In realtà la prima cosa da fare è cercare di capire quali sono le lacune che "gli altri", quelli che assumono, attribuiscono ai neolaureati e cercare di impostare il proprio percorso / il proprio CV / la propria pesentazione in maniera tale da poter sostenere che "no quelle lacune li io non ce le ho". Vedi sotto:
1. Indagine Fondazione Agnelli- AIDP Associazione Italiana Direzione del Personale (le risposte di 226 Direttori del personale di Azinde Medio Grandi con prevalenza aziende Nord-Ovest 15 Ottobre 2010)
Carenze dei neolaureati: manca la capacità di problem solving e l'orientamento al risultato
Candidato ideale: Inglese "fluent" (riscatta un basso voto di laurea e lo porta vicino ad un 110 senza Inglese), esperienza di lavoro ("aver visto come funziona il mondo del lavoro") meglio se di almeno un anno (per "tirocinio "buono" vedi pagg. 96 - 107 del libro), voto di laurea superiore a 100, eta lontana dai 30 anni.
2. Giuseppe Sileci - Presidente AIGA Associazione Italiana Giovani Avvocati
"Molto spesso chi consegue la laurea ha un bagaglio di nozioni enorme, ma uno scarsissimo senso pratico e ben poche competenze tecniche per avviarsi ad una professione liberale".
3. Alberto Meomartini (Confindustria - Assolombarda)
"Mancano le cosidette competenze.... c'è scarsa propensione al lavoro di gruppo, alla risoluzione dei problemi e all'apprendimento sul campo".
Cari neolaureati, anche quelli con 110 e lode, commenti, riflessioni considerazioni?
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