vorrebbero fare i commercialisti)?
  • perché in quasi tutti i blog o i siti che parlano di stage sui social network si invitano i lettori a raccontare soltanto gli stage "cattivi"? Perché nessuno chiede di raccontare la storia dei tirocini che sono finiti bene (e secondo me ce ne sono, anche se ovviamente meno dei dilaganti (anche in conseguenza della crisi economica)  tirocini "a gratis  per lavoro dequalificato con tutor che si disinteressa del tirocinante / stagista"?.    

giovedì 18 novembre 2010

NEOLAUREATI PREOCCUPATI? CI PENSANO I NOSTRI POLITICI...

Navigando su Internet ho scoperto che tre parlamentari, due del FLI ed una del PD, il 14 Ottobre scorso, hanno presentato un'interrogazione al Ministero del lavoro, per difendere i laureati (e specialmente le laureate) che hanno scelto facoltà cosidette deboli e non riescono ad inserirsi nel monco del lavoro

SINTESI DELLE CONSIDERAZIONI SVOLTE DAI TRE INTERROGANDI
(tra parentesi i miei commenti)
  • Il mercato del lavoro italiano non riesce ad assorbire le eccellenze  perchè le aziende non hanno gli strumenti per recepirle e valorizzarle (ed io che pensavo che il tutto fosse principalmente dovuto alla crisi economica che stiamo vivendo....)
  • Ad essere penalizzate sono soprattutto le neolaureate (più che le sole neolaureate, nel mondo del lavoro  ad essere ancora penalizzate sono le donne, ma non tanto al momento dell'assunzione, quanto piuttosto nella progressione  di carriera e nella retribuzione. Comunque, ad Economia, la situazione dovrebbe essere ormai quasi in parità...)
  • Selezionatori, cacciatori di teste (per neolaureati?) ed agenzie interinali non hanno adeguati strumenti per e competenze nel settore in cui si cerca il candidato. (Un neolaureato non viene scelto dalla Direzione del Personale, che effettivamente dovendo selezionare candidati per una molteplicità di professionalità non possiede le specifiche competenze professionali di ognuna di esse,  ma dal capo dell'unità organizzativa dove  il selezionato andrà a lavorare, che gli strumenti e le competenze )
  • Le aziende cercano esclusivamente laureati tra 26-28 anni e soprattutto laureati in Economia ed in Ingegneria Gestionale (le due lauree sono effettivamente tra le più richieste al momento, ma anche i neolaureati in queste discipline hanno sofferto per la crisi)
  • Le grandi aziende italiane privilegiano i candidati che hanno frequentato un Master da loro sponsorizzato (come ho già detto non credo esista un'equivalenza Master (sponsorizzato o meno) = assunzione. Per contro se io faccio una docenza ad un Master posso visualizzare / valutare i partecipanti in vista di una eventuale assunzione. E' più rapido ed efficace che non mettre un annuncio e trovarsi poi sulla scrivania 200 CV da esaminare).
LE CONCLUSIONI DEI TRE INTERROGANDI
Accedono al mondo del lavoro i candidati in sintonia psico-relazionale con il selezionatore e i neolaureati in ingegneria gestionale-

LE PROPOSTE DEI TRE INTERROGANDI
  • promuovere campagne informative volte a diffondere criteri di selezione (da parte delle aziende) innovativi... che prevedano come priorità la valorizzazione del merito e delle capacità (e come le accertiamo in un neolaureato? Guardiamo il voto di laurea?) del tutto svincolata  dal tipo di laurea o formazione conseguita, dal sesso e dalla capacità del candidato di rientrare nei parametri simil psicologici dei selezionatori.
  • promuovere una indagine ministeriale aull'inserimento dei giovani laureati nel mercato del lavoro e sui limiti che ne condizionano le dinamiche.
MODESTA PROPOSTA ALTERNATIVA DEL SOTTOSCRITTO
Non commento le proposte dei tre interrogandi. Però, considerato che una campagna informativa costa (advertising agency, creativi, art director, media) e che costa anche una indagine ministeriale (qualche consulenza quà e là...). il tutto a spese dello Stato, non potremmo invece impiegare diversamente l'ipotetico budget per campagna / indagine, utilizzando per borse di studio che finanzino tirocini e Master per i neolaureati?

martedì 16 novembre 2010

LA CLASSIFICA DEI POST

Dopo un mese di attività del blog, qualche statistica. Quali sono i post più letti?

1. Ma perchè scrivere un libro dedicato ai neolaureati?
2. "Mi sono laureato! E adesso" ? E' nato prima il libro o è nato prima il titolo?

segue, a distanza, un gruppo di post, tutti molto vicini l'uno all'altro.

3. Ma sono tutti raccomandati. Ecco perchè non mi chiamano!
4. Ma il 110 e lode serve per trovare il primo lavoro?
5. Voglio lavorare all'estero!! Come scrivo il CV?
6. Ma a cosa serve il CV?
7. Stage buoni e Stage cattivi
8. Sezione Hobby ed interessi professionali, la inserisco o no nel CV?
9. Curriculum Vitae e adesso che l'ho scritto a chi lo mando?
10. Non mi sono laureata in tempo

Fra un mese la prossima classifica.

            

domenica 14 novembre 2010

ANCORA SUL VOTO DI LAUREA BASSO

Il post che ho dedicato qualche giorno fa a chi si è laureato con un voto finale basso (LAUREATO CON UN VOTO DI LAUREA BASSO. COSA FACCIO?) , sta rapidamente scalando la classifica dei post più letti e mi sembra quindi opportuno dedicarci ancora qualche considerazione.

Il problema vero non è in sè e per sè il voto di laurea basso. Il primo problema è il perchè del voto basso e la soluzione è quella di avere una giustificazione spendibile. Se durante l'università avete svolto delle attività lavorative che vi hanno fatto acquisire esperienza e competenze, anche in un settore completamente diverso da quello in cui vi siete laureati, probabilmente avete acquisito una "maturità lavorativa" ed una esperienza ben maggiore dei vostri colleghi che si sono laureati con 110 e Lode, e questo il selezionatore lo capisce perfettamente.

Facciamo degli esempi:
  • avete speso tre anni della vostra vita (praticamente a tempo pieno) per gestire la programmazione di una radio privata / gestire i rapporti commerciali con gli inserzionisti ed i voti degli esami ne hanno risentito
  •  avete speso tre anni della vostra vita (praticamente a tempo pieno) dedicarvi ad una attività agonistica nazionale con buon successo e, visto che vi allenavate e giravate l'Italia e l'Europa per gareggiare, ed i voti degli esami ne hanno risentito
  • avete speso tre anni nella piccola azienda di famiglia ricoprendo la posizione, che prima non esisteva, di Direttore Commerciale Estero. Le esportazioni, ed i ricavi dell'azienda, sono aumentati voi avete viaggiato all'estero, ed i voti degli esami ne hanno risentito.
Il secondo problema è riuscire a spiegare il perchè nel CV in maniera da arrivare al colloquio di selezione e  cercare di far capire al selezionatore non soltanto i vostri punto deboli anche i vostri punti di forza (esperienza, maggior maturità, dimestichezza con il mondo del lavoro, o comunque con il mondo "fuori dell'università")

Quindi:
  • Massima attenzione e chiarezza quando descrivete nel CV le vostre attività extra universitarie (nel libro spiego in dettaglio come si fa)
  • Usate al meglio la lettera di accompagnamento per mettere in luce il perchè del vostro percorso e i plus che avete rispetto ad un neolaureato con un percorso "normale"
  • Se avete preso voti bassi negli esami complementari, ma in alcuni fondamentali ve la siete cavata meglio fatelo notare (nella lettera di accompagnamento)
E comunque ricordate che entrati nel mondo del lavoro, mano a mano che fate carriera, il voto di laurea basso conta sempre meno per il selezionatore che si concentranvece sulle vostre attività lavorative........

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venerdì 12 novembre 2010

QUELLO CHE I POTENZIALI DATORI DI LAVORO DICONO DEI NEOLAUREATI

Appena dopo essersi laureati, sovente si parte gasatissimi alla conquista del mondo.  Non si sa bene cosa c'e "li fuori" ma si parte gasati  (conquista dell'agognata laurea magari con una votazione di tutto rispetto, qualche mese all'estero durante il periodo universitario per migliorare l'inglese, magari un master post-laurea)., e voilà ci si sente pronti "dove devo firmare per iniziare a lavorare con voi?". Dopo poco spesso arriva la disillusione e da gasati ci si ritrova scoraggiati. 
In realtà la prima cosa da fare è cercare di capire quali sono le lacune che "gli altri", quelli che assumono, attribuiscono ai neolaureati e cercare di impostare il proprio percorso / il proprio CV / la propria pesentazione in maniera tale da poter sostenere che "no quelle lacune li io non ce le ho". Vedi sotto:

1. Indagine Fondazione Agnelli- AIDP Associazione Italiana Direzione del Personale (le risposte di 226 Direttori del personale di Azinde Medio Grandi con prevalenza aziende Nord-Ovest 15 Ottobre 2010)
Carenze dei neolaureati: manca la capacità di problem solving e l'orientamento al risultato
Candidato ideale: Inglese "fluent" (riscatta un basso voto di laurea e lo porta vicino ad un 110 senza Inglese), esperienza di lavoro ("aver visto come funziona il mondo del lavoro") meglio se di almeno un anno (per "tirocinio "buono" vedi pagg. 96 - 107 del libro), voto di laurea superiore a 100, eta lontana dai 30 anni.

2. Giuseppe Sileci - Presidente AIGA Associazione Italiana Giovani Avvocati
"Molto spesso chi consegue la laurea ha un bagaglio di nozioni enorme, ma uno scarsissimo senso pratico e ben poche competenze  tecniche per avviarsi ad una professione liberale".

3. Alberto Meomartini (Confindustria - Assolombarda)
"Mancano le cosidette competenze.... c'è scarsa propensione al lavoro di gruppo,  alla risoluzione dei problemi e all'apprendimento sul campo".

Cari neolaureati, anche quelli con 110 e lode, commenti, riflessioni considerazioni?

mercoledì 10 novembre 2010

HO MANDATO UN SACCO DI CURRICULUM MA NESSUNO MI HA RISPOSTO!

Calma e sangue freddo. Effettivamente, ma non necessariamente, la colpa delle mancate risposte potrebbe essere attribuita a quello che hai scritto, o non hai scritto, sul tuo CV, soprattutto se lo hai inviato in risposta ad una qualche specifica inserzione scovata sul web.

Se invece hai spedito una marea di copie del tuo CV a destra ed a manca, hai piazzato il Curriculum presso il job placement dell'università e/o magari per il tramite del moderno passaparola, il c.d. networking. e non ti hanno risposto non scoraggiarti, non ce l'hanno con te.

SPIEGAZIONE
- Neanche le grandi le grandi imprese (figurati quelle medio piccole) si possono permettere di dedicare delle risorse esclusivamente alla selezione dei neolaureati. Lo sfortunato selezionatore probabilmente si ritrova quotidianamente quantità industriali di CV di neolaureati. Non ce l'ha con voi e con il Vostro Cv è solo che è stracarico di lavoro e non riesce a dare una gentile risposta negativa a tutti (è capitato anche a me)
- In quel momento il potenziale datore non sta cercando un profilo come il vostro (o magari gli piacerebbe anche ma non puo farlo perchè, per esempio, la società ha chiesto ed ottenuto la cassa integrazione)

PERO'
-  Spesso i Cv vengono conservati, e magari dopo qualche mese, quando magari si è liberata una posizione per un profilo come il vostro, ops, vi chiamano (a me è capitato).
- A volte un selezionatore che si trova un CV di un neolaureato "alto potenziale" che non può assumere, lo segnala ad un collega o ad un amico che invece sta cercando, e, ops, ti chiamano (ancora adesso non so da dove mi sia arrivato il CV di una delle mie migliori assistenti...)

E COMUNQUE 
- Lascia passare qualche mese e poi  rimanda pure il CV (magari in quel momento si sono rimessi a selezionare neolaureati, o hanno cambiato il selezionatore / la selezionatrice. e tutto ricomincia ....

COLLOQUIO DI SELEZIONE: ISTRUZIONI PER L'USO: LE DOMANDE CHE TI FANNO

Ti hanno convocato per un colloquio di selezione! Adesso la concorrenza si fa dura perchè il selezionatore / la selezionatrice hanno convocato non solo te ma un ristretto gruppo di altri neolaureati sopravvissuti alla prima scrematura  DELLA PILA DI cv DI NEOLAUREATI.
Quali domande ti fanno? Non è possibile una generalizzazione assoluta perchè ogni selezionatore ha il suo metodo, le sue preferenze e le sue idrosincrasie, comunque le domande sono ricorrenti.

SELEZIONATORE ESTERNO / SELEZIONATORE DELLA DIREZIONE DEL PERSONALE (HUMAN RESOURCES) 
A meno che la selezione non riguardi un candidato da inserire nella Direzione Personale, ovviamente il selezionatore di solito non ha le competetenze tecniche per valutare professionalmente il candidato / per illustrare, se non genericamente, le attività della unità organizzativa dove il candidato dovrebbe essere inserito e si concentrerà (i) sull'approfondimento di quello che hai scritto sul CV, e (ii) sulle tue caratteristiche personali (magari con aggiunta di un pizzico di test  psico-attitudinali), e quindi:
  • percorso universitario: perchè hai scelto poprio quella facoltà, quanto tempo ci hai messo a laurearti (fuori corso? come mai, ma di solito solo sesei andato parecchio fuori corso), l'esame con il voto migliore e quello con il voto peggiore, titolo della tesi di laurea (e perchè proprio quella tesi?);
  • esperienze professionali:  dove, quando, per quanto tempo. Se hai fatto il pizzaiolo il selezionatore o la hostess può essere che non ti chieda niente, ma se hai lavorato per un'azienda, e non l'hai già scritto sul CV (non l'hai fatto? errore, ma non hai letto pagg. 60-66 del libro?), ti chiedono tipo di attività, fatturato, numero di dipendenti, compiti che hai svolto, chi era il tuo capo, con chi interagivi (altri dipendenti o clienti, fornitori, agenti ecc), quattrini.
  • esperienze formative:   probabilmente il selezionatore del personale si incuriosisce soltanto se riconosce un percorso formativo eccentrico al tuo percorso universitario. Se inizi a parlargli del seminario sulle "nanotecnologie applicate agli strumenti di controllo dei processi di fusione a bassa temperatura" il selezionatore sbarra gli occhi e ti guarda con occhi a palla.
  • famiglia: qui il selezionatore del personale va sul tranquillo, tichiede che lavoro fanno papà, mamma, fratelli sorelle ecc. (cosa che a me che ti devo assumere in realtà non frega niente, nica devo assumere loro, al massimo assiumo te). Le neolaureate devono aspettarsi una domanda che io in 18 anni non ho mai fatto perchè la trovo una intollerabile violazione della privacy "Lei è fidanzata?" e poi giri di parole varie per capire quanto è una cosa seria. La cosa sconfortante è che il selezionatore del personale che fa questa domanda normalmente è una donna....
  • aspettative personali, perchè ha mandato un CV alla nostra società?:   qui il selezionatore si rilassa e fa parlare te, ma preparati un discorsetto breve e conciso. 
NELLA SECONDA PARTE DI QUESTO POST LE DOMANDE CHE, SE POI VIENI ASSUNTO,   TI FA LA PERSONA CHE POI DIVENTA IL TUO CAPO DIRETTO      


venerdì 5 novembre 2010

LAUREATO CON UN VOTO DI LAUREA BASSO. COSA FACCIO?

Bella domanda. Non credo di sapere la risposta, o comunque non quella che sicuramente funziona. Un voto di laurea basso è probabilmente il primo e più facile criterio che il selezionatore / la selezionatrice utilizzano per fare la prima cernita del mare di CV di neolaureati che si trovano davanti, a meno che nel CV, e quindi nella tua precedente esperienza,non ci sia qualcosa di "stellare" tale da bilanciare il voto. Ne parlo a pag. 52-53 del libro.
Altrimenti? Non mettere il voto di laurea nel CV non è una soluzione. E' un "buco" non banale e di solito il selezionatore di solito se ne accorge e scarta il CV.
Cosa vuol dire un voto di laurea basso? Ognuno ha i suoi criteri. Io mi fermavo a 100/110 (va bè anche 99/110) e magari potevo anche scendere di un paio di punti se in quel momento avevo pochi candidati validi.
Poi, non è detto, che il voto basso sia sempre un ostacolo insormontabile. Ho appena letto un report di una società di selezione del personale che ha avviato ai colloqui di selezione per aziende clienti anche una piccola percentuale di  neo-laureati con votazione tra 75 e 85 (e la metà sono stati assunti). Il problema però rimane quello di conquistarsi il colloquio di selezione....
COMUNQUE, a meno che non siate gia sicuri di fire a lavorare nell'azienda di papà, o di mamma, appena dopo esservi laureati, RICORDATEVI CHE E' MOLTO MEGLIO FINIRE FUORI CORSO PIUTTOSTO CHE LAUREARVI PER TEMPO MA CON UN VOTO DI LAUREA BASSO

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giovedì 4 novembre 2010

SULL'INESISTENZA DI UN RAPPORTO DIRETTO TRA MASTER E PRIMO IMPIEGO

Premetto che mi piace il titolo che ho scelto per questo post. Mi sembra un titolo tipo trattatello di filosofia.
Ciò.detto vorrei fare delle considerazioni su una frase che mi ha scritto una giovane laureata in giurisprudenza alle prese con un tirocinio pieno di soddisfazion,i ma non  rinnovato, colloqui di selezione ed una scelta da fare tra due possibili posti di lavoro(non a tempo indeterminato, sia ben chiaro). 
" ...uno stato di completa confusione...
- Mi sono resa conto che i tanti soldi che ho speso per master e corsi di specializzazione sarebbero valsi a nulla se io non mi fossi mossa in prima persona
- a volte mi chiedo se ne sia valsa la pena aver speso cosi tanti soldi
-nè l'università nè questi corsi ti insegnano ad affrontare il mondo del lavoro e purtroppo noi neolaureati lo paghiamo a caro prezzo magari perdendo opportunità che chissà quando si ripresenteranno
.
L'HO SCRITTO SUL LIBRO E ANCHE NEI POST CHE HO GIA' FATTO, MA LO RIPETO A SCANSO DI EQUIVOCI:
  • NON COMMETTETE L'ERRORE DI CONSIDERARE I MASTER, ANCHE QUELLI MIGLIORI, COME UN PASSAPORTO AUTOMATICO PER OTTENERE UN POSTO DI LAVORO
  • E' MEGLIO CERCARE DI "COSTRUIRE" UN CV CON UN EQUILIBRIO TRA CONOSCENZE ("UN PACCO VISTI GLI ANNI CHE AVETE TRASCORSO IN UNIVERSITA') E COMPETENZE (QUELLE CHE PASSO DOPO PASSO VI COSTRUITE CON TIROCINI E LAVORI A TEMPO DETERMINATO).
SE TUTTO VA BENE DOPO UN PAIO D'ANNI  VI TROVATE UN CV CHE CONIUGA LE CONOSCENZE UNIVERSITARIE CON L'ESPERIENZA (E POTETE QUINDI FREGIARVI DELLA QUALIFICA DI "ESPERIENZIATI)