Avevo appena finito di scrivere il titolo di questo post e mi ero messo a navigare sul sito Internet de LA STAMPA dove mi sono imbattuto in un post di Walter Passerini (il blog è "lavori in corso") dal titolo "Il lavoro ora si cerca sul web ma vincono amici e raccomandati"
A mio modo di vedere, almeno per quel che riguarda il settore privato, il titolo è "misleading" è può spingere i neo-laureati, alla ricerca di un primo impiego che non trovano, a commiserarsi e demoralizzarsi.
IN SINTESI
- in una azienda privata normalmente assumi (a) perché il lavoro è aumentato e le risorse che hai a disposizione non sono più sufficienti a far fronte alle richieste dei clienti / alla mole di lavoro che arriva (b) se hai un budget ed hai convinto la Direzione del Personale che effettivamente hai bisogno di una persona in più;
- A questo punto, tra le decine, o a volte centinaia, di CV di neolaureati tu cosa fai? Cerchi di assumere il/la candidata migliore (percorso universitario + caratteristiche personali) o assumi il/la raccomandata "capra"?.
- Se assumi il raccomandato incapace (a) chi fa fronte al lavoro aggiuntivo?, e (b) come pensi che reagisca il tuo team? Il clima si deteriora ed il leader / capo del team perde credibilità.
- Non confondiamo la raccomandazione con il networking / il passa parola: se avvii una ricerca per selezionare un neolaureato, oltre alle decine di Cv che ti arrivano per le vie normali te ne arrivano anche da colleghi, amici, mamme e zie ecc. Ma a te che ti frega. Tanto il tuo target è quello di non sbagliare ed assumere il candidato migliore ...
Certamente se l'Amministratore Delegato della società una volta tanto vuole assumere un raccomandato / una raccomandata lo fa tranquillamente (se no che A.D. è?). Stesso discorso il capo di una grande unità organizzativa che assume decine di neolaureati. Come dice il proverbio "un raccomandato non fa primavera" (o erano le rondini?).
CONCLUSIONE
Vale quello che ho scritto sul libro in merito all'argomento: "Tranquillizzati.... nella vita .. le raccomandazioni.... possono essere utili, ma alla fine di solito il datore di lavoro ti paga e ti apprezza per quello che sai fare, per la tua professionalità, la tua creatività e la capacità di risolvere i problemi".
Salve,sono anche io una neolaureata che oggi ha acquistato il suo libro e l'ha letto tutto d'un fiato in poche ore.Grazie per aver scritto questo libro per noi poveri scellerati che ancora ingenuamente credono che basti la buona volontà ed una formazione adeguata per trovare (almeno uno straccio di) lavoro!
RispondiEliminaCiò che ha scritto ha fatto sorridere e riflettere su vari errori che credo un po' tutti noi novellini facciamo.Diciamo che ci ha chiarito le idee su "tutto quello che avremmo voluto sapere ma nessuno ci ha mai detto"!Spero che questo terzo mese di disoccupazione sia uno degli ultimi:metterò a frutto i suoi consigli!
Silvia
Io trovo questo post un po' utopico... Certo che i datori vorrebbero reperire i candidati migliori, il problema è proprio la parità di accesso al mondo del lavoro per quanto riguarda determinate professioni. A meno che non si parli di competenze altamente qualificanti che differenzino già in partenza i candidati dalla massa. Perché esistono molti laureati e la disoccupazione cresce, credo che questo sia un dato di fatto. La maggior parte dei datori tende ad assumere una persona segnalata come affidabile attraverso canali interni, non si basa solo un semplice cv nella sua valutazione. A meno che non si parli di stage gratuiti, sia chiaro.
RispondiEliminaRispondo al commento di MaLu.
RispondiEliminaIl post non è utopico, non in senso stretto almeno, e spiego perchè-
- Negli ultimi 25 anni io ho gestito la Direzione Legale di due grandi società di una grande Multinazionale Italiana (sta a Torino...).
- Mediamente c'è sempre stato lavoro per 100 e risorse per 70: iperlavoro pe me e per i miei.
- In 25 anni ho assunto un tot di neolaureati in Italia ed all'estero nonchè un tot di tirocinanti. Perchè neolaureati? perchè costavano meno (se assumi un dirigente e sbagli ti suicidi) e perchè era più facile formarli ed amalgamarli all'interno del team.
- Col cavolo che assumevo qualcuno solo perchè mi era stato segnalato come affidabile. Gli facevo un colloquio di selezione e se avessi potuto gli avrei fatto anche una TAC. Se assumevo una capra io ci facevo una figura da pirla ed i miei si inbufalivano con me.
Detto questo ammetto che non sono sicuro che la mia esperienza sia rappresentativa della maggioranza dei datori di lavoro (comunque nell'industria privata siamo messi bene). Comunque se siamo una minoranza siamo una minoranza mlto più numerosa di quel che si pensi....
Bene, io mi sono laureata a 25 anni fa con il massimo dei voti, conosco abbastanza bene l'inglese (non fluentemente), ho una conoscenza avanzata del pacchetto Office. Ho trovato qualche espediente per sopravvivere in una grande città come Roma (dalla quale non provengo), l'unica paga che si avvicina a uno stipendio che mi sia mai stata offerta è stata al call center in cui ho lavorato per due mesi. E il rimborso consistente ottenuto attraverso un altro tirocinio, ma sempre mediante fondi europei, il datore non ha "scucito" un soldo. Mi candido quasi sempre on-line ad offerte in linea con il mio profilo (quindi strettamente attinenti) e non mi chiamano quasi mai, se non per stage pseudogratuiti. Le agenzie? Propongono call center, c'è crisi. Dovrei buttarmi su altri tirocini perché ci vuole "spirito di sacrificio"? Peccato che ne abbia già fatti 3 (stage con rimborso, anche perché sono contraria allo sfruttamento ed a questo circolo vizioso che si autoalimenta attraverso la disperazione dei giovani che vogliono entrare a qualsiasi costo nel mercato del lavoro). Posso essere un po' avvelenata? Magari sbaglierò io qualcosa, non ho abbastanza spirito di iniziativa per bussare a tutte le aziende e mettere in atto una scenetta tragica e commovente per ottenere un colloquio o una pseudoassunzione. Il mio cv non credo che faccia così schifo, almeno così mi è stato detto più volte.
RispondiEliminaDove si è nascosta questa minoranza numerosa?
Io non ho mai detto che i datori preferiscano assumere un imbecille anziché una persona capace, ho detto solo che di solito reperiscono personale mediante segnalazioni interne e/o raccomandazioni, si fidano del giudizio dei loro collaboratori... e poiché esiste attualmente un grande divario tra chi cerca lavoro e chi lo offre (i laureati disperati abbondano)si verifica questa situazione.
Non volevo mettere in dubbio che oggi come oggi sia molto difficile trovare un lavoro anche a chi ha le carte in regola (il CV ed il percorso universitario) e voglia di fare e neppure contestare che tu ti sentissi un po' avvelenata. In uno dei post precedenti ho scritto che secondo una recente indagine di Unioncamere in Italia le aziende private assumeranno più di 68.000 neolaureati; peccato che quest'anno, a spanne, dalle Università usciranno 160.000 neolaureati e che la parte del leone la facciano comunque i laureati in Economia ed in Ingegneria.
RispondiEliminaLe raccomandazioni / le segnalazioni esistono questo è ovvio, ed io stesso ho ammesso di sentirmi parte di una minoranza. Continuo a non credere che si tratti di una minoranza esigua.
Concordo sul fatto di non accettare stage a gratis.
Ok, allora spero di essere (stata) sfortunata io, per il resto sono d'accordo con te.
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