Il quesito riguarda
un neolaureato (triennale) in Relazioni Internazionali che adesso vorrebbe
aggiungere una seconda laurea (laurea a ciclo unico in Giurisprudenza) e
commenta “Tutti dicono che sono folle
perché a 28/29 anni nessuno più sarà disposto ad assumermi, io non ci credo e
spero un giorno di poter lavorare come avvocato in un grande studio legale
specializzato in IP. L'età sarebbe realmente un deterrente? E sulla necessità
di inserire il titolo della tesi nel CV, posso sorvolare su titolo della tesi
della laurea triennale?”.
RISPOSTA: In
linea generale direi che ritardare l’entrata nel mondo del lavoro per prendersi
una seconda laurea è un azzardo. Non è che con due lauree ti danno due stipendi
o hai doppia possibilità di trovare un posto di lavoro. A maggior ragione è un azzardo se, dopo
essersi laureati, seppur con una triennale, si ritiene di avere delle buone
possibilità di riuscire a entrare nel mondo del lavoro.
Questo in
linea generale, poi nei singoli casi ci si può rendere conto che in realtà la
laurea che abbiamo preso riguarda un qualcosa che proprio non ci interessa o
che di porte nel mercato del lavoro ne apre pochine pochine. L’importante è non
decidere di prendere una seconda laurea per poter rimanere ancora “parcheggiati”
in Università.
Fatte queste
premesse non ho la palla di cristallo e non ho la risposta. Però 1. L’età in
effetti può essere un deterrente. 2. Occhio al target: lavorare in un grande
Studio Legale occupandosi di IP (e se trovassi un grande studio legale che ti
offre di lavorare nel Dipartimento Litigation o Finance?). 3. Perché non
mettere nel CV il titolo della tesi della triennale (anche se, nell’eventualità
che tu faccia poi Legge la tesi “importante” diventa quella con cui ti sei
laureato in Giurisprudenza). 4. Storia vera: Anni fa una conferenza sui
contratti internazionali. Tra i partecipanti una ragazza molto sveglia che
faceva un sacco di domande pertinenti, laureata in Relazioni Internazionali.
Alla fine si informa con il relatore per sapere se può proporsi per un
tirocinio presso il Dipartimento Legale di una grande azienda. No non è
laureata in Giurisprudenza. La ragazza insiste e il relatore alla fine dice “Se
lei è certissima consideri la possibilità di iscriversi a Giurisprudenza,
magari essendo laureata in Relazioni Internazionali le abbuonano qualche esame”.
Anni dopo i due si incontrano per caso e la ragazza spiega che ha seguito il
consiglio, si è laureata in giurisprudenza e lavora in uno Studio Legale. A lei
l’azzardo è andato bene ma non so a quanti sia finita altrettanto bene. 5. Volendo
prendere una seconda laurea, proprio per via del deterrente dell’età l’ideale
sarebbe laurearsi alla svelta (senza scendere troppo nella media) e magari fare
nel frattempo dei tirocini professionalizzanti: “laureato a 28 anni sì, ma con
due lauree e un po’ di esperienza professionale”.
Ma come ho
detto non ho la palla di cristallo e non ho la risposta.
© marco bianchi – riproduzione
riservata
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