Nel post che ho pubblicato un paio di giorni fa ho cercato di spiegare a che cosa serve (secondo me) un CV. Come anticipato questo secondo post è invece dedicato a spiegare a che cosa (non) serve un CV.
Curando questo blog capita che ogni tanto qualcuno dei lettori mi mandi il suo CV e mi chieda che cosa ne penso.
Troppo spesso mi è capitato di vedere dei CV che sembrano fatti non tanto per entrare in COMUNICAZIONE con un selezionatore, ma che sembrano piuttosto il risultato di una seduta di autocoscienza con il candidato che, più o meno inconsciamente ripercorre la sua storia passata, identificando tutti (ma proprio tutti) i suoi successi e gli aspetti formativi delle attività che ha svolto fino a quel momento.
Il CV non serve a voi (a noi, mi ci metto anch'io) per fare il punto di quello che abbiamo combinato in passato, ma per raggranellare delle INFORMAZIONI che cercano (i) siano utili / interessanti per il selezionatore e (ii) lo convincano che avete può essere interessante convocarvi per un colloquio.
Ciò non vuol dire che non possiate sentirvi orgogliosi di un qualcosa che avete fatto in passato. Allo stesso modo per voi possono essere stati dei momeni formativi dei seminari che avete seguito, seppur dedicati ad argomenti non strettamente professionali.
Dovete però capire che il CV non serve per scrivere la storia della vostra vita, per dire al selezionatore "leggi tutto quello che ho fatto in passato, vedi come sono stato bravo?" quanto piuttosto per suggerirgli "guardami, conoscimi e pensa a quello che in futuro potrei fare per te". Paradossalmente a volte le informazioni che mettete nei CV possono addirittura lasciare perplesso / sconcertare il selezionatore: se mandate ad una Multinazionale un CV di tre pagine, di cui una pagina e mezza è dedicata a tutti i seminari ed i corsi di formazione che avete fatto in materia di Diritti Umani / Organizzazioni Internazionali o di Storia delle Religioni, il selezionatore potrebbe rimanere perplesso, tanto più se sta cercando un Ingegnere di Produzione piuttosto che un Laureato in Giurisprudenza da destinare alla gestione dei rapporti contrattuali con i fornitori Italiani o con i clienti del mercato Nord-Americano. In questi casi la reazione del selezionatore potrebbe essere di domandarsi se sai "quello che vuoi fare da grande". "Sto cercando un Ingegnere di Produzione perchè mi racconta tutte queste cose?", "Se è così interessato alle Organizzazioni Internazionali perchè si candida per lavorare nell'ufficio legale di un'azienda che vende prodotti alimentari in Italia".
CONCLUSIONE: quando scrivete il CV non voltatevi indietro a raccontare il passato, guardate avanti al futuro, non ha quello che ha interessato voi ma a quello che potrebbe interessare al maledetto selezionatore.
© riproduzione riservata
Il CV non serve a voi (a noi, mi ci metto anch'io) per fare il punto di quello che abbiamo combinato in passato, ma per raggranellare delle INFORMAZIONI che cercano (i) siano utili / interessanti per il selezionatore e (ii) lo convincano che avete può essere interessante convocarvi per un colloquio.
Ciò non vuol dire che non possiate sentirvi orgogliosi di un qualcosa che avete fatto in passato. Allo stesso modo per voi possono essere stati dei momeni formativi dei seminari che avete seguito, seppur dedicati ad argomenti non strettamente professionali.
Dovete però capire che il CV non serve per scrivere la storia della vostra vita, per dire al selezionatore "leggi tutto quello che ho fatto in passato, vedi come sono stato bravo?" quanto piuttosto per suggerirgli "guardami, conoscimi e pensa a quello che in futuro potrei fare per te". Paradossalmente a volte le informazioni che mettete nei CV possono addirittura lasciare perplesso / sconcertare il selezionatore: se mandate ad una Multinazionale un CV di tre pagine, di cui una pagina e mezza è dedicata a tutti i seminari ed i corsi di formazione che avete fatto in materia di Diritti Umani / Organizzazioni Internazionali o di Storia delle Religioni, il selezionatore potrebbe rimanere perplesso, tanto più se sta cercando un Ingegnere di Produzione piuttosto che un Laureato in Giurisprudenza da destinare alla gestione dei rapporti contrattuali con i fornitori Italiani o con i clienti del mercato Nord-Americano. In questi casi la reazione del selezionatore potrebbe essere di domandarsi se sai "quello che vuoi fare da grande". "Sto cercando un Ingegnere di Produzione perchè mi racconta tutte queste cose?", "Se è così interessato alle Organizzazioni Internazionali perchè si candida per lavorare nell'ufficio legale di un'azienda che vende prodotti alimentari in Italia".
CONCLUSIONE: quando scrivete il CV non voltatevi indietro a raccontare il passato, guardate avanti al futuro, non ha quello che ha interessato voi ma a quello che potrebbe interessare al maledetto selezionatore.
© riproduzione riservata
E’ possibile acquistare "Mi sono laureato! E adesso?" in versione e-book dal blog. Vi basta cliccare sull'immagine del libro pubblicata sulla colonna di destra della pagina che state visualizzando adesso e vi collegate con ultimabooks dove potete comprare il libro da scaricare (costa una cifra, € 7,99).Il libro cartaceo? Lo trovate nelle librerie (€ 10)
Nessun commento:
Posta un commento