domenica 23 gennaio 2011

IO MI RIFIUTO DI FARE UN LAVORO CHE....

Sono reduce da un'intervista a "OndeQuadre" la WebTV del Politecnico di Torino. Dovrebbe essere messa in onda il 24 gennaio (poi comunque pubblico il link così chi vuole se la ascolta..) nell'ambito di una puntata del Format "Io Mi Rifiuto", dedicata al post laurea  e che prende le mosse da una serie di "Io mi rifiuto" di studenti del Poli intervistati da Onde Quadre.  

Mi ha molto colpito la dichiarazione di uno studente " IO MI RIFIUTO DI FARE UN LAVORO NON INERENTE A QUELLO CHE HO STUDIATO IN UNIVERSITA'"

SONO D'ACCORDO: sul fatto che sia legittimo desiderare fare un lavoro che ci piaccia e che sia la naturale continuazione di quello che abbiamo studiato in Università (tempo dedicato, costi, fatica)

SONO PERPLESSO se l'affermazione deve essere intesa alla lettera. Motivi:
  1. la situazione disastrata dei giovani nel mondo del lavoro. Cos'è se hai la fortuna di trovare un lavoro ma non è in linea con i tuoi studi lo rifiuti? E poi? C'è qualcuno che ti mantiene mentre aspetti il lavoro che fa per te?.
  2. l'università come centro del mondo. Non è che quelli li fuori che assumono lo fanno per soddisfare le TUE esigenze e farti fare il lavoro che piace a TE. LORO ti assumono e LORO ti pagano perchè tu svolga le attività che servono a LORO. MA CHI MAI  HA DETTO CHE QUALUNQUE SIA IL CORSO DI LAUREA SCELTO COMUNQUE SI TROVA SEMPRE UN LAVORO IN QUELLA MATERIA?. Magari non è il caso di ingegneria ma se mi sono laureato in Letteratura Bizantina e mi assumono in Fiat o in Telecom pensate che continuerò ad occuparmi di letteratura Bizantina?. ALTRA DOMANDA NON BANALE (MA SIAMO SICURI CHE IN UNIVERSITA' CI INSEGNINO TUTTO QUELLO CHE E' INERENTE AL LAVORO CHE ALMENO FORMALMENTE DOVREBBE RAPPRESENTARE LA PROSECUZIONE DEL NOSTRO PERCORSO UNIVERSITARIO?)
Mi sembra che a volte i neolaureati si concentrino sul passato, quello che hanno fatto, gli esami, i voti, il voto di laurea. Quelli che assumono si concentrano sul futuro dei neolaureati che si candidano e si interrogano su che cosa sappiano fare realmente (e qui probabilmente conta più un tirocinio o un'esperienza formativa che il fatto di aver preso 30 in questo o quell'esame terrificante ) 

CONCLUSIONE: giusto fare un lavoro che ci piace e che sia funzionale agli anni spesi in Università, ma di solito se e quando succede non è mai il primo lavoro. Dopo qualche anno hai fatto esperienza, hai acquisito professionalità, hai qualcosa da spendere con chi sta selezionando personale allora sì che puoi guardarti in giro e cercare il lavoro che ti piace veramente, quello che hai sempre voluto fare (o magari no, perchè nel frattempo hai cambiato idea, e "stando sul campo" hai scoperto che in realtà ti piace altro .......)




2 commenti:

  1. ovviamente chi parla così ha qualcuno che lo mantiene intanto che trova il lavoro che gli piace. anzi... il lavoro che gli piace glielo troverà sempre quello che lo mantiene, che farà grossi sacrifici per farlo assumere, magari dovendo dei favori a qualcuno. io che ho accettato subito quello che mi si parava davanti sono rimasto incastrato ove sono e mi faccio dieci ore al giorno e per paura di mollare questo lavoro e non trovare altro ho perso una sacco di occasioni.

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