grazie a te per il tuo commento che ritrascrivo qui per tutti i tuoi colleghi che dovessero inavvertitamente "saltarlo" (come se fossero importanti solo i post e non anche i commenti.
Salve,sono anche io una neolaureata che oggi ha acquistato il suo libro e l'ha letto tutto d'un fiato in poche ore.Grazie per aver scritto questo libro per noi poveri scellerati che ancora ingenuamente credono che basti la buona volontà ed una formazione adeguata per trovare (almeno uno straccio di) lavoro!
Ciò che ha scritto ha fatto sorridere e riflettere su vari errori che credo un po' tutti noi novellini facciamo.Diciamo che ci ha chiarito le idee su "tutto quello che avremmo voluto sapere ma nessuno ci ha mai detto"!Spero che questo terzo mese di disoccupazione sia uno degli ultimi:metterò a frutto i suoi consigli!
Sono contento che il libro possa esservi utile. Non ho scritto "Mi sono laureato! E adesso?" a caso, scegliendo tra vari possibili argomenti. Al contrario l'ho scritto per esprimere la frustrazione e la rabbia che mi montava dentro continuando ad intervistare neolaureati
- che non avevano la più pallida idea di come furnzionava il mondo del lavoro
- che non si rendevano conto, di come io, dopo averli assunti, dovessi impiegare tempo per spiegar loro l'ABC di come trasformare le loro conoscenze in competenze utili per l'azienda,
- che il loro 110 o il Master figo non erano dei "passaporti automatici" per trovare un posto di lavoro e per fare carriera.
Auguri per la tua "recherce" Silvia, e come ho detto ad una volta ad una mia tirocinante, "se fra 20 anni avrai fatto carriera non trasformarti in un losco figuro che al potenziale stagista dice - Caro è ovvio che non le diamo un Euro, è lei che dovrebbe pagarci perchè le insegniamo il mestiere...- Fagli da tutor, caccia un po' di euro e ricordati di quando tu eri nelle sue condizioni".
MARCO BIANCHI
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