lunedì 11 ottobre 2010

Ma il 110 e Lode serve per trovare il primo lavoro dopo esserti laureato?

Mi rendo conto di dare una qualche delusione a tutti i neolaureati che hanno conseguito un così brillante voto di laurea, ma il 110 e Lode non vi attribuisce un vantaggio sostanziale su tutti i vostri colleghi che, anche loro sono in caccia del primo impiego, e vi fanno concorrenza.
Prima di tutto bisogna considerare che, di questi tempi,le offerte di lavoro ("qualsiasi tipo di lavoro, precario, a tempo determinato, a tempo indeterminato, datemi almeno uno stage con un rimborso spese decente..") sono quelle che sono, mentre di neolaureati che ti inviano il loro curriculum ce ne sono un'infinità, e tanti di loro si presentano con il loro bel 110 e lode (che quindi da solo non basta per far emergere il tuo Curriculum dalla catasta di CV che il selezionatore / la selezionatrice si ritrova sulla scrivania.
Altro  problema. Nella mia carriera mi è capitato di selezionare tantissimi neo-laureati, da assumere o a cui offrire un tirocinio (di quelli buoni). Tutte le volte che mi trovavo di fronte un 110 e Lode mi facevo sempre la stessa domanda: ma chi c'è dietro il 110 e Lode? Un neo-laureato / una neo-laureata brillante e determinato/a al quale posso affidare fin da subito, oppure un ragazzo / una ragazza che ha passato tutto il suo periodo in Università chiuso/a in casa o in biblioteca nella convinzione che l'unica cosa che contava era il 30 e Lode.
In azienda nessuno ti da i voti (almeno formalmente) e certamente nessuno ti lascia tutto il tempo necessario per sentirti pronto a rispondere alle domande che ti hanno fatto / ad eseguire l'incarico che ti è stato affidato. Magari in università magari eri tu che decidevi quando ti sentivi pronto per dare l'esame- In azienda i  tempi te li danno gli altri (il capo, i colleghi, i clienti).
Ulteriore problema: quando mi trovo di fronte un CV con un 110 e Lode normalmente la prima cosa che faccio è guardare il titolo della tesi di laurea. Se l'argomento è, per così dire, di attualità tutto bene. Se invece mi ritrovo una tesi dal titolo "Gli statuti medioevali della città di Castelseprio" piuttosto che "Lo sviluppo dell'industria tessile nel Comasco durante la prima metà dell'800" le mie angosce aumentano. Paradossalmente potrei preferire convocare un candidato con un voto di laurea un po' più basso ma che
CONSIGLIO IN SINTESI: Non affidarti  ciecamente al tuo 110 e Lode. Quando scrivi il tuo Curriculum  cerca di far capire che non sei un "topo di biblioteca" (parla per esempio dei lavori che hai fatto per raggranellare un po' di quattrini / delle attività che hai svolto / dei tuoi tanti interessi personali. E se ti chiamano per un colloquio di selezione preparati a spiegare perché, tra tutti gli argomenti possibili, ti sei scelto proprio gli statuti medioevali o l'industria tessile dell'800 e non piuttosto qualcosa di più attinente al mondo del lavoro in cui vorresti entrare.

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