domenica 28 novembre 2010

COLLOQUI DI SELEZIONE (II): LE DOMANDE CHE TI FA IL TUO POSSIBILE CAPO

In un post precedenteho cercato di riassumere le possibile domande del selezionatore / della selezionatrice della Direzione del Personale (o della società di consulenza che cura le prime selezioni)

Cerchiamo di vedere quali potrebbero essere le domande della persona che dirige l'Ufficio / il Dipartimento dove inizierà a lavorare il candidato prescelto (quello che potrebbe essere, se sei tu il/la prescelto/ il tuo "capo").

A differenza del selezionatore della Direzione del Personale, il potenziale "capo" è sì interessato  al tuo percorso universitario ma anche a capire chi "si porta in casa", i.e. al tuo carattere ed alla tua personalità.  Quindi:
  • Si comincia comunque con le domande sul tuo percorso universitario: perchè hai scelto quella tesi, come mai sei finito fuori corso, magari qual'è l'esame che più ti ha appassionato e quello che invce è risultato per te più difficile. Se ci sono delle apparenti contraddizioni nel tuo percorso formativo (tesi in diritto della concorrenza dell'Unione Europea e Master post-laurea in Diritto Penale, che con l'antitrust non ha niente a che vedere ) preparati a cercare di spiegarle.
Si prosegue poi con domande del tipo
  • Come si immagina fra cinque anni / cosa farà da grande: Qualunque sia la vostra aspirazione occhio a non dare una risposta incongrua rispetto alla posizione per cui vi hanno convocati. Diversi anni fa, quando stavo selezionando un neolaureato per l'Ufficio Legale della società per cui lavoravo, un neolaureato mi ha risposto "tra cinque anni? Vorrei fare il Magistrato.. (Pensiero incupito "bravo ma allora perchè sei qua a farmi perdere tempo? Cos'è, dopo che mi sono sbattuto ad insegnarti il mestere prendi e vai a fare tutt'altro? Eliminato")
  • Perchè ha mandato il CV alla nostra società?: Evitiamo di dire quella che spesso è la verità, ovvero "ne ho mandati circa 200 e quindi...". Andate sul sito internet della società che sta facendo la selezione e cercate di preparare una giustificazione sul perchè siete finiti a fare il colloquo proprio lì-
  • Che cosa le dà fastidio?: Ovviamente il povero selezionatore sta cercando di capire che tipo sei ....
  • Mi dica tre suoi difetti e tre sue doti:  Normalmente quando facevo questa domanda i neolaureati di fronte a me facevano scena muta, al massimo riuscivano a tirar fuori un difetto (se poi mi spiegavano che erano "un po' permalosi" la cosa mi inquietava assai...)
  • E'una persona  creativa?   Altra mia domanda standard. Come mai questa domanda? Molto semplice. Nel mondo del lavoro non è come in Università dove qualcun altro fissa un percorso per te, ti dice cosa leggere ecc. Decodificata la domanda vera è "sei un mero esecutore di direttive altrui oppure fai funzionare il cervello e ci metti, con prudenza ed intelligenza, anche del tuo, un po' di autonomia..."
  • Inglese: Occhio ragazzi che se nel CV avete scritto che parlate / scrivete l'inglese benissimo, e sempre che la posizione ricercata comporti l 'uso quotidiano dell'Inglese, c'è il rischio che ad un certo punto vi chiedano di continuare il colloquio in Inglese.....
  • Hobby:  Di nuovo il dubbio amletico del selezionatore. Ma chi è veramente la persona che ho davanti ..... Che cosa fa nel tempo libero, quali sono i suoi interessi, comunica con gli altri o no e via discorrendo.
  • Idrosincrasie del selezionatore: Ulteriori domande dipendono dalle idrosincrasie del selezionatore. Io ho ad esempio negli ultimi 15 anni ho sempre chiesto "lei beve". E' un mio problema, non mi fido di quelli che si proclamano astemi (per principio e non per ragioni mediche). e come facciamo con gli happy hour d'ufficio?
Come già detto RICORDATEVI CHE IL COLLOQUIO DI SELEZIONE NON E' UN ESAME: LE DOMANDE DOVETE FARLE ANCHE VOI.

Mettetevi di fronte allo specchio e provate ad immaginare che le domande che dovreste fare al selezionatore (e se ritrovate momentaneamente disconnessi andate a pag. 115 del mio libro....)     

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