domenica 28 novembre 2010

DOMANDA (NEOLAUREATA IN GIURISPRUDENZA): NEL CV LA PRATICA PROFESSIONALE LA METTO NELLE ESPERIENZE PROFESSIONALI O IN QUELLE FORMATIVE?

Mi sono imbattuto in questa domanda (vera) di una neolaureata in giurisprudenza.

E' ovvio che il periodo di praticantato (obbligatorio per sostenere l'esame di Stato ed iscriversi all'Albo) va inserito nelle esperienze professionali. Intanto perchè in Studio lavori, non ci vai ad ascoltare alate lezioni del tuo "Dominus" (il fatto che ti paghini un rimborso da fame o proprio non ti diano un Euro non rileva, tu li lavori). Poi di attività formative ne hai già un pacco sul CV.

Piuttosto come descrivi il periodo di pratica nel CV.? Di solito nei CV che mi sono capitati sott'occhio il tutto si riduce a due righe striminzite più o meno come queste:
"Da Gennaio 2010 Pratica legale presso lo Studio Legale XY, Via, Città (ambito di attività: civile e/o commerciale e/o penale e/o amministrativo)"
In realtà non si capisce che cosa fai. Vediamo due alternative:
  • Alternativa 1 (Studio Legale medio grande che ha come clienti anche imprese)
"Da Giugno 2009 Pratica presso lo Studio Legale XY e partners, Via, Città. Lo Studio, composto da circa trenta Avvocati opera nell'ambito del diritto civile e commerciale e principalmente offre assistenza ad imprese, tanto in sede giudiziale che stragiudiziale. Attività principali: redazione di bozze di memorie pareri legali e contratti commerciali di volta in volta richiestimi dall'Avvocato titolare della pratica, ricerche di dottrina e giurisprudenza, partecipazione agli incontri con i clienti.". 
  • Alternativa 1 (Studio Legale piccolo, uno-due Avvocati e due-tre praticanti)
" Da Giugno 2009 Pratica presso lo Studio Legale X e Y, Via, Città. Lo Studio opera nell'ambito del diritto civile e commerciale per conto di clienti privati e piccole imprese. Sotto la supervisione dei due titolari dello Studio ho svolto attività tanto in sede giudiziale (redazione di bozze di memorie, partecipazione ad udienze) che stragiudiziale (ricerche di dottrina e giurisprudenza, redazione di bozze di pareri e di contratti commerciali)
Insomma nel CV non basta dire dove hai fatto delle esperienze professionali. Fondamentale è far capire che cosa hai fatto 

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