lunedì 3 aprile 2017

"IL LAVORO? MEGLIO GIOCARE A CALCETTO CHE INVIARE CURRICULUM" O NO? IN MARGINE AL MINISTRO POLETTI

E finalmente trovo il tempo di dire la mia sulla criticatissima frase detta dal Ministro Poletti nei giorni scorsi. Se capisco bene, la frase esatta detta da Poletti era la seguente " 'Nel lavoro si creano più opportunità giocando a calcetto che a spedire curricula'.
In via preliminare va detto che oggi come oggi per i giovani la ricerca del primo lavoro è un problema assillante e vi posso garantire che è angosciante vedere dei neolaureati (sorry per i diplomati ma i neolaureati sono il mio pubblico) bravi e brillanti che faticano e si sbattono per cercarsi di trovare un futuro dopo aver terminato il loro percorso formativo. In questa situazione è necessario pesare le parole, tanto più se si ricopre una carica istituzionale, ed evitare semplificazioni e frasi fatte. La comunicazione deve essere fatta per chi ci ascolta non per noi che già sappiamo, o crediamo di sapere (ma quest’ultimo mio commento non è direttamente riferito alla frase di Poletti).

Andiamo al merito della questione: calcetto v. curriculum. In realtà il cv è lo strumento per entrare in comunicazione con chi dovrebbe assumerti, e, no, anche se l’allenatore della squadra è il tuo potenziale datore di lavoro non ti assume soltanto perché giochi bene (questo ovviamente se il posto non è in una squadra di serie A). Sei certamente favorito se chi sta cercando già ti conosce, ma comunque l’assunzione è anche legata alla corrispondenza tra quello che il tuo CV racconta di te, da un punto di vista professionale e caratteriale, e quello che serve all'azienda.  

Calcetto v. Curriculum. Allora vince il Curriculum? No, probabilmente è un pareggio. Quello che probabilmente intendeva Poletti era che non è che ci si può chiudere in una stanza fidando nel fatto che abbiamo spedito in giro 200 copie del nostro Cv denso dei nostri (passati) successi universitari e rimanere lì in fiduciosa attesa che prima o poi qualcuno Ci risponda. Al contrario bisogna anche arricchire tali successi con altre competenze che acquisiamo interagendo con gli altri, con il calcetto, con l’associazionismo, con il volontariato. Problem solving, team building, project management non sono certo materie d’esame all'università. Bisogna poi ricordare che se I neolaureati devono farsi notare da qualcuno che “cerca”, allora il calcetto, l’associazionismo, il volontariato (o, come ho scritto sul libro la partecipazione ai Master dove i docenti non sono solo professori ma anche manager che prima o poi devono assumere…) sono momenti in cui ci si può far notare, far conoscere da qualcuno che “cerca”. Calcetto o Curriculum? No Calcetto e Curriculum.

Marco Bianchi © riproduzione riservata marzo 2017

 PUBBLICITA' PROGRESSO

"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua Manuale di sopravvivenza per neolaureati alla ricerca del primo lavoro; Curriculum Vitae, Master, Tirocini e colloqui di selezione” è la seconda edizione, rivista ed aggiornata, di “Mi sono laureato! E adesso?” pubblicata nel 2010 da Vallardi. 

La nuova edizione del libro può essere acquistata sui principali bookstore in versione cartacea ed e-book. La versione cartacea la trovate sui siti amazon.it, stores.streetlib.com e libreria universitaria.it. L’e-book sui siti di amazon, streetlib, libreria universitaria, la feltrinelli, hoepli, kobo, mondadori, libreriabook.it,  e ebooklife.it. Costo? 14,99 la versione cartacea e 10,99 l’epub.              

1 commento:

  1. Credo anche io che la frase di Poletti non sia totalmente da condannare. Ovviamente un politico dovrebbe porsi in termini diversi, non ci si può altrimenti non aspettare una critica. Comunque oggi in Italia funziona così ed è inutile stare fermi a lamentarsi che le capacità e lo studio non sono valorizzati. Ormai si sa che servono anche le relazioni (non intese come raccomandazione dal papà o zio) che si possono costruire facilemente oggi anche tramite linkedin. Personalmente me le sono costruite da zero proprio tramite quest ultimo e tramite un master (nella giungla di quelli esistenti bisogna saper individuare quelli veramente buoni chiedendo a chi li ha frequentati)

    RispondiElimina