La domanda che mi è arrivata riguarda l'utilità del periodo di praticantato per il neolaureato che poi cerchi di entrare in azienda / nell'Ufficio Legale di un'azienda. La risposta richiede una serie di considerazioni:
- Ovviamente non c'è nessuna incompatibilità. Quanto poi conti la pratica professionale per il selezionatore dell'azienda che sta cercando molto dipende (i) dalla fama dello Studio Legale dove hai fatto / stai facendo la pratica (ii) da quello che ti hanno fatto fare / ti fanno fare (backoffice per ricerche di giurispudenza per casi che in realtà non conosci (Umpf!) oppure redazione di bozze di atti / contratti, partecipazione a riunioni con clienti (Epperò!)
- In realtà la risposta è ancora più semplice: hai già trovato delle alternative alla pratica, oppure l'unica alternativa è startene a casa e continuare a praticare lo sport preferito? Se non hai alternative a tiro, mentre continui a guardarti in giro ti conviene fare la pratica che almeno la metti nel CV
- Attenzione se fai un colloquio in azienda non dire "No io all'esame di stato non sono interessato", magari solo perchè pensi di compiacere il selezionatore che hai davanti?. Quando mi è capitato io sono sempre rimasto dubbioso "Ma non sei interessato perchè non sei interessato oppure perchè sei una capra e hai deciso che comunque non riusciresti mai a passare l'esame di Stato?". Personalmente io ho sempre spinto i miei tirocinanti e collaboratori a fare l'Esame, e se lo passi nessuno ti toglie la possibilità di fare la professione.
- Attenzione Se fai un colloquio evita invece di dire "Il mio sogno è fare il magistrato, il mio sogno è fare il Notaio". Reazione tipica del selezionatore "Bravo e allora perchè sei qui a farmi perdere tempo / Bene stai cercando un posto dove parcheggiarti per un paio d'anni e poi andartene di colpo lasciandoci nel guano?"
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