giovedì 18 novembre 2010

NEOLAUREATI PREOCCUPATI? CI PENSANO I NOSTRI POLITICI...

Navigando su Internet ho scoperto che tre parlamentari, due del FLI ed una del PD, il 14 Ottobre scorso, hanno presentato un'interrogazione al Ministero del lavoro, per difendere i laureati (e specialmente le laureate) che hanno scelto facoltà cosidette deboli e non riescono ad inserirsi nel monco del lavoro

SINTESI DELLE CONSIDERAZIONI SVOLTE DAI TRE INTERROGANDI
(tra parentesi i miei commenti)
  • Il mercato del lavoro italiano non riesce ad assorbire le eccellenze  perchè le aziende non hanno gli strumenti per recepirle e valorizzarle (ed io che pensavo che il tutto fosse principalmente dovuto alla crisi economica che stiamo vivendo....)
  • Ad essere penalizzate sono soprattutto le neolaureate (più che le sole neolaureate, nel mondo del lavoro  ad essere ancora penalizzate sono le donne, ma non tanto al momento dell'assunzione, quanto piuttosto nella progressione  di carriera e nella retribuzione. Comunque, ad Economia, la situazione dovrebbe essere ormai quasi in parità...)
  • Selezionatori, cacciatori di teste (per neolaureati?) ed agenzie interinali non hanno adeguati strumenti per e competenze nel settore in cui si cerca il candidato. (Un neolaureato non viene scelto dalla Direzione del Personale, che effettivamente dovendo selezionare candidati per una molteplicità di professionalità non possiede le specifiche competenze professionali di ognuna di esse,  ma dal capo dell'unità organizzativa dove  il selezionato andrà a lavorare, che gli strumenti e le competenze )
  • Le aziende cercano esclusivamente laureati tra 26-28 anni e soprattutto laureati in Economia ed in Ingegneria Gestionale (le due lauree sono effettivamente tra le più richieste al momento, ma anche i neolaureati in queste discipline hanno sofferto per la crisi)
  • Le grandi aziende italiane privilegiano i candidati che hanno frequentato un Master da loro sponsorizzato (come ho già detto non credo esista un'equivalenza Master (sponsorizzato o meno) = assunzione. Per contro se io faccio una docenza ad un Master posso visualizzare / valutare i partecipanti in vista di una eventuale assunzione. E' più rapido ed efficace che non mettre un annuncio e trovarsi poi sulla scrivania 200 CV da esaminare).
LE CONCLUSIONI DEI TRE INTERROGANDI
Accedono al mondo del lavoro i candidati in sintonia psico-relazionale con il selezionatore e i neolaureati in ingegneria gestionale-

LE PROPOSTE DEI TRE INTERROGANDI
  • promuovere campagne informative volte a diffondere criteri di selezione (da parte delle aziende) innovativi... che prevedano come priorità la valorizzazione del merito e delle capacità (e come le accertiamo in un neolaureato? Guardiamo il voto di laurea?) del tutto svincolata  dal tipo di laurea o formazione conseguita, dal sesso e dalla capacità del candidato di rientrare nei parametri simil psicologici dei selezionatori.
  • promuovere una indagine ministeriale aull'inserimento dei giovani laureati nel mercato del lavoro e sui limiti che ne condizionano le dinamiche.
MODESTA PROPOSTA ALTERNATIVA DEL SOTTOSCRITTO
Non commento le proposte dei tre interrogandi. Però, considerato che una campagna informativa costa (advertising agency, creativi, art director, media) e che costa anche una indagine ministeriale (qualche consulenza quà e là...). il tutto a spese dello Stato, non potremmo invece impiegare diversamente l'ipotetico budget per campagna / indagine, utilizzando per borse di studio che finanzino tirocini e Master per i neolaureati?

2 commenti:

  1. integrazione dei commenti punto per punto:
    punto primo : a) le medie piccole aziende sono la caratteristica dell'italia. bisognerebbe iniziare a rendere piu competitivo e meno frammmentato il metodo di produzione e distribuzione. b) le eccelenze da valorizzare sono quelle del terziario. se nn si smontano le baronie di avvocati commercialisti e farmacisti e simili, le eccellenze troveranno convenienti i mercati esteri!
    punto 2)ci sono bias statistici quando si parla di occupazzione femminile: percepiscono di meno perche' lavorano un filino di meno, si sposano con strati piu alti della societa' abbandonando il lavoro prima. (superfreakonomics,d. levitt & j. dubner, 2009)
    punto 3):le conoscienze richieste dal mercato del lavoro agli studenti e' troppo elevata (perche' troppo specifica rispetto alla preparazione universitaria). le lauree generiche sono escluse a priori, le lauree specifiche spesso sono tradive.
    4)il tempo materiale per inserirsi e troppo breve e senza possibilita' appena finito il periodo di tirocinio.
    5)per quanto riguarda il valore dei master posso presentare casi di persone che dopo master all'estero, gli e' stato consigliato di scrivere il CV a ribasso, escludendo le esperienze all'estero (spaventano l'imprenditore italiano).
    .... tutto questo avviene perche' la legislazione italiana affibbia compiti sociali agli imprenditori (inserimento al lavoro e formazione al lavoro). l'imprenditore sfrutta i varchi creati nella legislazione per reperire mano d'opera a buon mercato...
    la soluzione semplice sarebbe per esempio un indennizzo di disoccupazione: renderebbe il lavoro gratuito meno appetibile!
    robert.raspa79@gmail.com

    RispondiElimina
  2. Sono d'accordo con te che queste campagne sono solo un modo per alimentare le consulenze di amici e compari dei parlamentari che promuovono queste iniziative.
    Esempio.
    Sono stata selezionata per la campagna Campus Mentis, riservata a non ricordo quanti neolaureati, ma ho dovuto rinunciare perchè ho appena trovato un lavoro.
    Quando sono andata poi a vedere il regolamento ed il sito ufficiale della campagna ho scoperto che il governo e l'organizzazione di questa campagna spendono 1500 euro per ciascun partecipante!!!
    Comprendo magari la qualità della didattica, il canale preferenziale che viene dato ai partecipanti per entrare nelle aziende-ospite, ma vi sembra possibile spendere così tanti soldi? per cosa? alcuni giorni di workshop, case studies e attività ricreative magari in hotel di lusso.
    Forse sbaglio,perchè non conosco a fondo l'iniziativa, ma penso che gli stessi soldi potrebbero essere usati per altri progetti più "concreti" come finanziamento di tirocini all'estero, borse di studio o come venture capital per idee d'impresa promosse da giovani...i nostri giovani...che si vede vogliono sempre ai banchi di scuola...forse perchè fa comodo.

    Mary (per sempre)

    :-P

    RispondiElimina