Nella mia non breve carriera mi è capitato di vedere
centinaia di curricula di neolaureati, Italiani o stranieri. Moltissimi
candidati Italiani (e ben pochi stranieri) avevano redatto il loro Curriculum
utilizzando il formato Europass (il c.d. CV Europeo).
Personalmente io non sopporto il CV Europass e posso
assicurare che tanti altri che, come me, stanno "dall'altra parte della
scrivania", proprio non lo amano il Curriculum Europeo.
Provate a immaginare il selezionatore/la selezionatrice che
si vede arrivare sulla scrivania un centinaio di curricula di neolaureati e
immaginatene lo sconforto nello scoprire che sono tutti CV Europass e, a prima
vista, sembrano tutti sconsolatamente uguali. E sì che il CV di un neolaureato
dovrebbe anche servire per differenziarsi dagli altri e per battere la
concorrenza…
Il selezionatore, che di solito non svolge soltanto quella
mansione, non ha molto tempo per cercare di distinguere i CV "buoni"
da quelli "meno buoni". Visto il poco tempo a disposizione e la
montagna di Curricula sulla scrivania, fa una prima scrematura, eliminando, a
torto o a ragione visto il poco tempo a disposizione, i CV "che non
convincono". Compito arduo e con un maggior rischio di sbagliare se la maggioranza
dei CV sono fatti utilizzando il format Europass, in quanto ì CV Europei
formalmente sono tutti uguali, appiattiti, e talmente ripetitivi da apparire burocratici
al punto da far sì che all’atto pratico non sia semplice cogliere le peculiarità
dei singoli candidati.
In realtà il CV Europass, nella sua versione originaria, mi è
sempre sembrato il capolavoro del “politically correct”, nel senso deteriore del
termine: sembra quasi che lo scopo degli estensori del modello fosse quasi di “nascondere”
il carattere e la personalità del candidato. Interessi e attività extra-professionali
del candidato non meritavano una sezione ma erano quasi nascosti ed inquadrati alla
voce "capacità"(sociali, organizzative, informatiche, artistiche). Bel messaggio
per i candidati e per i selezionatori: “Qui contano le tue capacità, quello che
sai fare, i tuoi interessi sono fatti tuoi e non del selezionatore”, come se si
dovesse assumere “una capacità” e non una persona, che poi le capacità, tanto
più in un neolaureato, se non sono soltanto millantate, spesso sono state
acquisite proprio svolgendo attività extra-professionali.
Il fine che i redattori del CV Europass probabilmente si
proponevano era quello di far sì che la selezione avvenisse sulla base dei soli
criteri professionali, senza alcuna influenza delle caratteristiche personali
dei candidati e quindi senza il rischio di una qualsivoglia discriminazione.
Seppur astrattamente condivisibile, un tale approccio non teneva conto del vero
scopo del CV che, quantomeno per i neolaureati, è quello di mettere in risalto,
per quanto possibile, le specificità del candidato per differenziarsi rispetto
a tutti gli altri candidati e neppure considerava che i datori di lavoro, prima
ancora di convocare per un colloquio conoscitivo, cercano di intuire dal CV la
personalità, il carattere e le aspettative dei potenziali candidati.
Altra cosa che
mancava, e che manca anche nella versione rivista nel 2012, è la menzione del
voto di laurea, cosa che evidentemente disorientava molti neolaureati italiani
che sono arrivati sul mio blog ricercando su Google “Ma nel curriculum Europass
dove lo metto il voto di laurea?”.
Tale domanda mi consente di introdurre il secondo motivo per
cui non apprezzo il CV Europass. È mai possibile che ci sia un format per
tutto, che sempre e comunque ci sia qualcuno che si preoccupa di predisporre un
modulo da farci compilare? La realtà, almeno a mio modo di vedere, ma
ovviamente tutti sono liberi di dissentire, è che se ti servi del format
Europass dai l’impressione di non metterci niente di tuo e corri anzi il
rischio di appiattire la tua presentazione, rendendola, almeno all’apparenza,
molto simile a tutte quelle dei neolaureati concorrenti. È un po’ la ripetizione di quello
che probabilmente ti succedeva all’università (l’approccio top-down, le lezioni
frontali con il professore che spiega e gli studenti che ascoltano per capire
qual è la risposta giusta all’esame), anche qui qualcuno ti prende per la
manina, ti spiega cosa devi fare e tu devi soltanto preoccuparti di seguire le
istruzioni (che in effetti ci sono, le trovi sul sito https://europass.cedefop.europa.eu)
Se anche sposi un tale approccio e riesci comunque a
ottenere un colloquio di selezione e infine l’agognato posto di lavoro
ricordati almeno che questa è probabilmente l’ultima volta che qualcuno ti
prende per la mano e che ti passa un format da compilare, ma che d’ora in
avanti dovrai cercare di usare la tua creatività e il tuo intuito.
In conclusione, almeno secondo me, molto meglio preparare un
curriculum "ad hoc" che, più breve e più semplice da leggere, piacerà
di più a chi lo riceve (e gli esempi li trovate al Cap.6 di “"Mi sono
laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua”. Oltretutto, se il CV lo scrivete bene
dimostrate di essere creativi e di non aver bisogno di moduli prestampati da
compilare (anche perché se poi riuscite ad agguantare il vostro primo impiego
di moduli che vi guidano nel fare il vostro lavoro non ce ne sono più tanti …).
Naturalmente, in ultima analisi, la scelta tra un CV
Europass e un curriculum “ad hoc” è soltanto vostra, siete voi che dovete
essere convinto che proprio quel CV, così come avete deciso di predisporlo, è
il biglietto giusto per “entrare in gara”, correre la corsa e arrivare agli
agognati traguardi (il colloquio di selezione, che rappresenta una sorta di
traguardo intermedio, e poi il “traguardo vero”, il vostro primo posto di
lavoro “post-laurea”). Se però usate il CV Europass dovete aver ben chiaro che
non solo potete, ma, almeno a mio parere, dovete modificarlo e integrarlo con
quelle informazioni utili e necessarie al selezionatore di turno per farsi
un’idea su chi si troverà di fronte nell'eventuale colloquio di selezione, a
cominciare dal voto di laurea e dai vostri interessi personali.
Mi rimane comunque l’orgoglio di aver contribuito a
migliorare l’esempio italiano di CV Europass pubblicato sul sito europass.cedefop.
Quando l’avevo consultato mi ero accorto che alla sesta riga, alla voce
“Occupazione Desiderata” si leggeva “GESITONE risorse umane”. “GESITONE” non
“GESTIONE” (rileggere sempre il CV …..) Ci avevo fatto un post su questo blog.
Ho ricontrollato oggi l’esempio di CV Europass.
L’errore è stato corretto. Anch'io ho dato il mio piccolo, seppur involontario,
contributo al CV Europass. Come si suol dire “chi è causa del suo mal, pianga sé
stesso”.
© marco bianchi –
riproduzione riservata Novembre 2017
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