lunedì 26 settembre 2011

DOMANDA: A COSA SERVE IL CURRICULUM? (I)

Simpatica domanda.  Di solito quando faccio le mie presentazioni in Università parto da una considerazione, banale quanto basta, ma di cui probabilmente non ci rendiamo conto (o facciamo finta di non renderci conto).  

In Università non c'è una vera competizione: ognuno di noi può prendersi la laurea, c'è una laurea per tutti (oddio dovete passare gli esami e fare le tesi e ovviamente la votazione di laurea non è uguale per tutti), alla fine riusciamo a diventare Dottori, o Ingegneri o Architetti.

Lì fuori, dopo essersi laureati, è esattamente il contrario (come sanno molti neolaureati ..) nella situazione economica attuale non c'è un posto per tutti. OPS LI' FUORI C'E' LA CONCORRENZA E LA COMPETIZIONE. Paradossalmente scovate un annuncio di ricerca del personale che vi sembra interessante / un sito web di una società dove vi piacerebbe lavorare e a cui potreste inviareil CV, e vi sorprendete a pensare che in realtà l'annuncio ed il sito web lo hanno visto anche tutti i vostri amici che si sono laureati con voi e che magari in quel momento stanno pure rispondendo all'annuncio / stanno il CV.

A COSA SERVE IL CURRICULUM?

1. Ovviamente serve per far sapere a chi sta lì fuori che siete interessati a trovarvi un lavoro e volete entrare in COMUNICAZIONE con chi sta cercando candidati.
2. Per beccare il posto di lavoro dovete VINCERE LA CONCORRENZA e quindi il CV vi serve per DIFFERENZIARVI da tutti gli altri, per farvi notare. Non vuol dire fare dei CV eccentrici (che quelli il selezionatore di solito li cestina subito) ma far emergere le vostre peculiarità, suscitare la curiosità del selezionatore ("boh, nel dubbio questo/questo almeno voglio vederlo).

Inutile dire che su "Mi sono laureato! E adesso?" ho approfondito la questione con le "istruzioni per la compilazione del CV" (con un tot di esempi in Italiano e in Inglese). Per adesso e fino al prossimo post potete dare un'occhiata lì.

IL PROSSIMO POST: A COSA SERVE IL CURRICULUM (II): PRIMA CERCHIAMO DI CAPIRE A COSA NON SERVE   

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