mercoledì 29 novembre 2017

PERCHÉ’ NON SOPPORTO IL CURRICULUM EUROPEO EUROPASS

Nella mia non breve carriera mi è capitato di vedere centinaia di curricula di neolaureati, Italiani o stranieri. Moltissimi candidati Italiani (e ben pochi stranieri) avevano redatto il loro Curriculum utilizzando il formato Europass (il c.d. CV Europeo).

Personalmente io non sopporto il CV Europass e posso assicurare che tanti altri che, come me, stanno "dall'altra parte della scrivania", proprio non lo amano il Curriculum Europeo.

Provate a immaginare il selezionatore/la selezionatrice che si vede arrivare sulla scrivania un centinaio di curricula di neolaureati e immaginatene lo sconforto nello scoprire che sono tutti CV Europass e, a prima vista, sembrano tutti sconsolatamente uguali. E sì che il CV di un neolaureato dovrebbe anche servire per differenziarsi dagli altri e per battere la concorrenza…

Il selezionatore, che di solito non svolge soltanto quella mansione, non ha molto tempo per cercare di distinguere i CV "buoni" da quelli "meno buoni". Visto il poco tempo a disposizione e la montagna di Curricula sulla scrivania, fa una prima scrematura, eliminando, a torto o a ragione visto il poco tempo a disposizione, i CV "che non convincono". Compito arduo e con un maggior rischio di sbagliare se la maggioranza dei CV sono fatti utilizzando il format Europass, in quanto ì CV Europei formalmente sono tutti uguali, appiattiti, e talmente ripetitivi da apparire burocratici al punto da far sì che all’atto pratico non sia semplice cogliere le peculiarità dei singoli candidati.

In realtà il CV Europass, nella sua versione originaria, mi è sempre sembrato il capolavoro del “politically correct”, nel senso deteriore del termine: sembra quasi che lo scopo degli estensori del modello fosse quasi di “nascondere” il carattere e la personalità del candidato. Interessi e attività extra-professionali del candidato non meritavano una sezione ma erano quasi nascosti ed inquadrati alla voce "capacità"(sociali, organizzative, informatiche, artistiche). Bel messaggio per i candidati e per i selezionatori: “Qui contano le tue capacità, quello che sai fare, i tuoi interessi sono fatti tuoi e non del selezionatore”, come se si dovesse assumere “una capacità” e non una persona, che poi le capacità, tanto più in un neolaureato, se non sono soltanto millantate, spesso sono state acquisite proprio svolgendo attività extra-professionali.

Il fine che i redattori del CV Europass probabilmente si proponevano era quello di far sì che la selezione avvenisse sulla base dei soli criteri professionali, senza alcuna influenza delle caratteristiche personali dei candidati e quindi senza il rischio di una qualsivoglia discriminazione. Seppur astrattamente condivisibile, un tale approccio non teneva conto del vero scopo del CV che, quantomeno per i neolaureati, è quello di mettere in risalto, per quanto possibile, le specificità del candidato per differenziarsi rispetto a tutti gli altri candidati e neppure considerava che i datori di lavoro, prima ancora di convocare per un colloquio conoscitivo, cercano di intuire dal CV la personalità, il carattere e le aspettative dei potenziali candidati.

 Altra cosa che mancava, e che manca anche nella versione rivista  nel 2012, è la menzione del voto di laurea, cosa che evidentemente disorientava molti neolaureati italiani che sono arrivati sul mio blog ricercando su Google “Ma nel curriculum Europass dove lo metto il voto di laurea?”.

Tale domanda mi consente di introdurre il secondo motivo per cui non apprezzo il CV Europass. È mai possibile che ci sia un format per tutto, che sempre e comunque ci sia qualcuno che si preoccupa di predisporre un modulo da farci compilare? La realtà, almeno a mio modo di vedere, ma ovviamente tutti sono liberi di dissentire, è che se ti servi del format Europass dai l’impressione di non metterci niente di tuo e corri anzi il rischio di appiattire la tua presentazione, rendendola, almeno all’apparenza, molto simile a tutte quelle dei neolaureati concorrenti. È un po’ la ripetizione di quello che probabilmente ti succedeva all’università (l’approccio top-down, le lezioni frontali con il professore che spiega e gli studenti che ascoltano per capire qual è la risposta giusta all’esame), anche qui qualcuno ti prende per la manina, ti spiega cosa devi fare e tu devi soltanto preoccuparti di seguire le istruzioni (che in effetti ci sono, le trovi sul sito https://europass.cedefop.europa.eu)

Se anche sposi un tale approccio e riesci comunque a ottenere un colloquio di selezione e infine l’agognato posto di lavoro ricordati almeno che questa è probabilmente l’ultima volta che qualcuno ti prende per la mano e che ti passa un format da compilare, ma che d’ora in avanti dovrai cercare di usare la tua creatività e il tuo intuito.

In conclusione, almeno secondo me, molto meglio preparare un curriculum "ad hoc" che, più breve e più semplice da leggere, piacerà di più a chi lo riceve (e gli esempi li trovate al Cap.6 di “"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua”. Oltretutto, se il CV lo scrivete bene dimostrate di essere creativi e di non aver bisogno di moduli prestampati da compilare (anche perché se poi riuscite ad agguantare il vostro primo impiego di moduli che vi guidano nel fare il vostro lavoro non ce ne sono più tanti …).

Naturalmente, in ultima analisi, la scelta tra un CV Europass e un curriculum “ad hoc” è soltanto vostra, siete voi che dovete essere convinto che proprio quel CV, così come avete deciso di predisporlo, è il biglietto giusto per “entrare in gara”, correre la corsa e arrivare agli agognati traguardi (il colloquio di selezione, che rappresenta una sorta di traguardo intermedio, e poi il “traguardo vero”, il vostro primo posto di lavoro “post-laurea”). Se però usate il CV Europass dovete aver ben chiaro che non solo potete, ma, almeno a mio parere, dovete modificarlo e integrarlo con quelle informazioni utili e necessarie al selezionatore di turno per farsi un’idea su chi si troverà di fronte nell'eventuale colloquio di selezione, a cominciare dal voto di laurea e dai vostri interessi personali.

Mi rimane comunque l’orgoglio di aver contribuito a migliorare l’esempio italiano di CV Europass pubblicato sul sito europass.cedefop. Quando l’avevo consultato mi ero accorto che alla sesta riga, alla voce “Occupazione Desiderata” si leggeva “GESITONE risorse umane”. “GESITONE” non “GESTIONE” (rileggere sempre il CV …..) Ci avevo fatto un post su questo blog. Ho ricontrollato oggi l’esempio di CV  Europass. L’errore è stato corretto. Anch'io ho dato il mio piccolo, seppur involontario, contributo al CV Europass. Come si suol dire “chi è causa del suo mal, pianga sé stesso”.

© marco bianchi – riproduzione riservata Novembre 2017

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