La
domanda è di Paola (il nome è di fantasia, as usual), una neolaureata in
giurisprudenza. Nel compilare il CV a Paola viene un dubbio, che mi gira: Dice
Paola “Durante
questi anni di studio ho svolto dei lavoretti, prevalentemente ho fatto la baby
sitter e il doposcuola a dei bambini delle elementari, ovviamente non risulta
da nessun contratto e non posso neanche indicare con precisione una data di
inizio e fine. Devo comunque inserire queste esperienze nel curriculum? e se si
come?".
RISPOSTA: Ovviamente i “lavoretti” (baby sitter / doposcuola / animatore in un villaggio vacanze / dj in una radio privata / cameriera in un pub / pizzaiolo / hostess per fiere ed eventi ecc) che facciamo saltuariamente durante l’università vanno messi nei CV dei neolaureati, che, di per sé stessi, e non potrebbe essere altrimenti, sono abbastanza scarni (i CV non i neolaureati). I “lavoretti” non sono particolarmente significativi in quanto non hanno alcun diretto collegamento con il nostro percorso universitario e con il percorso professionale che intendiamo percorrere dopo esserci laureati e quindi non c’è la possibilità / il bisogno di indicare “dal / al” e simili.
MA
ATTENZIONE: i “lavoretti” vanno comunque inseriti nel CV perché dicono, in
positivo, qualcosa di noi. E allora nel CV (Sezione
esperienze extra-professionali) o nella lettera di presentazione scriviamo
una frase del tipo "Durante il periodo
universitario, allo scopo di garantirmi una qualche indipendenza economica
dalla mia famiglia, ho fatto la baby sitter e l’assistente scolastica (o la
hostess fieristica / il dj / l’animatore turistico / la commessa / l’aiuto
magazziniere ecc.”.
Così
facendo stiamo cercando di di "vendere" al selezionatore / alla
selezionatrice non tanto i nostri trascorso di animatrice / hostess /baby
sitter quanto il fatto che ci siamo dati da fare per guadagnare dei quattrini e
non dipendere in tutto e per tutto da mamma e papà (alla faccia dei
bamboccioni, categoria, molto poco apprezzata dai selezionatori, a cui ci si
onora di non appartenere).
Aggiungiamo
che ci sono poi lavoretti e lavoretti. Possiamo fare una gradazione di importanza,tra quelli che servono solo per dimostrare il nostro desiderio di faticare per conquistarci una qualche indipendenza economica e quelli che abbiamo svolto in una impresa, seppur non connessa con l'ambito professionale ove desideriamo inserirci dopo esserci laureati: più il "lavoretto" è svolto all’interno di
un’impresa e più il selezionatore potrebbe pensare che qualche idea su come
funzionano le imprese e il mondo del lavoro ce la siete fatta ……
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