mercoledì 10 gennaio 2018

IL DIARIO DI UN NEOLAUREATO IN CERCA DI OCCUPAZIONE

Tramite Internet ho letto la storia di un neolaureato disoccupato (una città del nord-Italia)  e l’ho pure commentata. Riassumo  qui la storia e i miei commenti perché in realtà penso che possa essere utile a tanti neolaureati.

IL BACKGROUND DEL NOSTRO NEOLAUREATO: Laureato (in corso) in Scienza delle Comunicazioni con Tesi “Le missioni di pace dell’ONU”, parla tre lingue, conoscenze informatiche più del normale, attività sportiva a livello agonistico che lo porta in giro per l’Italia e per l’Europa.
LA RICERCA DI UN PRIMO LAVORO: La trafila è la solita, invio del CV alle aziende della zona, poi ricerca su Internet (ma focalizzandosi solo su quelli della provincia di residenza, dove in effetti non si trova niente di interessante, nel senso di congruo rispetto al percorso universitario ), e infine visita presso le varie Agenzie di Lavoro. Due domande, una dell’Agenzia al neolaureato, l’altra del neolaureato all’Agenzia.

  • DOMANDA DELL’AGENZIA: “In quale settore aziendale preferisce essere inserito” RISPOSTA DEL NEOLAUREATO: “Disponibile per ogni lavoro”
  • DOMANDA DEL NEOLAUREATO: “E’ vero che  non sempre è bene scrivere di essere laureato e che non sempre avere titoli di studio importanti può essere utile?” RISPOSTA DELL’AGENZIA:“Se si è laureati è meglio dirlo. Vero però che un laureato costa di più all'azienda e quindi trova lavoro più difficilmente”.
I COMMENTI ALLA  VICENDA CHE HO TROVATO SUL WEB: Sul Web quelli soliti, “Vai all'estero” e “Studiare non serve, coltiva la terra, fai l’idraulico e simili 

GLI ERRORI DEL NOSTRO NEO-LAUREATO  
1. Ovviamente essersi laureati, anche nei tempi canonici, non è un automatico passpartout per trovare un posto di lavoro.

2. La laurea in Scienze internazionali e diplomatiche, per come la percepisco io, è una “laurea debole” (la definizione non è mia) così come molte lauree umanistiche (di nuovo “relata refero”), e non aiuta la tesi che il nostro neolaureato ha fatto. Il selezionatore tipo istintivamente reagisce pensando che non gli serve un diplomatico e che la società per cui lavora non ha niente a che vedere con l’ONU. Quindi quando scegliamo la tesi, cerchiamo di scrivere dell’ONU solo se vogliamo / possiamo ragionevolmente sperare in una futura carriera all’ONU. 

3. Moolto interessanti invece gli interessi extraprofessionali del nostro neolaureato: lingue e attività agonistica. Il che, agli occhi di un selezionatore, probabilmente significa che il nostro neolaureato sa lavorare in team, è orientato al risultato e hai buone capacità relazionali. Vanno valorizzati nel CV e nella lettera di presentazione.

4. “Ma va bene qualunque cosa, pur di lavorare” non è un buon approccio secondo me il selezionatore non lo apprezza. Non è lui che deve dare qualcosa al neolaureato che gli sta di fronte. Lui cerca di capire cosa il neolaureato può fare per lui e per l’azienda che vuole assumere.

5. “Vero però che un laureato costa di più all'azienda e quindi trova lavoro più difficilmente”. Tranquilli è una balla. Se io ho bisogno di un Ingegnere, di un Economista, di un Avvocato cerchi di assumere un laureato. Non mi risulta neppure che un giovane assunto come impiegato abbia uno stipendio sostanzialmente differente a seconda che sia diplomato o laureato.  Certo che se un neolaureato si presenta per un posto da saldatore meccanico il selezionatore lo guarda perplesso.

6. Invece di ricorrere allo slogan “Andate all’estero”, prima si possono fare due cose. Intanto “allargare” l’ambito territoriale della ricerca al di fuori della provincia di residenza (non ho capito una proposta di lavoro in Islanda va bene ed una in una Regione diversa da quella dove hai studiato no?). Lauree “deboli”?  Valutare la possibilità di fare un buon Master per “riorientare” la tua professionalità). E poi ripartire con la ricerca.

© marco bianchi – riproduzione riservata 2017

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"Mi sono laureato! E adesso? N.2 La ricerca continua Manuale di sopravvivenza per neolaureati alla ricerca del primo lavoro; Curriculum Vitae, Master, Tirocini e colloqui di selezione” è la seconda edizione, rivista ed aggiornata, di “Mi sono laureato! E adesso?” pubblicata nel 2010 da Vallardi.


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