DEFINIZIONE: Li chiamiamo tutti "stage" (che è un termine francese, in Inglese si chiamano internship) ma la definizione "ufficiale" è quella di "tirocini formativi, introdotti dall'art. 18 della L. 24 giugno 1997 n. 196 e disciplinati dal successivo D.M. 25 marzo 1998 n.142. secondo cui lo scopo dei tirocini formativi è quello di "realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro".
CHIARIMENTO PRELIMINARE: Probabilmente lo sapete già, ma l'art.2. del D.M.142 chiarisce che i tirocini formativi, gli stage insomma non costituiscono rapporti di lavoro. In altre parole se partecipate ad uno stage non vi vengono versati contributi previdenziali, non avete diritto alle ferie pagate o alla tredicesima mensilità ed in realtà neppure a dei quattrini (la corresponsione di un eventuale rimborso spese è invece una scelta discrezionale dell'azienda che ti ospita e comunque ci paghi le tasse). Non sta scritto da nessuna parte.
QUANTI SONO OGGI GLI STAGE IN ITALIA? Personalmente, quando lavoravo in una nota multinazionale che fabbricava autoveicoli, io ho iniziato ad offrire stage (pagati.... e pagati il giusto) nel 1992 (cinque anni prima che uscisse la legge che ufficializzava i "tirocini formativi"). Tirocini allora ce n'erano pochini pochini (anche perché allora di posti di lavoro a tempo indeterminato invece ce n'erano molti più di adesso). Poi i tirocini sono andati via via aumentando di numero. Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere nel 2008 nel settore privato gli stage sono stati 305.000 (ma altre fonti danno numeri ancora più elevati).
Motivi dell'aumento degli stage? Due: con i tempi che corrono per un neo-laureato a volte è comunque un successo agguantare non dico un lavoro a tempo indeterminato ma un semplice stage, di quelli "buoni" ovviamente. Poi un sacco di imprese si sono messe ad utilizzare i tirocini per avere mano d'opera a costo zero (e questi sono gli stage che io definisco "cattivi").
COME FACCIO A TROVARE UNO STAGE? E QUANDO L'HO TROVATO COME FACCIO A DISTINGUERE UNO STAGE "BUONO" DA UNO "CATTIVO"?
Allora per trovare uno stage per prima cosa puoi informarti presso il Job Placement dell'Università dove ti sei laureato/a. Poi puoi navigare su internet, per esempio sui siti di sportello stage ( http://www.sportellostage.it/ ) e della repubblicadeglistagisti (www.repubblicadeglistagisti.it ) dove sono pubblicati annunci di aziende che offrono tirocini.
Su sportellostage trovi poi un elenco di società virtuose (quelle che hanno meritato il "bollino verde" di sportello stage, che peraltro sono ancora poche, seppur quasi tutte importanti). Che fare se l'azienda che ti offre uno stage non è tra quelle consigliate da sportellostage? Qui di seguito una tabella che può esserti di aiuto.
STAGE “BUONO” | STAGE “CATTIVO” | |
Rimborso Spese | SI: minimo 500 € mese ma le aziende più virtuose arrivano a superare i 1000 € mese | NO: il rimborso spese è inferiore a 500 €. - Uno “stage “cattivissimo” è quello in cui il figuro che ti sta davanti non solo ti dice senza alcun imbarazzo che non ti danno un Euro e poi ti spiega che sei tu che dovresti pagarli perché ti insegnano un mestiere (balla colossale vedi sotto) |
Benefits Aggiuntivi | SI: per esempio buoni mensa, notebook, flessibilità nell’orario di lavoro | NO: Non ti danno un minimo di rimborso spese e ti aspetti che ti diano dei benefits aggiuntivi? |
Tutor | Compatibilmente con il suo carico di lavoro, cerca di insegnarti il lavoro, nella speranza che tu impari alla svelta così da sobbarcarti in relativa autonomia una piccola parte del suo carico di lavoro | Il Tutor c’è anche qui (lo prevede la legge). In realtà non gliene frega niente di insegnarti qualcosa e, siccome non ti insegna niente, ti abbandona a te stesso e ti affida dei lavori privi di un reale contenuto professionale |
Tipologia di attività | Un’attività con un contenuto professionale che ti consente di iniziare a provare a mettere in pratica tutte le conoscenze acquisite in università | Un attività a basso / nullo contenuto professionale |
Durata | Da 6 a 12 mesi. Nei primi mesi capisci come funziona l’azienda e cosa vogliono da te capo, colleghi e clienti interni dopodiché inizi a muoverti con autonomia e ad acquisire competenze (le conoscenze le hai già sono quelle dell’Università) | Da 1 a 3 mesi. Troppo poco per imparare qualcosa. Quando hai appena cominciato a comprendere come girano le cose lo stage finisce |
“Fa Curriculum” | SI: Ovviamente conta anche la notorietà di chi ti ha offerto il tirocinio ma nel CV ricordati di evidenziare quello che pensi di aver imparato (Come si fa te lo spiego in un prossimo post) | Ovviamente conta anche la notorietà di chi ti ha offerto il tirocinio ma poi ti chiamano per un colloquio di selezione probabilmente poi si rendono conto che lo stage era un bidone e non hai acquisito nessuna reale esperienza |
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