Inizia a lasciarmi perplesso il fiorire un po' dappertutto di siti, blog, gruppi sui social network tutti accomunati da una sorta di "abbasso lo stage" generalizzato, ed a volte un po' generico.
Intendiamoci le critiche alla attuale normativa che disciplina il tirocinio formativo e le richieste di una modifica sono tutte condivisibili, in quanto si fondano sulla necessità di porre un freno all'uso distorto dello stage (quelli che io uso definire gli "stage cattivi" o cattivissimi"). Resta però il fatto che se anche eliminassimo "tout court" i tirocini formativi, rimarrebbe comunque una quantità di contratti atipici a continuare l'angoscia del precariato. Tutti parlano di stage , ma, per esempio.
- perché non ci scandalizziamo per il praticantato, quasi sempre gratuito o con rimborsi nominali, a cui sono condannati da sempre i neolaureati in giurisprudenza che devono passare l'Esame di Stato per diventare avvocati (per non parlare dei neolaureati in economia che vorrebbero fare i commercialisti)?
- perché in quasi tutti i blog o i siti che parlano di stage sui social network si invitano i lettori a raccontare soltanto gli stage "cattivi"? Perché nessuno chiede di raccontare la storia dei tirocini che sono finiti bene (e secondo me ce ne sono, anche se ovviamente meno dei dilaganti (anche in conseguenza della crisi economica) tirocini "a gratis per lavoro dequalificato con tutor che si disinteressa del tirocinante / stagista"?.
il problema è che al di là dei blog se ne parla davvero troppo poco. a volte sembra che gli stagisti non esistano. mi è capitato di fare delle rimostranze all'ufficio stage della mia università qunado ho avuto problemi durante lo stage: mi hanno detto che è la normalità. questo fa capire come in realtà se ne parli ancora troppo poco.
RispondiEliminaLo so. E' anche nei blog di solito ci sfoghiamo con due righe parlando degli stage bidone e poi ci rimettiamo a chattare e così alla fine inconsciamente tutti si convincono che gli stage bidono sono la normalità. Bisognerebbe andare sui media quelli veri e spiegare che bisogna modificare la legge: basterebbe imporre un rimborso minimo non nominale e l'impossibilità di offrire stage trascorso un certo periodo da quando ci si è diplomati / laureati. Ma bisogna passare dai media per poi arrivare ai politici (di qualsiasi colore) Io ho commentato sul blog una intepellanza di tre deputati ("CI PENSANO I NOSTRI POLITICI). Ho anche scritto ad una dei tre, una deputata di 30 anni, parlando di stage. Ha riscontrato i mie due mail immediatamente, ma a parte la sua gentilezza....
RispondiEliminaHo inserito un post su Manifesto dello Stagista ma quanti l'hanno letto? Molto più semplice semplice cliccare “mi piace” su chi scrive “abbasso gli stage” e poi continuare a navigare...